Capitolo 46

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❤️❤️❤️Buongiorno ❤️❤️❤️

Demir

Mi allontano da quella strega prima che mi ritrovi in ginocchio a chiederle di sposarmi.
Solo l'idea mi fa venire voglia di impiccarmi.

Io sposato, questa è comica.

Indosso i pantaloni ed esco fuori sul porticato.
Compongo il numero di Alfred.
Risponde al primo squillo.

<<Dammi notizie>>.

<<Al momento tutto tace. Gli uomini che vi stanno tenendo d'occhio non ha notato nessun movimento. Non sa che siete lì>>.

<<Ieri sera cosa è successo quando sono andato via?>>.

<<Fondamentalmente nulla. L'abbiamo buttato fuori e se ne è andato>>.

<<Questo non è un buon segno>>.

<<troveremo un modo>>.

Non c'è una soluzione.

<<Ho bisogno di due favori. Devi mettermi in contatto con Tiran, portami un cellulare usa e getta devo parlargli. Poi devi portarmi anche dei vestiti sia per me che per Angela. Nella mia stanza troverai tutto. Mi serve anche del cibo>>.

<<Ti serve altro?>>.

No.

<<Si. Porta tutto quello che può essere utile per fare le pulizie>>.

So che sta trattenendo una risata.

<<Vuoi anche un grembiule?>>.

<<Vuoi che ti conficchi un proiettile in mezzo agli occhi?>>.

Non ride più.

<<Il tempo di trovare tutto ed arrivo>>.

<<Non mi muovo da qui>>.

Tiro fuori una sigaretta dal pacchetto.
L'accendo ed aspiro il fumo.

Faccio un cenno ai miei uomini, ritornano nella loro posizione.

Mi rode il culo sapere che questa mattina avranno visto Angela girare mezza nuda, ma non ho alternative.
Da ieri sarà sotto controllo ventiquattr'ore su ventiquattro.
Cosa che non sa e non saprà.
Conoscendola farebbe in modo di distrarli e scappare solo per far un dispetto a me.

Mi fa strano essere qui.

Ieri sera ho guidato come un pazzo senza meta ed inconsciamente sono arrivato fino a qui.
Forse perché questo è l'unico posto dove mi sono sentito protetto in vita mia.
Quando avevo detto ad Angela che avevo un'alternativa all'hotel non pensavo a questo.
Volevo prendere una piccola casa vicino all'università per lei.
Invece lei ha scelto questa casa vecchia e mezza distrutta.
Anche Annie la adorava.
Vivevamo qui insieme alla nonna ed al nonno, prima che loro morissero e mia madre ci riprendesse con lei.
Eravamo felici.
Non avevamo grandi ricchezze, ma i nostri nonni facevano di tutto per non farci mancare nulla.
Erano anni che non risentivo nella mia mente la risata di Annie.
In questa casa rideva sempre.
Ridevamo sempre.
Ero stato un bambino qui.
L'ultimo periodo felice della mia vita.

<<fai fumare anche me>>.

<<Stronzetta tu non fumi>>.

<<Non è vero. Fumavo quando stavo a Milano>>.

Mi volto a guardarla, non sta mentendo.
Le porgo la mia sigaretta.
Aspira senza affogarsi, fumava davvero.
Ne accendo un'altra per me.

<<Bella l'Italia>>.

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