Close your eyes and live

Capitolo 63

❤️❤️❤️Buongiorno ❤️❤️❤️

Angela

È passato più di un mese da quando la mia vita è cambiata.
La casa è quasi pronta mancano le ultime definizioni.
È meravigliosa.
Hanno realizzato tutto quello che volevo e non potrei essere più felice di così.

Anche il lavoro va a gonfie vele.
Dopo le prime settimane di affiancamento, ho iniziato a lavorare da sola.
Mi piace fare la guida, illustrare ai turisti le bellezze di questa città.
Mi trovo bene con i colleghi e con il mio capo.
Benjamin si è dimostrato un datore di lavoro comprensivo, mi ha aiutata molto e mi ha dato fiducia fin da subito.
Cosa che a Demir ha dato molto fastidio.
Non è cambiato in questo periodo, la sua gelosia alle volte è esasperante, ma so che è solo paura.
Mi ha aperto il suo cuore e questo lo fa sentire vulnerabile.
Ha paura di perdermi come è successo con Annie.
Ho cercato di farglielo capire in tutti i modi che non andrò da nessuna parte, ma so bene che le parole non bastano.
Ci vorrà ancora del tempo prima che lo capisca.

Vivere insieme è bello, battibecchiamo sempre, però poi la notte quando mi addormento stretta a lui mi sento in pace con il mondo.
Come se esistessimo solo noi.

Adesso si avvicina anche il Natale.
Il primo che passeremo insieme, vorrei organizzare una festa qui in casa nostra, ma non so neanche se a lui piacerebbe come idea.
Vorrei parlargliene, ma il problema è quando farlo.
In questi giorni ci siamo visti poco.
Io sto sempre a lavoro e quando finisco vengo qui a casa.
Lui è super impegnato con l'hotel ed il club.
Non pranziamo insieme da quasi un secolo.

Mi ripeto che appena ci trasferiremo qui a casa sarà diverso, ma ho paura che sia una bugia.
Si certo io avrò più tempo libero, ma lui?
Gli verrà ancora più difficile tornare qui.

Delle voci mi riportano al presente.

Qualcuno sta litigando fuori nella strada.

Esco sul porticato.

Maicol, il mio autista/guardia del corpo/ devi rivolgerti a lui qualsiasi cosa devi fare/, sta discutendo con una donna.

Scendo i scalini e lo raggiungo.

riconosco subito la donna.

È la madre di Demir.

È vestita elegante e come l'altra volta è piena di gioielli.

<<Maicol che succede?>>.

<<Nulla signora. Torni pure in casa>>.

<<Questo ragazzo non mi fa neanche avvicinare! Volevo parlare con te>>.

<<Maicol lascia passare la signora>>.

<<Non posso. Il signor Sahin mi ha dato l'ordine di non far avvicinare nessuno>>.

<<Mi prendo io la responsabilità di quello che sto dicendo. Ci parlerò io con Demir. Accomodiamoci in casa>>.

<<Signora>>.

<<Maicol vieni con noi, così ti assicuri che nessuno mi uccida>>.

Annuisce preoccupato.

So che Demir mi ucciderà, ma voglio capire cosa vuole questa donna da noi.

Entriamo tutte e tre in casa.
Le faccio strada fino al salotto è l'unica stanza già finita.

<<La casa è meravigliosa>>.

<<Si sta venendo bene>>.

<<Era l'appartamento dei miei genitori. Sono cresciuta in questa casa. Anche i miei figli hanno passato molto tempo qui. Mia madre l'ha lasciata in eredità a loro>>.

Sento la nota di disprezzo nella sua voce.

<<Sua madre voleva bene a Demir ed Annie>>.

<<So cosa pensi. O meglio so cosa ti avrà raccontato mio figlio. Lui mi ha sempre disprezzato. Ho fatto i miei errori in passato, non lo nego, ma per me non è stato facile. Mi sono ritrovata con due figli ero sola, il loro padre è scappato abbandonandoci, ero solo una ragazza. Voglio solo recuperare il tempo perso, vorrei il tuo aiuto per riconciliarmi con l'unico figlio che mi è rimasto>>.

Magari vorrebbe impietosirmi?

<<Posso darti del tu vero?>>.

Annuisce.

<<Sai che c'è Nair? C'è che non ci sono giustificazioni per quello che hai fatto. Non ci saranno mai giustificazioni plausibili per una madre che abbandona i figli o che li maltratta. Nessuno potrà mai trovarle.
Perché se ci pensi c'è sempre una soluzione. Avevi una famiglia, una madre ed un padre che avrebbero potuto aiutarti. Come hanno cercato di fare con quelle povere creature! L'hanno fatto anche morendo, lasciandogli un tetto sopra la testa. Chiediti perché non l'hanno lasciata a te questa casa! Forse sapevano che di certo non ne avresti fatto il posto dove vivere con i tuoi bambini. Ora ti ripresenti qui dopo dieci anni e cosa pretendi? Il perdono di tuo figlio? Cosa sai tu di Demir! Sai cosa ha passato? Il dolore che ha sofferto nella sua vita. Le colpe che ancora sconta sulla sua coscienza per colpa tua? No che non lo sai, perché non ci sei stata! Perché era più facile abbandonarlo un figlio che non volevi, che ti ricordava troppo l'uomo che ti ha abbandonata! Perché Demir gli somiglia vero? Per questo l'hai sempre detestato! Oggi ti presenti qui, chiedendomi cosa? Cosa vuoi il mio aiuto per riconciliarti con lui? Credi davvero che io sia così stupida da mettermi in mezzo? Che rischi di far soffrire Demir per te? Avrò anche diciannove anni, ma so riconoscere una madre da una che non lo sarà mai! Perché non basta mettere figli al mondo per essere tale! Proteggerò Demir fino alla mia morte se sarà necessario, quindi hai sbagliato a venire qui oggi. Sei pregata di non mettere più piede a casa nostra. Stai lontano da me e soprattutto da Demir>>.

<<Mi ricordi molto me, anche io pensavo di poter cambiare suo padre. Credevo che il mio amore sarebbe bastato, ma lui è un mafioso come lo è nostro figlio. Si è preso gioco di me, abbiamo avuto un figlio e se ne è andato distruggendomi la vita. Ha spento quel fuoco che ardeva in me, lo stesso fuoco che hai adesso tu. Stai attenta perché il frutto non cade mai lontano dall'albero. Quando Demir si stancherà di te, ti ritroverai sola e vuota. Distrutta come lo ero io e forse capirai>>.

Sentiamo un forte rumore di gomme che stridono sull'asfalto.

Mi volto a guardare Maicol.

È tranquillo, questo significa solo una cosa:

Demir è qui.