Capitolo 30

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❤️❤️❤️Buongiorno dato che gentilmente quelle stronzette mi hanno chiesto il capitolo eccolo 😂😂❤️❤️

Un altro accordo!
Non so se ridere o lanciargli un'altra scarpa addosso.

<<Demir ancora!>>.

<<Almeno fammi dire quale>>.

<<Ma cosa cambia? Io non voglio accordi!>>.

<<Angela>>.

Sembra disperato.
Ho come l'impressione che questo sia l'unico modo che conosce per ottenere qualcosa.
Ed è snervante.

<<Parla>>.

<<Proviamo a conoscerci, senza limiti di tempo. Se per uno dei due diventa troppo e decide di chiuderla, la facciamo finita senza drammi. In cambio ti porterò al club, ma non una sola volta di mostrerò come realmente funziona li>>.

<<Perché hai bisogno di mettere in chiaro le cose? Perché non possiamo semplicemente lasciare che le cose vadano da se?>>.

<<Perché Angela io ho bisogno di avere la situazione sotto controllo. Non sopporto che le cose possano sfuggirmi dalle mani. Non riesco a vivere alla giornata è un lusso che non posso permettermi>>.

<<Io non riesco a capirlo. Dopo un mese ti presenti qui e vorresti che ricominciassimo a vederci di punto in bianco. Vuoi che io sia presente, che faccia quello che dici tu. Mi dai la possibilità di andarmene quando voglio, ma sappiamo entrambi che non me lo permetteresti. Perché se non sarai tu a decidere che è finita non mi lascerai andare>>.

Si solleva dal divano, rimette la fetta di carne dentro il congelatore.
Apre il frigo e tira fuori una birra.
La stappa e ne beve un sorso.

Ormai è a casa sua.

Prende posto nello sgabello vicino a me.

<<Hanno ucciso mia sorella>>.

Diretto.
Deciso.
Nel dare notizie è unico.

Non parlo, non voglio fermarlo.

Beve quasi tutta la bottiglia in un solo sorso.

<<Aveva solo diciotto anni ed è stato per colpa mia>>.

Rimaniamo entrambi in silenzio.

<<Puoi darmi un'altra birra?>>.

Gliene prendo un'altra dal frigo.
Ne sono rimaste altre due, basteranno per finire il racconto?

Gliela porgo.
La prende.
Bacia la mia mano prima di lasciarmi andare.
Riprendo il mio posto.

Beve.

<<Avevo venticinque anni ed ero già immischiato in affari illeciti. Siamo cresciuti da soli, in una casa famiglia. Mia madre era una tossica, mio padre non so neanche che faccia abbia. Ha lasciato mia madre quando eravamo dei bambini. Lasciandoci al nostro destino.
Ci portarono via da lei. Non si prendeva cura di noi. Non ci portava a scuola e gli assistenti sociali si misero in mezzo.
Fu un bene, li ringrazierò per sempre per questo.
Ci portarono in un istituto, gestito da suore.
In quella casa famiglia stavamo bene, motivo per cui non permisi mai a nessuno di adottarci.
Non volevo dividermi da mia sorella e nessuno voleva mai il pacchetto completo. Nessuno voleva me. Ero troppo irrequieto, troppo cattivo per stare in una famiglia. Annie invece era dolcissima, una bambina buona. Molte famiglie l'avrebbero voluta, ma io non l'ho mai lasciata andare. Ed adesso me ne pento, perché forse avrebbe avuto una vita migliore >>.

Ha finito la birra.
Gliene prendo un'altra.

<<Avevo solo lei e lei aveva solo me. Ci bastavamo . C'eravamo promessi che saremmo rimasti insieme per sempre. Quando compii diciotto anni, lei ne aveva undici. Io fui costretto a lasciare il posto dove vivevamo, ma le promisi che sarei tornato a prenderla>>.

Fa una pausa.

<<Immagina cosa può capitare ad un ragazzo di diciott'anni, solo e senza soldi.
Fu facile, forse anche troppo, finire in un giro sbagliato. Iniziai ad essere lo scagnozzo di qualche mafioso. Fino a quando non conobbi Igor. Lui mi prese dalla strada e mi portó in una palestra. Mi insegnò a combattere. Facevo pugilato a livello agonistico. Ero bravo. Guadagnavo finalmente soldi in modo legale. Affittai una casa, ci portavo spesso la mia sorellina. Le potevo comprare vestiti, giochi.
Eravamo felici. Avevo trovato il mio posto e avrei aiutato anche Annie a farlo, ma per le favole non c'era spazio nella mia vita.
Per i malavitosi Igor era un problema, lui toglieva la manovalanza ed andava eliminato.
Così fecero>>.

Se pensavo che la mia vita fosse stata uno schifo, Demir mi batte.

Mi fa il segno che la sua bottiglia è vuota.

Prendo l'ultima.
Cavolo spero che basti.

<<Avevo ventun anni ed avevo perso l'unica persona che aveva dimostrato di tenere a me. Mi aveva dato fiducia. Aveva visto in me qualcosa che neanche io sono mai riuscito a vedere. Rabbia e odio si fecero spazio nella mia vita.
Volevo vendetta e c'era solo un modo per ottenerla rientrare nel giro. Feci il loro gioco, lo capii solo più avanti.
Iniziai con le lotte clandestine, volevo farmi vedere ed ottenere l'approvazione del più grosso mafioso. Volevo entrare nelle grazie di Yazed. Ho combattuto più di un anno per riuscirci, ma finalmente avevo raggiunto il mio obbiettivo.
Diventai uno dei suoi uomini, ma questo non bastava per diventare il suo uomo di fiducia.
Ho dovuto vendere la mia anima.
Ho perso ogni forma di umanità.
Ho fatto cose che non posso neanche dire a parole.
Cose che un uomo non farebbe.
Sono diventato un animale Angela>>.

Adesso sì che ho paura di ascoltare il resto.

<<Tutto questo solo per vendicare Igor. Volevo uccidere con le mie mani chi aveva ucciso lui. Avevo solo questo obbiettivo ed ero pronto a tutto per ottenerlo>>.

Deglutisco.

<<Non avevo considerato solo una cosa. Io avevo un punto debole. Avevo Annie e loro lo sapevano. Ho sbagliato ed è solo colpa mia se è morta. Sono stato stupido. Accecato dalla vendetta non ho pensato a lei. Non l'ho protetta, non sono riuscito a salvarla>>.

Ha finito la sua quinta birra.

<<Ora capisci Angela perché ho bisogno di avere tutto sotto controllo? Perché non posso lasciare che le cose vadano da se? Io devo tenere tutto sotto le mie redini. Ho troppi nemici per dormire tranquillo. Se devo poter proteggerti devo sapere dove sei, devo averti vicino perché so cosa potrebbe succederti. Non potrei sopportare un'altra morte per colpa mia. Preferirei morire io piuttosto che sopravvivere anche a te >>.

Ingoio.

<<Ma io non sono Annie. Io non sono il tuo punto debole Demir è una situazione completamente diversa>>.

Mi fissa negli occhi.

<<Non lo sei, ma lo stai diventando Angela>>.

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora