Capitolo 55

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❤️❤️❤️buongiorno ❤️❤️❤️

Demir

Devo dire che Angela è un'ottima accompagnatrice.
Parla con tutti e cordiale ed educata.
Gli uomini, la guardano anche troppo per i miei gusti, ma non posso ucciderli tutti,ne fare scenate.

Anche perché non me ne da motivo.
Angela è sempre tranquilla.
Non ha grilli per la testa.

<<A cosa pensi?>>.

<<Vuoi la verità?>>.

Ci pensa su.

<<Se non riguarda donne si>>.

<<Hm in realtà riguarda una donna>>.

Mi guarda malissimo.

<<Non voglio saperlo allora>>.

<<Forse ho sbagliato a dire donna era meglio dire ragazzina con il broncio>>.

Sorride soddisfatta.

<<Perché mi pensi se sono qua?>>.

<<Perché purtroppo non posso scoparti nel mezzo di una festa, davanti a tutti questi uomini che pagherebbe solo per assistere>>.

<<Secondo te tutti mi guardano e mi desiderano. Forse non ti sei reso conto che non sono niente di particolare>>.

<<Forse l'unica che non si rende conto sei tu. Non hai niente di comune Angela.
Tutto di te e particolare.
Dal colore di capelli, alla sfumature dei tuoi occhi. Soprattutto quello che fotte noi uomini di te sai cos'è? La tua semplicità. In un mondo artefatto, sei come un miraggio. Nessuno si ricorda più come è una donna senza trucco e vestiti provocanti.
Tu invece te ne vai in giro con la faccia pulita ed i vestiti da bambina.
E credimi non è un offesa.
La prima volta che ti ho vista nuda è stata una scoperta, perché non avevo mai visto oltre il tuo collo. L'unica parte che lasci scoperta.
E tutti questi uomini qui stanno cercando proprio come facevo io, di immaginare cosa c'è sotto.
Se usi i slip o il tanga.
Se il tuo reggiseno ha il pizzo o è semplicemente di cotone, ma la cosa più bella sai cosa è?>>.

Nega con la testa.

<<Che non lo sapranno mai e non solo perché tu sei mia, ma perché sei tu che non lo permetterai. Perché non ti concedi ad altri>>.

Non resisto più, la bacio.
Li al centro del prato. Me ne sbatto le palle di chi ci guarda, anzi sono felice che lo facciano.

Perché Angela è mia ed è giusto che tutti lo capiscano.

Dopo il nostro piccolo spettacolo, decidiamo di tornare in Hotel.
Il compleanno era comunque giunto al termine.

<<Angela ti accompagniamo a casa o vieni in Hotel?>>.

<<in Hotel>>.

Sorrido per la sua scelta.

Quando Alfred ferma la macchina, mi volto per chiamare Angela.

La trovo che dorme distesa sui sedili posteriori.
Scendo dall'auto, e la prendo fra le mie braccia.
Non si sveglia.

<<Aspettami qui>>.

Alfre annuisce.

Non ho avuto il tempo di dirle che devo andare al club e non mi va di svegliarla.

Per questo motivo quando arrivo in camera, l'adagio sul letto, la copro con le coperte e vado via.

Il club è pieno di gente come ogni sera.

Saluto i miei ospiti e mi rintano nel mio ufficio.

Tiran oggi ha contatto Alfred, vuole vedermi, ma non da solo.
Ha invitato me ed Angela a cena a casa sua.
Devo solo fargli sapere quando e non posso tirarmi indietro.

Due tocchi alla porta mi fanno sollevare il viso dal computer.

<<Avanti>>.

È una delle bariste del club.
Ha in mano un vassoio con un bicchiere di rum.

<<Ti ho portato da bere>>.

<<Non avevo chiesto nulla>>.

<<Lo so, ma di solito non lo fai e accetti sempre un bicchiere>>.

<<Lascialo qui e vai via>>.

Chiede la porta alle sue spalle.

<<È da tanto che non stai con nessuna di noi>>.

<<Mi è passata la voglia>>.

Mi sollevo dalla poltrona, ora mi sto realmente incazzando.
Non sopporto queste cose.
Nessuno si deve prendere con me confidenze che non do.

<<Non ci credo. Ho sentito dire che adesso stai con una ragazzina, sai bene che ti stancherai presto. Non ci credo che adesso ti vada bene un rapporto monotono. Che non ti mancano i rapporti a tre , le scopate violente >>.

Come cazzo si permette questa puttana.
Neanche so come cazzo si chiama.
Non mi ricordo neanche se l'ho mai scopata.

Le stringo un braccio con la mia mano.

<<Se ci tieni ad avere un lavoro, non permetterti mai più di venire qui dentro. Non ti avvicinare a me per nessun motivo, perché la prossima volta non sarò così gentile>>.

Apro la porta e la sbatto fuori dal mio ufficio.

Mi avvicino alla scrivania, prendo il bicchiere fra le mani e lo lancio sul muro.

Che cazzo ne sa questa puttana di Angela!
Che cazzo ne sa del perché mi comportavo in quel modo.

Non tornerei mai indietro.
Mi piace il rapporto che ho con Angela.
Avere una donna vicino, che si preoccupa per te che ti da attenzioni è qualcosa che non conoscevo e che adesso non voglio perdere per nessun motivo al mondo.

Cerco di sbrigate il più in fretta possibile gli impegni qui al club per tornare da lei.

È quasi l'alba quando vado via.

Persino l'ascensore mi sembra che vada più lento del solito.

Quando entro nella camera la trovo che dorme, ma si deve essere svegliata, perché indossa il pigiama.

È accovacciata nella parte del letto dove dormo io.
Mi spoglio cercando di non far rumore e vado a fare una doccia.
Non voglio coricarmi con addosso la puzza del fumo.

Mi stendo nudo vicino a lei.
La stringo fa le mie braccia.
Poggia la testa sul mio petto.

<<Sei tornato>>.

Parla senza aprire gli occhi.

<<Si sono qui>>.

<<Mi sei mancato>>.

<<Anche tu mi sei mancata strega>>.

Sorride sulla mia pelle.

<<Va tutto bene?>>.

<<Adesso che sono qui si>>.

<<Buona notte Demir>>.

<<Buona notte>>.

Le bacio la fronte, prima di addormentarmi.

<<Demir perché devi sempre rovinare tutto!
Sei identico a quel pezzo di merda tua padre>>.

Era stata Annie a rompere la boccetta del suo profumo. Gliela aveva regalata uno dei tanti uomini che frequentavano la casa.
Mia madre aveva dato per scontato che fossi stato io ed era su di me che aveva alzato le mani.
Riversando sul mio corpo l'odio che provava per mio padre.
Non avevo detto che non ero stato, io non avrei mai accusato mia sorella.
Ero io l'uomo di casa ero io che dovevo proteggerla....

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora