Capitolo 44

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❤️❤️❤️buongiorno, questi sono due capitoli in uno quindi ci sentiamo lunedì 😘❤️❤️❤️

Angela

Sono spaventata, ma no per quel tipo viscido.
Mi preoccupa Demir.
Ha il volto trasformato dalla rabbia.

Mi sta trascinando fuori dal club.
Percorriamo il corridoio, non chiama l'ascensore prosegue scendendo per le scale fino ad arrivare ai garage.

Continuiamo a camminare fino alla sua auto.
Tira fuori dalla tasca la chiave della berlina nera.
Aziona il pulsante e la apre.

Mi lascia la mano permettendomi così di entrare.
Lo stesso fa lui.
Continua a non parlarmi.

Mi sento in colpa, è a causa mia se sta così.

Accende la macchina e parte.
Le ruote stridono sull'asfalto.

Corre, va veloce, anche troppo.

Il contachilometri segna i centonovanta.
Non rispetta la segnaletica, sta guidando spedito.
Non riesco neanche a capire verso dove stiamo andando.
Non riconosco nessuna delle strade che sta percorrendo.

Quando finalmente ferma la macchina, siamo immersi nel nulla.
Non vedo nessun edificio, nessun palazzo.
Solo alberi ed erba.
È un posto isolato.

Cerco di scorgere qualcosa, ma al buio è difficile.
Sembra ci sia una casa in fondo alla strada.

Demir al respiro affannoso, mi volto a guardarlo.
Sembra che gli manchi l'aria.

Ad un tratto come se fosse scoppiato, inizia a tempestare il volante di pugni.

Colpisce con violenza.
Con odio.

Senza rendermene conto mi ritrovo a piangere.
Le lacrime bagnano copiose il mio viso.

Odio la violenza.
Mi spaventa.
Vorrei scappare via da questa macchina.
Vorrei ritrovarmi lontano.
So quanto male possano fare quei pugni su una persona.
Ho visto picchiare mia madre fino a farle perdere i sensi.
Ho visto quell'uomo perdere la ragione, respirare in modo affannoso come lui adesso.

Non corro via solo perché so che Demir non mi farebbe mai del male.
Voglio credere che non mi picchierebbe mai.

Non so dove prendo il coraggio di buttarmi su di lui.

<<Basta ti prego>>.

Trovo la forza di urlare.

<<Ti prego fermati>>.

Resta immobile.
Le mani bloccate sul volate.
E la mia testa sul suo petto.

Stringo le braccia sul suo collo.
Lo stringo forte, vorrei che questo bastasse, per far calmare i battiti impazziti del suo cuore.

Poggio le labbra sul suo collo, su quella vena che pulsa impazzita.
La bacio piano, con dolcezza, cerco di trasmettergli una calma che non ho.

Inclina la testa di lato, lasciandomi la possibilità di baciargli la pelle.

Continuo a sfiorarlo piano, le sue mani scivolano dal volante al mio corpo.

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora