57. SENZA DI VOI

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Alessandra's pov

"Cioè aspetta." Dico sconvolta, mentre parcheggio.

Sofia mi sorride come se avesse appena visto il paradiso e annuisce con troppo entusiasmo.

Dai posti dietro si sporge Erika, che oggi ha passato davvero tanto tempo con me e sembra essersi ripresa alla grande, a parte la tibia ingessata. "Porca troia..." Commenta la ricciolina.

Fabri scende dalla macchina e sospira: "È la stessa cosa che ho pensato, quando Alex lo ha proposto." Slaccio la cintura e scendo pure io. Piano piano ognuno esce dalla macchina in cui si trovava e appena vedo degli occhi grigi scrutarmi attenti, corro nella sua direzione.

"Ma come ti vengono certe cazzate?" Domando raggiante, spingendolo scherzosamente. Assume un'espressione imbronciata: "Mi aspettavo un abbraccio e un 'Sei fantastico, Alex, grazie per le tue strabilianti idee' ma okay..." Mette su un broncio adorabile.

Sorrido furba, mentre lui scruta i miei gesti. Si aspetta ancora l'abbraccio. Ma decido di farlo penare ancora un po'. Sbuffa, agitando una mano: "Capito, niente abbraccio." Si volta e chiude a chiave la macchina.

Perciò approfitto della sua posizione e salto sulle sue spalle come una bambina di cinque anni. All'inizio sussulta, ma poi ride, aiutandomi a posizionarmi meglio sulla sua schiena.

"Grazie, Alex." Sussurro, facendogli voltare la testa verso di me. Sembra sorpreso, sa che raramente lo ringrazio. Soprattutto con lui io raramente uso parole dolci. Noi ci dimostriamo l'affetto litigando.

È strano, ma è così.

Quando mi incazzo lui sa che è è perchè ci tengo a lui e stessa cosa vale per me. Arrabbiandoci e discutendo, siamo diventati così legati. È particolare come legame, ma è indissolubile.

Mio padre, quando ero piccola, diceva sempre che nessuno è insostituibile. Si sbagliava. Come sempre.

Scendo dalle sue spalle, sorridendo e lui si gira verso di me, potendomi finalmente guardare negli occhi: "Sei la mia famiglia, lo sai." Annuisco grata, consapevole che lo pensa sul serio, che non lo dice tanto per dire.

E sono contenta di essere così insostituibile per lui. Così tanto che mormoro: "Sei importante, Alex." Mi sorride sincero e io gli rovino la capigliatura, compigliandogli i capelli. Mi fa la linguaccia e iniziamo a camminare verso il mio regalo.

Nel mentre ricapitolo: "Cioè tu mi hai fatto guidare fino qui per festeggiare su uno yacht il mio 22esimo compleanno." Annuisce soddisfatto.

Anche Lù e i ragazzi ci raggiungono esaltati e Sfera domanda: "Felice? Lo abbiamo noleggiato fino domani mattina." Ancora non ci credo. "Siete folli." Commento ancora leggermente sbigottita.

Alex mi spintona gioiosamente: "Non abbiamo mai festeggiato su uno yacht. E poi sei scomparsa tutto il giorno, almeno di notte facciamo qualcosa tutti insieme." Dice, ammiccando verso Luca, che trattiene un sorriso.

Si giustifica: "Dovevamo prendere Erika." Sorride Lù, indicando con un cenno di capo la sorella, che sta camminando con le stampelle di fianco a Fabri.

"Ha sparato pure lei?" Chiede ironico Philip, facendo ridere Alex, che mi lancia un'occhiatina complice: "Poi mi racconti cosa avete fatto l'altra notte." Sussura, sapendo benissimo che i ragazzi non sanno nulla. Lo scosto dal mio orecchio: "Scordatelo, guardati un porno per quello". Scoppia a ridere: "Solo la mia migliore amica sa essere così diretta."

Alla fine Sofi e Alex hanno capito tutto quello che è successo 'l'altra notte', poichè il genio ha deciso di chiedere loro quel "favore".

Ma gli altri non sanno nulla di stanotte, sono a conoscenza solo del fatto che il regalo di Lù era portarmi al poligono. E per ora, è meglio così.

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