53. PER UNA DONNA

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Alessandra's pov

"Vuoi ordinare?" Mi domanda il barman che mi sta fissando da due minuti buoni.

Siamo qui da poco e i ragazzi non sono ancora entrati nel locale. Alex credo stia rimorchiando, mentre io e Sofi siamo sedute su degli sgabelli altissimi vicino al bancone, ma io non ho intenzione di ordinare nulla. Infatti lo ignoro, ma lui non molla: "Offro io." Lo dice con tono di voce abbastanza alto, forse avendo paura che in precedenza io non abbia sentito la sua domanda per la musica.

Mi giro verso di lui e lo guardo negli occhi. È davvero un bel ragazzo. Ricciolino e dai muscoli ben definiti. Mi sorride in modo furbo, ma io gli dedico giusto un'occhiata perchè poi torno a ignorarlo.

"Sei una difficile. Ho detto che offro io." Ripete in modo scherzoso. Non ho comunque voglia di rispondere. Non sono in vena. Soprattutto di discussioni.

Penso solo a come trovare un momento adatto in cui stare da sola con Luca, per parlargli di quella maledetta lettera.

Penso, penso alla maniera giusta per dirglielo, a come reagirà, e intanto una voce mi distrae: "Amico, io invece ti sto offrendo la possibilità di tornare a casa con il viso sano. Vedi di sfruttarla."

Guardo male Simo, che subito sorride per la mia occhiataccia. Idiota.

Poi si rivolta verso il barman: "Due Cosmopolitan." Ordina anche per Sofi, sapendo che è il suo preferito. Sof non beve molto, ma a differenza mia, a lei l'alcool piace. Quindi spesso la situazione in cui ci ritroviamo è: lei che vomita sulle scale di qualche locale ubriaca e io che cerco di trasportarla almeno fino la macchina.

Stranamente però afferma: "No, uno soltanto. Oggi passo." Sia io che Simo la guardiamo straniti, sapendo benissimo che non rinuncerebbe mai a un Cosmopolitan, ma lei alza le spalle: "Non ne ho voglia." La osservo curiosa e non posso fare a meno di domandare: "Tutto bene Sof?" Annuisce solamente e io sono convinta stia mentendo.

Faccio finta di niente perché so già che se me ne vorrà parlare, e sono certa vorrà, lo farà solo quando saremo sole.

Mi giro verso Simo: "C'era bisogno di minacciarlo?" Sa benissimo a chi mi sto riferendo, infatti ridacchia compiaciuto: "Non l'ho fatto per te." Aggrotto le sopracciglia e lui aggiunge: "Ma per lui." Continuo a non capire e la cosa sembra divertirlo.

Sorride e mi spiega: "Immaginati se a questa scena avesse assistito Luca. L'ho semplicemente avvertito di evitare di provarci con te. È per il suo bene." Provo a trattenermi dallo spalancare gli occhi dallo stupore e domando: "Da quando ti preoccupi per Luca?" Il suo Cosmopolitan arriva e, dopo averne bevuto un sorso, mi risponde: "Ripeto. L'ho fatto per il barman. Nè tu nè quella testa calda siete nei miei pensieri." Ironizza, sorridendo.

Continuo a osservarlo confusa: "Lo sai che ti conosco, vero?" Annuisce e sa cosa sto per dirgli, infatti si alza dallo sgabello, pronto a scappare. Sono certa l'abbia fatto per Luca. Ha voluto tenermi alla larga da quello perchè non voleva Lù ci stesse male nel vederci insieme. Quindi lo faccio risedere, poggiandogli le mani sulle spalle.

Si siede, ma scuote audacemente la testa: "So cosa stai pensando e no. Assolutamente no. Non me ne frega niente di come l'avrebbe presa Plaza." Faccio una smorfia che lui conosce bene. Non gli credo neanche un po'.

Infatti domando: "Che è cambiato?" È palese che Simo abbia cambiato totalmente il suo atteggiamento nei confronti di Luca. Mi chiedo solo perchè.

Sospira e sposta lo sguardo dal mio: "Il tuo ragazzo non lo sopp..." Lo contraddico immediatamente: "Ex."

Sbuffa, alzando gli occhi al cielo. Beve un altro sorso di alcool e riprende il discorso: "Sì, come vuoi. Comunque non lo sopporto. Non doveva permettersi di nominare..." Non riesce nemmeno a continuare la frase, a pronunciare il nome di suo fratello, di quello che considerava un eroe, ma che ha commesso uno sbaglio irrimediabile e ora è in galera.

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