37b. TUTTO A PUTTANE

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Alessandra's pov

Simo si avvicina a Luca con passo spedito, pronto a colpirlo, ma le cose non vanno come previste da lui.

È un attimo, un millesimo di secondo: Simone a terra, Luca con il braccio ancora in aria e il pugno chiuso, Vanessa che applaude contenta, Sofia che si gira per non guardare, Alex che corre verso i due e io che fisso Luca.

Incontro il suo sguardo e vorrei urlargli le peggio cose, ma non ci riesco. Lo vedo nei suoi occhi che non è pentito, che lo rifarebbe, che si sente nel giusto. E forse una parte di me pensa anche che sia nel giusto, ma l'altra, quella razionale, obiettiva, sa che ha sbagliato. Sa che questo gesto è sbagliato.

Simone ha fatto un grosso errore quando ha risposto alla chiamata, uno ancora più grosso quando ha provato ad aggredire Luca. Anzi, quando Luca lo ha istigato ad aggredirlo.

Poso lo sguardo su Simo, continuando a sentire quello di Luca su di me. Il mio amico si rialza a fatica e Alex lo trascina più lontano possibile dal mio ex. Anche se Simone continua a dimenarsi, è rosso in viso, la vena sul collo sta pulsando, urla come un assatanato.

Luca invece è tranquillo. Come se non gli avesse appena tirato un pugno in faccia.

Alex continua a trascinarlo fino al divano, per poi ordinargli: "Basta. La prossima volta prima di farti i cazzi suoi, ci pensi." Allora mi rivolgo acida ad Alex: "Questo non giustifica nulla."

Sento Luca continuare a fissarmi, ma non parla. Sa che questo pugno ha cambiato le cose, sa che detesto la violenza, soprattutto se è nei confronti di qualcuno a cui tengo particolarmente, e sa che tutto dopo questo suo gesto tornerà ad essere più complicato.

Fa una cosa giusta, ma poi 10 sbagliate. È come se mi respingesse senza rendersene conto, ma in realtà è consapevole delle cazzate che fa, semplicemente non le ammette. È come se giocasse a perdermi continuamente per poi riavermi. E io glielo lascio fare.

"Senti, pure io avrei reagito così. Quindi sì, giustifica, Simone ha sbagliato." Prova a farmi capire il suo punto di vista Alex, ma ovviamente non la penso così: "Questo fa si che Luca possa parlare di Andrea in quel modo e dargli un destro talmente forte da fargli sanguinare uno zigomo?" Domando retorica.

Ma Alex ovviamente non mi dà retta, alza gli occhi al cielo come se fossi stupida, come se non capissi il suo discorso.

Quindi gli faccio notare: "Anch'io sono incazzata con Simo. Lo sono ancora. Ed ero pronta a urlargli contro di tutto, ma ho dovuto mettere la mia rabbia da parte perchè hanno deciso di giocare a wrestling. Come degli animali." Entrambi mi osservano silenziosi

"Cioè io, la diretta interessata, non mi sono nemmeno potuta arrabbiare perchè sono dei cazzo di bambini."

Ancora adesso non sopporto il gesto di Simone, ma non posso farglielo pesare ora.

"Deciditi però: sono un animale o un bambino?" Mi chiede la voce profonda di Luca, non sta sorridendo, non sta scherzando. A me sinceramente la domanda un po' sorridere mi fa e allora giocherello con la lingua sull'intero guancia, a differenza di Vane che ridacchia divertita.

Lei si diverte perché sa che questo pezzo di merda è uno dei pochi a sapermi tenere testa. Perchè sa che, nonostante tutto, lui non mi è indifferente.

"Torna a casa dai." Lo liquido con un movimento della mano perchè sono davvero stanca e per oggi sono impazzita abbastanza. Lui sorride: "Ma io sono già a casa."

Dovrei essere incazzata con lui, dovrei dirgli che ha appena tirato un pugno a una delle persone a cui più voglio bene e deve sparire per questo, ma purtroppo mi scappa un sorriso e lui sembra notarlo, infatti si avvicina.

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