CAPITOLO LXXIV

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Dalla busta di plastica che stava distrattamente facendo dondolare su due dita, arrivava un delizioso odorino di pizza; ne assaporò l'aroma a pieni polmoni.

«Se non fosse per Seokjin, me la sarei già mangiata tutta, uffa!»

Pensò, un po' bambinescamente, compiendo gli ultimi passi che lo separavano dalla pesante porta di entrata dell'ospedale; la spinse, facendo pressione sulla spalla sottile e finalmente entrò. Ci volle qualche minuto per far mente locale su dove fosse la camera di Seokjin, ma, grazie a quel suo amabile sorriso e l'aria buffamente spaesata, non faticò a trovare qualcuno disposto a dargli indicazioni. Per assurdo nessuno notò neanche quel squisito odorino; lo fecero proseguire senza dir nulla.

«Camera quattro secondo piano, camera quattro secondo piano...»

Si ripeteva assorto, quasi fosse una sorta di preghiera, pur di non dimenticare dove andare; assottigliò un poco gli occhi per leggere meglio i numerini di fianco alle porte e, finalmente, trovò quella giusta. Guardò l'orologio e, constatando con fierezza di essere in perfetto orario di visita, bussò delicatamente, facendo sporgere la chioma dal particolare colore aranciato e i due vispi occhietti.
Venne subito accolto da un energico saluto.

«Hoseok! Ma che bello che sei tornato a trovarmi!»

La voce di Seokjin giunse alle sue orecchie densa di una sincera allegria; non si aspettava di rivederlo. In fondo non si erano frequentati molto in quei mesi, eppure era davvero entusiasta di rincontrare quegli occhi simpatici; tutto in lui gli trasmetteva un'istantanea voglia di ridere.

Incoraggiato dai suoi modi sempre amichevoli, Hoseok fece un passo in avanti, superando la soglia della porta; fu in quel momento che si accorse che nella stanza c'era anche Yoongi.
Non riuscì a trattenere un'immotivata espressione di sorpresa; in fondo era normale che uno dei suoi migliori amici fosse lì con lui. In un secondo tornò a sorridere, lasciando spazio sul proprio volto a quel tipico sorriso a forma di cuore.

«Ciao! - li salutò, rivolgendo subito lo sguardo verso il ragazzo ancora steso a letto - scusa, sono venuto a disturbare, ma è per una buona causa, posso dimostrarlo.»

E, così dicendo, allungò in sua direzione il braccio con cui reggeva la busta, facendolo dondolare leggermente.

«Ho portato la pizza! - spiegò, con un sorriso un po' buffo stampato in viso; le due soffici fossette a donargli un aspetto anche più tenero - Credo sia un po' illegale come cosa, ma insomma, nessuno mi ha detto nulla per fermarmi!»

Alzando le spalle con fare innocente, posò il borsello verde che teneva a tracolla su una delle sedie libere e continuò.

«So che il cibo in ospedale mette depressione e ho pensato che in fondo ti sei rotto le braccia, mica i denti! Così ne ho presa un po' al bar e ho pensato di portartela - e, aprendo la busta e guardandola un po'dubbioso, continuò - Ne ho presa un bel po', dovrebbe essercene per tutti!»

Gli occhi di Seokjin sembravano ingrandirsi mano a mano che Hoseok parlava; una scintilla di benevolenza li illuminò in un lampo.

«Ma io ti amo! - esclamò, quasi commosso - sei così adorabile che se avessi le braccia ti abbraccerei!»

La sua tipica risata a risucchio invase in un boato le pareti della stanza; nessuno degli altri due ragazzi riuscì a trattenersi dal fargli compagnia.

«In effetti non avevo pensato a come fai a mangiare senza braccia.» Ammise il minore, guardandolo con una smorfia curiosamente stupita.

«Io non ti imbocco di certo.» Intervenne Yoongi, caustico e sarcastico, mentre un leggero ghigno prendeva possesso delle labbra sottili.

«Certo che mi imbocchi - protestò l'altro, un po' lamentoso - sono il tuo Hyung e ho voglia di pizza e ho rischiato di morire e tu mi imboccherai perché mi vuoi bene!»

Yoongi non fece in tempo a rispondere, quando il senso generale di ilarità fu bruscamente interrotto da una voce femminile leggermente gracchiante.

«Seokjin! Ma come hai fatto a finire qui?!»

Tutti e tre i ragazzi voltarono il capo contemporaneamente, potendo constatare, chi prima e chi dopo, che la ragazza che se ne stava alla porta, indossando un completo perfettamente abbinato, era Lara.

Qualche istante di imbarazzato silenzio riempì la stanza, fino a che Seokjin non parlò.

«Lara! Umm beh, mi hanno investito...?»

«Sì, lo so! Idiota! Ma come è potuto succedere?? - e, continuando a gridare, si avvicinò al letto, non curandosi degli altri due - Oh, Seokjin! Ma lo sa quanto mi sono spaventata?? Quanto sono stata in pensiero?? Ti sembra il caso di farmi preoccupare?»

Seokjin non aveva il tempo di pensare alla risposta, che già quella gliene poneva un'altra; gli venne il dubbio che una risposta non gli interessasse affatto. Mentre Lara parlava o, meglio, mentre si lamentava domandando, Hoseok e Yoongi rimanevano in piedi, al fondo della stanza, senza idea di come comportarsi; fu in quell'istante che si guardarono e, in tacito accordo, si diressero verso la porta, con l'idea comune di togliere il disturbo che entrambi avevano l'impressione di arrecare.

«Forse è meglio se passo un'altra volta...» Sussurrò Hoseok, grattandosi un braccio un po' in imbarazzo ora che era rimasto solo con Yoongi. L'agitazione e la tensione che aveva provato qualche giorno prima nel portare lì Namjoon gli avevano permesso di superare quell'inevitabile disagio che percepiva all'idea di stare insieme a lui, ma ora, che tutto si era quasi risolto, rimanere da solo con la persona che aveva rifiutato lo metteva in difficoltà; forse addirittura lo intimoriva. Fu così che, vedendo l'altro non dare risposta se non un cenno di un timido sorriso, continuò a parlare, incapace di sopportare oltre il silenzio. Tentò di levarsi di torno con fare un po' brusco.

«Beh, allora ci vediamo! Imbocca tu Seokjin, mi raccomando!»

E, con una risatina nervosa e serrando gli occhi per maledirsi a quella frase idiota, si avviò per uscire.

«Um, devo scendere anche io.»

Rispose l'altro, con il tipico andamento calmo dei suoi modi e del tono di voce.
Hoseok voltò il capo prima alle scale e poi all'ascensore, perplesso e in dubbio sul da farsi. Tentando a ogni costo di evitare di passare altro tempo in compagnia di Yoongi, optò per l'ascensore, immaginando, non si sa per quale stramba motivazione, che quello avrebbe scelto invece le scale.

Le sue previsioni si rivelarono sbagliate.

Entrò veloce nell'ascensore, arrivato giusto in tempo per salvarlo da altri inevitabili e strazianti attimi di silenzio e, senza che dicesse una sola parola, vide Yoongi infilarsi con lui; con un sorriso, girò il capo per guardarlo.

«Tu vai al piano terra, giusto?»

Domandò, gentile, mentre il dito già scorreva sulla lucente tastiera di numeri.







Speriamo che la storia vi stia piacendo! 😊Lasciate tanti commenti che siamo curiose di sapere che ne pensate e se vi va votate mettendo una stellina⭐️! 😚💕  

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