Capitolo 67

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❤️❤️❤️❤️ Buona Donenica❤️❤️❤️❤️

Demir

Come mi aveva detto Alfred all'uscita dall'aeroporto troviamo delle macchine ad attenderci.

Io ed il mio braccio destro entriamo in una delle berline nere.

Nessuno dice niente.

Le macchine partono.

Far si che trovassero questo pezzo di merda mi è costato un bel po di soldi e di favori.
Per fortuna qui a Milano ho molte conoscenze non è stato difficile mettermi in contatto con alcune personalità della malavita.
Mi hanno  assicurato che mi avrebbero fatto trovare il regalo impacchettato.
Non vedo l'ora  di averlo fra le mie mani.

Ho così  tanta rabbia addosso che attendo con ansia di sfogarmi.

Le macchina si ferma in una zona fuori città.
Campi di grano costeggiano la strada.
Davanti a me un grosso capannone.

Scendiamo dall'auto.

L'autista apre il bagagliaio, all'interno ci sono delle valigette.

Contengono attrezzi che ho esplicitamente richiesto ed una pistola.

<<Andiamo>>.

Entriamo solo io ed Alfred.
Gli altri uomini restano fuori.

Il capannone è enorme.
Un ex fabbrica ormai abbandonata.

Ed il pezzo di merda è lì al centro.

Legato su una sedia.

Ha un cappuccio sopra la testa.

Poggio con forza le valigette su un tavolo.
Mi godo il suono sordo che rimbomba.
Guardo quella feccia, muove la testa, cerca di capire.
Ha paura è fa bene.

<<Chi siete?>>.
Urla.

<<Secondo te che cazzo sta dicendo?>>.

Chiedo ridendo ad Alfred.
Parlo in turco di proposito.

<<Credo che se la stia facendo sotto>>.

Ridiamo.
Entrambi capiamo l'italiano, ma che piacere ci sarebbe a farglielo sapere.

Mi avvicino lentamente, non ho fretta.
Voglio godermi la sua tortura.

Gli sono vicino, ma continuo a non parlare.

<<Chi cazzo siete! Cosa volete da me>>.

Scopro il suo volto.

Strizza gli occhi per abituarsi alla luce.
Mi guarda confuso, non mi conosce.
Ha cinquant'anni ma sembra più vecchio.

<<Chi cazzo sei!>>.

Lo colpisco con uno schiaffo.

<<Magari si arrabbia pure>>.

Mi rivolgo ad Alfred che nel frattempo mi ha raggiunto.

<<Non ha proprio capito chi ha davanti>>.

<<Tu che dici con cosa iniziamo?>>.

<<Sono un po' indeciso>>.

Alfred stringe i suoi capelli, li tira indietro, la testa del verme si reclina.

<<Potremmo iniziare dalla bocca. Potremmo togliere i denti ad uno ad uno>>.

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora