Capitolo 4

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Corri e spegni la mente.
Corri e non fermarti.
Se la vita ti mette a dura prova tu scappa e corri.
Questo mi ripeteva Igor e questo è quello che mi ripeto ogni giorno della mia vita.
Solo che io non scappo, non lo faccio mai, io corro e rincorro i miei avversari.

Ho 35 anni, sono imprenditore, proprietario di uno degli Hotel di lusso di Istanbul, ho affari legali ed illegali.
Non ho legami, non ho punti deboli, ho solo me ed i miei soldi.

Puttane e scagnozzi.

Un bel viso, un bel corpo, ma soprattutto una testa.
Testa che mi ha salvato da me stesso e che mi ha fatto ottenere quello che ho oggi.

Corro, percorro gli isolati intorno al mio Hotel.

Sono uscito presto questa mattina, non volevo dover cacciare l'ennesima puttana dal mio letto.
Ci penserà Paola, la pago anche per questo.

Sono passate ormai le nove e mezza quando torno nei pressi della mia meraviglia.
Rallento la corsa, quando i miei occhi vengono colti da una ragazza.

La guardo scendere dall'autobus, è tutta sudata, i vestiti sono incollati al corpo, mettendo in risalto le sue forme.

Non le vedo il volto, mi da le spalle, ma posso dire che ha un culo da favola.

Il mio cazzo tira nei pantaloni, cosa che mi infastidisce parecchio, nessuna deve procurarmi un'erezione, sono io che decido quando scopare e chi scoparmi.

Le arrivo alle spalle è molto più bassa di me.
Sarà un metro e sessanta con tutte le scarpe, mi viene quasi da ridere, ma mi riprendo subito.

Io non rido.

Per questo motivo le parlo arrabbiato.

<<Puoi sbavare da un'altra parte?>>.

Si volta, cazzo è bella, ma è poco più che una bambina.Si capisce dai suoi lineamenti infantili e da come sta squadrando il mio corpo.

I suoi capelli sono legati in una treccia, le incorniciano il volto vellutato, ha la carnagione chiara, non deve aver passato l'estate al mare.

Gli occhi sono azzurri, sembrano quasi trasparenti.

Fermo i miei pensieri, le parlo di nuovo, solleva il suo sguardo nel mio, sembra confusa ed in imbarazzo. Solo quando mi risponde in inglese capisco che non ha capito una parola di quello che le ho detto.
Cosa che mi diverte e mi da l'opportunità di fare lo stronzo.

La stuzzico un po', prima di perdere l'interesse ed andare via.

So di affascinare, piaccio alle donne di ogni età.

Magari se fosse stata un po' più grande le avrei dato una possibilità, anche perché mi ha dato l'impressione di una che si sa difendere, ma non ho tempo per le bambine.

Entrò nella hall del mio Hotel, già dall'ingresso trasuda il lusso
.
È piena di persone, come è giusto che sia, le ragazze alla reception mi salutano, ci manca poco e svengono, ricambio con un cenno.
So che mi vorrebbero scopare, ma non ho mai avuto storie con il personale, non mi interessano, donne ne posso avere quante ne voglio e poi non mischio lavoro con il piacere.

<< Demir ti cercavo>>.

Mi prende quasi un colpo, Alfred ha la capacità di materializzarsi dal nulla.

È un uomo di colore alto 1,90, fisico muscoloso come il mio.
È la mia guardia del corpo, nonché il mio braccio destro.

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora