Luca's pov
La guardo negli occhi e sento una fitta allo stomaco, ma questa volta non voglio far trapelare alcuna emozione. Mi sono mostrato vulnerabile e fragile anche troppo. Ora basta. Lei fa l'indifferente, mentre io soffro come un cane anche solo perchè fa un sorriso a un coglioncello. Sto impazzendo, quindi tento di riprendere in mano la situazione, mostrandomi freddo e distaccato.
La verità: ora vorrei passare tutta la giornata abbracciato a lei, mentre mi racconta su cosa si deve preparare per il prossimo esame.
Cose stupide. Banalità. Ecco di cosa ho bisogno. Della nostra semplicità.
La fisso in maniera glaciale, provando a trattenere l'impulso di chiederle cosa è per lei quel fisioterapista. Non rispondo alla sua provocazione, semplicemente la guardo e la cosa sembra infastidirla: "Sei molto maturo lo sai?" Mi provoca nuovamente, ma io mi giro verso Pietro, accanto a lei, per domandargli: "L'hai chiamata tu?" La risposta però mi arriva da Ava: "Io."
Mi volto verso di lui e sono pronto ad aggredirlo verbalmente come forse mai prima d'ora ho osato fare, ma una voce mi interrompe: "Sei anche molto coraggioso..." Riguardo la mia ex, non capendo dove vuole arrivare, qual è il senso di questo discorso. E mentre la osservo avanzare verso di me, ammetto che sono impaurito perchè so come reagisce il mio corpo in sua presenza. Tuttavia mantengo un tono rigido e uno sguardo indifferente, nella speranza che mi creda.
Ma lei, nonostante la mia freddezza, cammina verso di me e io non mi muovo perchè non voglio mostrarle che ha potere su di me.
Quando arriva a pochi centimentri: "Perchè ci vuole molto coraggio a comportarsi così." Non rispondo neanche a questo, infatti per infastidirmi di più fa un mezzo sorriso. Sa che non resisterò a lungo. Con quel ghigno, prosegue: "Prima fai il carino, poi non rispondi a quel dannato messaggio, poi scopro che fai le sfuriate per una penna e ora mi guardi come se ieri non avessi detto di amarmi ancora."
Ed è qui che mi sento vulnerabile, conosce perfettamente le parole giuste per colpirmi.
Ma io continuo a stare zitto e lei a sorridere: "Sapevo fossi un immaturo, anche che fossi un coglione, sapevo pure fossi uno stronzo, ma vigliacco non lo pensavo." A queste parole non mi trattengo e scoppio: "Vigliacco perchè? Perchè non ho risposto a un tuo messaggio?"
Non urlo, anche se in corpo ho molta, forse troppa, rabbia e non mi dispero, anche se al momento sono sull'orlo dell'esaurimento.
Lo dico in modo pacato, freddo, distaccato. Non riuscirà nel suo intento. Ho capito cosa sta tentando di fare e non glielo permetterò.
Annuisce lievemente, come se avesse capito la mia tattica e chiede: "Perchè stai facendo questa sceneggiata della penna?" È a pochi centimetri dal mio viso e faccio fatica a non guardarle le labbra, ma ci provo. Trattengo un sospiro di frustrazione: "È quella che abbiamo comprato ad Amsterdam." Le spiego come se fosse tutto normale e tranquillo. Come se non fossimo nel bel mezzo di una "guerra fredda".
È palese lei sia incazzata con me e che io lo sia con lei, ma stiamo mantenendo una calma inaspettata. Ci conosciamo, durerà poco.
Sorride, forse ricordando che lei era con me quando abbiamo comprato la famosa penna in questione. Sopra ci sono incise le nostre iniziali. Ogni frase dedicata a lei in un brano, la scrivo con quella penna, il resto del brano con un'altra penna. Non perché il resto del brano sia meno importante, ma perchè voglio avere tra le mani quel ricordo mentre scrivo di noi.
È una cosa nostra.
Lei spezza quel ricordo con tono indifferente: "E quindi? L'inchiostro è finito. Tutto finisce." La detesto quando parla in questo modo, ti dice una cosa, facendoti intendere un'altra ancora più dolorosa della prima. Ti riduce a brandelli e lo fa con naturalezza. Controbatto, non mostrando alcun cedimento: "C'è chi è bravo a accettare la fine e chi no. È normale, c'è sempre chi ci ha creduto di più." Il sorriso gli muore in faccia e i suoi occhi si iniettano di rabbia.
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Solo tu lo sai [Capoplaza]
RomanceDAL CAPITOLO 30 ~ "Vostri? Perchè, secondo te, esiste un noi? Cioè esiste un me e Leila?" Quasi le scoppio a ridere in faccia per la sua affermazione. Mentre lei mi fissa insistentemente, si inumidisce nuovamente le labbra e deglutisce. Okay, è in...