Capitolo 6

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<<Demir Sahin. Che piacere vederti>>.
Il coglione mi viene incontro.

<<Senatore Karadak, il piacere è mio>>.

Come un calcio nelle palle aggiungerei.

Vorrei poter dargli due bei cazzotti in pieno volto.
Vorrei fargli capire che con me non si scherza e che se vuole mantenere i suoi segreti al sicuro deve tenere la polizia lontana dai mie affari.
Invece mi ritrovo in un cazzo di ufficio, davanti ad altre persone a far finta di essere qui in veste di imprenditore.

<<Venite accomodiamoci nel mio ufficio>>.
Apre la porta davanti a noi.

<<Io aspetto nella saletta Demir>>.

Alfred resta fuori è pagato per proteggermi le spalle.

Odio la puzza del dopobarba che usa il senatore.
E questa stanza ne è impregnata.

Il caro politico fa il giro della sua bella scrivania in mogano.
Sbottona la sua giacca prima di sedersi nella sua poltrona.

<<Dimmi a cosa devo l'onore della tua visita>>.

Prendo posto di fronte a lui.

<<Devi tenere a bada gli sbirri. Mi sono rotto i coglioni delle loro visite>>.

<<Demir fanno il loro lavoro>>.

<<Fammi capire il loro lavoro è andare a puttane, mentre quello dei politici come te è andare a trans?>>.

Quanto mi piace quando i loro volti perdono il colorito.

<<Ricorda a chi devi baciare  il culo se sei seduto comodamente su quella poltrona lì. Tu mantieni pure la tua facciata di perbenismo del cazzo,mentre lascia fare a me il lavoro sporco!Ovviamente non include rotture di coglioni,altrimenti mi vedo costretto ad impalare le tue palle assieme a quelle dei tuoi tanti amanti nel pieno centro di Istanbul!Non credo che a tua moglie farebbe piacere sapere davanti a tutti che razza di pervertito sia il suo caro marito non trovi?!Ci siamo capiti senatore?!>>

<<Demir amico, ma cosa sono questi toni>>.

Si solleva dalla poltrona.
Lo vedo avvicinarsi al tavolino dove tiene i liquori. Versa due bicchieri di scotch.
Viene verso di me porgendomene uno.

<<È il tuo preferito>>.

Accetto quello che mi passa.
Buttandolo giù in un solo sorso come faccio con i miei nemici.

<<Ottimo>>.

<<Stai tranquillo, parlerò con i miei amici. Non verrai più disturbato>>.

<<Sapevo di poter contare su di te>>.

Mi sollevo dalla poltrona.

<<Sai già come ripago gli amici>>.

<<Ci vediamo questa sera>>.

Ci stringiamo la mano, prima di uscire dalla stanza.

Solo quando siamo in auto Alfred mi chiede come sia andata.

<<Fagli trovare il solito trans e la cocaina. Passa questa sera>>.

<<Sarà fatto>>.

Non capirò mai come facciano a condurre una doppia vita.
Padri e mariti amorevoli di giorno.
Depravati e drogati di notte.

Io do solo quello che mi chiedono.

Non uso droghe, fumo solo sigarette e sigari.

E fotto solo donne consenzienti, anche perché trovare qualcuna che non voglia me è difficile.

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora