Luca's pov
"Zio Lù." Sento squittire da una voce famigliare: Vanessa.
Quella piccola peste ha sempre avuto un grande affetto per me, affetto che io ho sempre ricambiato ovviamente con grande gioia. Oltre a essere adorabile, somiglia terribilmente alla donna più bella al mondo, Alessandra. È la sua clone quasi in tutto, perciò non volerle bene è impossibile per me.
Ricambio con la sua stessa vivacità il suo abbraccio. Sorridendo al pensiero che qui almeno qualcuno ha sentito la mia mancanza...
A parte gli scherzi, l'assenza di questo mostriciattolo nella mia vita si è sentita, assai.
Svegliarsi la mattina senza qualcuno che ti domandi: "Scegli tu cosa devo indossare?" È noioso.
Mi ci ero abituato: lei troppi stanca per scegliere una maglia o un pantalone e io, sotto l'effetto di un sacco di caffè e forse qualche canna per aver passato la notte in bianco a scrivere, che la facevo ridere, fingendomi un esperto di moda.
Quanto mi manca quella vita.
Ero così fortunato, così tanto fortunato che ho buttato tutto al vento. È la mia specialità: rovinate tutto sul più bello.
Io arrivo in cima per scendere inesorabilmente in scivolata e toccare il fondo, picchiando anche abbastanza forte la testa.
Non me lo perdonerò mai, sia chiaro, ma comunque credo di aver fatto la cosa migliore per tutti. Forse per tutti tranne che per me, ma questo poco importa. Non me ne pento.
La felicità di Ale equivale alla mia, anzi la sua vale decisamente più della mia.
Ripenso spesso a prima però. Quando praticamente ogni mattina, dato che Ale rimaneva fino a tardi a studiare, accompagnavo io a scuola questo mostriciattolo che ora sta analizzando il mio ultimo tatuaggio.
Forse quei momenti hanno fatto si che io e Vanessa creassimo un rapporto molto saldo e stabile.
Ma mai pensavo di poter e saper volere così tanto bene a una bambina.
"Perfavore, tornate insieme." Mi sussurra con una vocina flebile flebile, sicuramente sa che Alessandra non apprezzerebbe questo suo tentativo. Io, invece, sorrido quasi malinconicamente perchè, a differenza di Vane, ho la consapevolezza che la sua richiesta sia impossibile da accontentare, ma nutro comunque la sua stessa speranza.
"Ti prometto che farò il possibile."
Non sono un tipo da promesse, prometto solo se so che ciò che sto garantendo è qualcosa per cui vale la pena lottare. Per cui io mi farei in quattro.
Odio illudere o prendere in giro le persone, soprattutto quelle a cui tengo. Scommetto però che, con il metodo che ho utilizzato per lasciare Alessandra, qualche promessa l'ho infranta.
Questo mi fa provare un senso di colpa insanabile, uno di quelli che ti divore le budella, poichè so quanto lei detesti chi non mantiene le promesse.
"Luca dico davvero, dovete tornare insieme." Assume un tono talmente serio che per un attimo mi scordo che ha solo otto anni. Rimango sconcertato: mi ha chiamato Luca per caso? Mi sta sicuramente facendo capire che la situazione è più grave di quello che penso.
Mentre cerco di rimuginare sulla sua affermazione, Alex le chiede, fingendo un broncio: "A me non abbracci?" Certamente avrà capito che il discorso tra me e la piccoletta si stava facendo parecchio serio. La peste, dopo avermi lanciato un'occhiata di raccomandazione, scioglie il nostro abbraccio e va da lui.
Ha ragione.
"Ora illudi anche lei?" Mi chide la mia ex, facendomi intendere di aver sentito la conversazione con Vane.
Sussulto.
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Solo tu lo sai [Capoplaza]
RomanceDAL CAPITOLO 30 ~ "Vostri? Perchè, secondo te, esiste un noi? Cioè esiste un me e Leila?" Quasi le scoppio a ridere in faccia per la sua affermazione. Mentre lei mi fissa insistentemente, si inumidisce nuovamente le labbra e deglutisce. Okay, è in...