Sessantasei

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Adham...

Luce, freddo, suoni.

Il viso rabbioso di mio padre, la sua grande mano, il suo doloroso schiaffo. I suoi calci contro le mie costole doloranti, le sue parole crudeli.

Il viso maligno di mia madre, la sua bocca piena di cattiveria, i suoi occhi piccoli e meschini, i suoi vestiti nell'armadio che odorano di lavanda.

Il mio viso di bambino, i miei occhi grandi colmi di lacrime, il mio torace coperto di lividi, il mio minuscolo cuore contratto.

Luce, freddo, suoni.

Il mondo aldilà delle mie palpebre serrate, le discussioni dei medici, il bip dei macchinari. Il lupo che attraversa la strada, la serpe che annusa il mio sangue sull'asfalto, il corvo che corre in mio soccorso.

Luce, freddo, suoni.

Dolore alla testa, dolore alle costole, dolore ai polmoni. Dolore della carne. Lacrime intrappolate negli occhi, respiri forzati dalla macchina, cuore che lotta senza scopo.

Luce, freddo, suoni.

Leonida.
Leonida.
Leonida.

Le sue parole gentili, i suoi occhi profondi, il suo rifiuto.

Basta luce. Basta freddo. Basta suoni.

L'abbraccio di una madre immaginaria, il sorriso di un padre inventato, le lacrime di amici inesistenti.

Niente più luce, niente più freddo, niente più suoni.

Buio.

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