Capitolo 34

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❤️❤️❤️Buongiorno ❤️❤️❤️

Demir

<<Tesoro non usare mai le mie parole contro
di me. Soprattutto se non sai come ottenere quello che vuoi>>.

Le mordo il mento.
Si contorce sotto di me.
È completamente nuda.
Ha appena goduto per merito mio.
Nella mia bocca sento ancora il suo sapore.

Adesso però voglio di più.
Il mio cazzo freme per entrare in lei.

<<Ma io so come fare per ottenere quello che voglio>>.

Sorride.

<<Ah si?>>.

<<Si>>.

Sto per dimostrarle che si sbaglia.
Che per adesso ha ottenuto solo quello che io le ho voluto dare, ma vengo interrotto dallo squillo del mio cellulare.
Nessuno mi chiama se non è una questione di vita o di morte.

Mi allontano da Angela, incazzato nero.

Cerco i miei pantaloni, li trovo sotto il letto.
Tiro fuori il cellulare dalla tasca.

È Alfred.
Rispondo subito.

<<Dimmi>>.
<<Hanno tentato di dare fuoco al club>>.
<<Hanno fatto danni?>>.
<<No, non sono riusciti ad appiccarlo. Erano in due, con la moto ed i caschi integrali.
Ne abbiamo ferito uno dei due però>>.
<<Quindi sono riusciti a scappare>>.
<<Si>>.

Colpisco il muro con un pugno.
Lasciando un buco nel cartongesso.

<<Come cazzo è possibile!>>.
<<Demir è giorno, non possiamo metterci a sparare o a fare un inseguimento. I bastardi lo sanno! Come sapevano che noi eravamo qui!>>.
<<Arrivo subito>>.

Lancio il cellulare sulla poltrona al mio fianco.

Guardo Angela.
Si è coperta con il lenzuolo.

<<Devo andare>>.

La mia voce suona più dura di quanto avrei voluto.

Annuisce.

Non mi fa domande e le sono grato.

Prendo dall'armadio dei vestiti puliti ed entro in bagno.

Non riesco a ragione.
Non riesco a pensare in modo lucido.
In questo momento se qui non ci fosse Angela avrei distrutto tutto.

Giuro che a quel figlio di puttana faccio fare la stessa fine del padre.

Quando torno in stanza, Angela si è rivestita.
Ha addosso di nuovo la divisa dell'hotel.
Si sta sistemando i capelli in una coda alta davanti lo specchio.
Mi nota dal riflesso.

Ci fissiamo per un attimo.

<<Promettimi che starai attento>>.

Annuisco.

Non mi aspettavo mi dicesse questo.
Non sono abituato a vedere qualcuno che si preoccupa per me.

Mi viene vicino.

Si solleva sulla punte dei piedi e mi bacia le labbra.
Un bacio dolce.
Niente di passionale.

Torna con i piedi per terra e mi guarda.
Le blocco il viso fra le mie mani.

Poggio la mia fronte sulla sua, ma non dico ne faccio nulla.
La sua sola vicinanza mi aiuta a calmarmi.

La libero dalla mia stretta e ci incamminiamo insieme verso gli ascensori.

Close your eyes and liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora