Luca's pov
Un senso di nausa inizia a pervadermi. I miei piedi si incrociano come quando giocavo a twist con Erika a otto anni o almeno a me così sempre ora. La testa gira vorticosamente, ma mi reggo in piedi fissando l'inconcio delle mie sneakers.
Sono un cretino colossale.
Come posso soltanto pensare di dimenticarmi lei con solo 4 Long Island e 7 o forse 9 Quattro Bianchi.
Non è cambiato niente, anzi sì qualcosa è cambiato: sto peggio di prima.Il mio stomaco è in subbuglio perchè non ho mangiato nulla prima di prendermi questa sbronza. Strizzo forte gli occhi, e me li stropiccio con la destra assonnato e turbato dai colpi atroci che percepisco sulle tempie. Probebilmente ho mangiato una salsiccia, non ricordo, forse la salsiccia era il pranzo, sono confuso.
Penso a come sono messo e un po' sorrido.
In realtà questo non è niente in confronto ad altre volte, infatti ora come ora mi sento comunque abbastanza lucido, suppongo.A un tratto vedo Sofia scendere. Anzi vedo 2 Sofie scendere.
Oh, Cristo. I poteri dell'alcool...Non so nemmeno perchè sono qui.
So solo che voglio stare con lei. Parlare con lei. Ridere con lei. Scherzare con lei. Litigare con lei. Qualsiasi cosa basta che ci sia lei.Ma non è andata come speravo, visto che non vedo 2 Alessandre, ma solo 2 Sofie. Trattengo involontariamente il respiro.
Si avvicina, mentre mi accendo la terza canna di quest'ora, e con sguardo dispiaciuto mi confessa con voce flebile: "Non verrà Luca. Mi dispiace." Oh fidati dispiace più a me.
Prendo un respiro. Devo tornare a casa, mettermi sotto le coperte e scordarmi di essere stato qui, scordarmi l'umiliazione nelle vene e la delusione negli occhi.
Quindi decido di andare io da le, salendo quelle maledette scale che ci dividono, ma neanche due passi che sto per cadere sui miei stessi piedi.Okay, lucidissimo no, ma almeno sono un po' cosciente. Le gambe molli le sento, è pur sempre con forma di consapevolezza.
E non so bene il motivo, ma comincio a ridere. Ridere talmente forte che vedo Sofia agitarsi e tornare con passo svelto al secondo piano. Forse vuole dire alla sua migliore amica quanto il suo ex sia un'idiota in piena crisi esistenziale.
Mentre continuo a ridere e mi provo ad accendere un tiro di canna, sento dei passi, ma non sono lenti, calcolati e pacati come quelli di Sofia, proprio per niente, questi sono rumorosi e rabbiosi: è Alessandra al 100%.
Infatti appena mi volto, oltre a trabballare leggermente su me stesso, incontro i suoi occhi e la testa mi gira se possibile più di prima. Non so bene se per lei, per l'alcool o perchè non ho una Ale vicino, ma ben due, signore e signori... Un sogno.
Lei mi guarda visibilmente infuriata e, con tono duro e irremovibile, mi dice: "Siediti, coglione." Mi strappa l'accendino di mano con veemenza, accendino con cui in modo fallimentare ho per cinque minuti buoni provato a far toccare la sua fiammetta con l'estremità della canna. Fa scorrere il pollice sulla rotellina con un gesto che, in queste condizioni, mi sembra addirittura erotico. Avvicina il fuocherello alla canna, incastronata il labbro inferiore e quello superiore, mentre i miei occhi sono incastonati ai suoi, visibilmente preoccupati.
Sa perfettamente che negarmela ora mi renderebbe solo più ingestibile.
A canna accesa, faccio come mi ha ordinato: mi siedo e appoggio il braccio destro, con cui reggo il fumo, sul bracciolo del divano. Getta sul tavolino l'accendino blu e si dirige in cucina, credo semplicemente per allonarsi da me.
Scoppio a ridere per la seconda volta in questa bizzarra serata senza un logico motivo. Non mi importa molto, almeno non sto piangendo.
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Solo tu lo sai [Capoplaza]
RomanceDAL CAPITOLO 30 ~ "Vostri? Perchè, secondo te, esiste un noi? Cioè esiste un me e Leila?" Quasi le scoppio a ridere in faccia per la sua affermazione. Mentre lei mi fissa insistentemente, si inumidisce nuovamente le labbra e deglutisce. Okay, è in...