Capitolo 68

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❤️❤️❤️Buongiorno ❤️❤️❤️

Demir

Non so quante ora siano passate da quando siamo arrivati.
So solo che l'aria ormai è impregnata di puzza di sangue.

Quel pezzo di merda è esanime.

L'abbiamo torturato con tutti i mezzi possibili. Scariche elettriche, fruste, pinze.
L'abbiamo seviziato fino a lasciarlo quasi morto.

<<È duro a morire>>.

<<Si ha resistito bene>>.

Peccato che non possa più parlare.

<<Concludiamo questa faccenda>>.

Alfred mi passa la pistola.

Poggio la canna sulla sua fronte.

<<Ci rivediamo all'inferno>>.

Premo il grilletto.

Alfred cosparge il suo corpo di benzina.

Esco fuori prima che gli dia fuoco.

L'aria fresca colpisce il mio volto.
Respiro a pieni polmoni prima di accendermi una sigaretta.

Sono tutto sporco di sangue.

Uno degli uomini rimasti fuori si avvicina con un borsone fra le mani.

<<Qui c'è un cambio di abiti. Il signor Troisi vi aspetta per cena>>.

Annuisco e afferro la borsa.

Ci cambiamo li, davanti il capannone, i nostri vestiti li gettiamo fra le fiamme. Niente di meglio del fuoco per scacciare via delle prove.

Anche se nessuno cercherà  niente.
Si parlerà  solo di un incendio doloso in un ex fabbrica.

Controllo il cellulare, c'è solo un messaggio di Maicol.

La signora mi ha chiesto di portarla a casa, c'è la sua amica. Le accompagno li. Avviso in caso di nuovi spostamenti.

Almeno su questo posso stare tranquillo.
Sapere che è casa con Tresy mi rassicura. Non è sola.
Anche se sono arrabbiato con lei, continua ad essere sempre il mio pensiero costante.

Mentre torturavo quell'uomo non facevo altro che immaginare quel lurido bastardo che la violava quando era solo una bambina.

Immaginavo lei piccola che piangeva e nessuno che le asciugava le lacrime.

Avrei voluto uccidere anche sua madre, ma so che non me l'avrebbe mai perdonato.
Per lei quella donna sarà sempre sua madre, non riuscirà mai ad odiarla.
Questo è quello che amo di lei.
Riesce a trovare sempre qualcosa di positivo.
Per lei c'è sempre del buono.
Forse questo le ha permesso di avvicinarsi a me.
Ha visto qualcosa che gli altri non sono riusciti a vedere.
Ed io voglio che lei torni a vederlo.
Solo lei può salvarmi da me stesso.
Mi ha fatto credere che anche io merito di essere amato.
Non può abbandonarmi adesso.
Ora che la amo più della mia vita.

L'auto si ferma davanti ad un ristorante.
Non saluto l'autista, scendo dall'auto ed  entro seguito da Alfred.

Veniamo accompagnati in uno dei tavoli.
Diversi uomini ci attendono. Tutte persone distinte. Vestite con abiti eleganti.

Troisi ci viene incontro.
Ci stringiamo la mano.

<<Grazie per essere qui>>.

<<Grazie a te per il regalo>>.

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora