Capitolo 48

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❤️❤️❤️Buongiorno, purtroppo questa settimana sarà corta, oggi parto e stacco il telefono per qualche giorno. Ci risentiamo lunedì un grande bacio❤️❤️

Angela

L'odore di cibo mi spinge ad aprire gli occhi.
Tutto attorno a me è buio.
Sono stesa sul divano, un lenzuolo copre il mio corpo.
Mi stiracchio per bene prima di alzarmi.

Cerco Demir e lo trovo dentro la cucina.
Sta cucinando, con addosso solo i slip.
Hai capelli bagnati, deve essere uscito da poco dalla doccia.
Canta e si muove a ritmo.
Non è legale quest'uomo.
Rischio la liquefazione solo guardandolo agitare quel culo meraviglioso e sodo.

Mi godo la scenetta che ho davanti fino a quando no si volta e si accorge di me.

Si ferma.

<<Per me puoi anche continuare>>.

<<Baby so di essere incredibilmente sexy, ma la cena è quasi pronta. Stavo per venire a svegliarti. Devi farti la doccia che puzzi>>.

<<Ehi io non puzzo>>.

<<Vai a lavarti che ho fame>>.

Il modo in cui mi guarda mi fa intendere che ha fame di altro.

<<Vuoi farla con me?>>.

<<Sai bene che se entro con te dentro la doccia non usciremo prima di un'ora ed addio cena. Ho promesso di nutrirti quindi aspetterò il dolce per mangiarti>>.

Sorrido.

<<Vado allora sola soletta>>.

<<Angela!>>.

Gli mando un bacio con la mano.

Entro nel bagno, trovo un telo poggiato sul mobile, insieme a dei prodotti per donna.
Ha pensato a tutto.

La vasca, non è molto comoda per farsi la doccia, ma l'adoro lo stesso.
Amo tutto in questa casa.

Anche Demir?
Mi suggerisce la mia coscienza.

Non lo so se lo amo.
Non ho mai conosciuto l'amore.
Quindi è difficile capire se quello che provo può essere chiamato così.

Sto bene con lui.
Adoro stare stretta al suo corpo, dormire fra le sue braccia.

Ho paura di perderlo, non so come reagirei se non dovessi più averlo vicino.

È questo l'amore?

Insapono i miei capelli, lo shampoo profuma di pesca è molto simile al mio.

Mi lavo con cura, togliendo via tutto lo sporco accumulato oggi.
Aveva ragione avevo bisogno di una doccia.

Indosso il pigiama e raggiungo Demir in cucina.

Lo trovo seduto vicino al tavolo, col cellulare fra le mani.

<<Eccomi>>.

Poggia il telefono ed allarga le sue braccia.

<<Vieni qui>>.

Mi avvicino a lui, mi solleva da sotto le braccia, portandomi sulle sue gambe.

Strofina il naso sul mio collo, fra i capelli ancora bagnati.
Mi piace quando è così.

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