Capitolo 43

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❤️❤️❤️Buongiorno ❤️❤️❤️

Angela

Non ho mangiato molto.
Mi si è chiuso lo stomaco dopo che Demir è andato via.
L'idea di andare al club mi fa paura.
Se dovessi vedere un Demir diverso?
Un uomo che non mi piace?

Non so come potrei reagire.

Ho provato tutti i vestiti che mi ha regalato il possessivo/si fa come dico io uomo delle caverne.
O è un mago o mi ha preso le misure mentre dormivo.
È tutto della mia taglia.

Ho deciso di indossare un vestitino nero.
La stoffa brillantata è molto aderente, ma non mi sento a disagio.
È mono spalla con una manica lunga.

Ho indossato la lingerie che, mi ha sempre regalato lui.
Come scarpe un paio di décolleté anche essere nere.
Spero di non cadere.

I capelli li ho legati in una semplice treccia laterale.
Mi sono truccata un po' più del solito.

Chissà cosa dirà Demir.

Alle dieci, neanche fosse un orologio svizzero sento il campanello dell'ascensore.

Mi affaccio alla porta, e lo vedo.

Rimaniamo immobili a guardarci.
I suoi occhi mi scrutano attentamente.

<<Sei bellissima>>.

<<Non è troppo?>>.

<<Dipende cosa intendi. Se vuoi sapere se sei troppo sexy, si lo sei. Se pensi che sia troppo per venire al club, no sei perfetta>>.

Potrei svenire, troppi complimenti tutti insieme.

Mi porge la mano.
Poggio la mia sulla sua ed insieme ci avviamo nel corridoio.

Ho la vaga sensazione di stare per entrare all'inferno, accompagnata da un bellissimo diavolo.

Lo guardo ed impossibile non cadere ai suoi piedi.
È perfetto nel suo disordine.
Non indossa un abito, ma è lo stesso elegante.
Ha fascino e lo sa, questa è la sua arma.

Dentro l'ascensore mi tiene stretta a lui per tutto il tempo, sta alle mie spalle abbracciandomi sulla vita.
Si stacca solo quando l'ascensore segna il piano meno due.

<<Angela ricordati il motivo per il quale mi vedrai diverso>>.

Annuisco.

<<Entreremo insieme, ma non ti potrò stare molto vicino>>.

Sembra che abbia bisogno di convincere se stesso.

<<Va bene Demir. Sarà solo per qualche ora cosa potrà mai accadere?>>.

<<Hai ragione solo due ore ed andiamo via>>.

Mi bacia un'ultima volta prima di uscire.

Camminiamo lungo un corridoio, le pareti sono nere, mentre a terra il pavimento è coperto da un tappeto col oro.
Le luci sono soffuse c'è un'atmosfera tenebrosa.

<<Questo è l'ingresso di servizio>>.

Ah.

Ci fermiamo davanti una porta a doppia anta rossa.
Demir abbasa entrambe le maniglie, spalancandole davanti a noi.

<<Benvenuta al cehennem>>.

Benvenuta all'inferno, ha davvero chiamato il suo club inferno.

Resto stupita da quello che vedo.
Il locale è pieno di persone vestite eleganti , sembrerebbe un normale locale di lusso se non fosse per l'abbigliamento dei dipendenti.

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