Alessandra's pov
Luca è uscito di qui già da un po' ormai.
Mi ha raccontato tutto. Il patto con Vane. Il motivo per cui lei mi chiedeva sempre di chiamarlo. Il motivo per cui lui ha deciso di venire a casa mia quel giorno, non per vedere mia cugina, ma perchè sapeva Simo fosse qui. Voleva vendicarsi. Ha spiegato come ha messo in mezzo ai nostri guai una bambina di 8 anni.
E io sono stata in silenzio tutto il tempo, ma non perchè non avevo insulti da affibbiargli, ma semplicemente perchè ero scioccata. Senza parole.
Lo guardavo e non ci credevo, era arrivato a tanto. Ma stranamente, ripeto stranamente, non provo rabbia per lui. Non sono arrabbiata che si sia comportato così, certo, per me è qualcosa di assurdo quello che ha fatto, ma non lo trovo così grave.
Mi guardava come se avesse paura di essere colpito in faccia da un momento all'altro e lo capivo.
Sono sempre stata contraria alla troppa gelosia, ma questa volta non posso essere incazzata con lui. Perchè? Perchè mi fa capire che lui, in un momento in cui non mi poteva definire sua, ha fatto di tutto per assicurarsi che io non stessi troppo vicino a un altro.
Un piano senza senso, che mi infastidisce perchè detesto chi prova a controllarmi, ma non mi fa incazzare più di tanto perchè comprendo e ammetto che un po' sono lusingata.
Io penso che, nella sua posizione, avrei fatto la stessa cosa. Forse è questo che non mi ha fatto sbottare. Ho provato lo stesso fastidio per Leila e pure io avrei voluto controllarli quando non c'ero, ma non ne ho avuto la possibilità. Lui sì invece.
Fortunato...
Però non faccio nemmeno i salti di gioia per il suo atteggiamento ecco. Semplicemente comprendo.
E poi abbiamo litigato abbastanza in queste settimane, ora basta.
Ho comunque cercato di essere coerente con me stessa: "Va bene, vai a casa che magari i ragazzi si insospettiscono." Non l'ho ribaciato e lui non ci ha provato, sapendo che io non avrei mai ricambiato. Non l'ho insultato e non gli ho urlato contro nulla di brutto, semplicemente gli ho detto di andare a casa.
E no, non ho esagerato. Se lo avessi scoperto una settima fa, probabilmente ora sarebbe un vegetale, quindi non ho esagerato per niente.
Forse avevo bisogno di tempo per elaborare, perciò volevo andasse via.
E ora che l'ho fatto, ho le idee più chiare: dopo aver passato mezz'ora con Vanessa a parlare del suo comportamento, sto andando da Sofia.
Busso e aspetto una risposta, ma non arriva, quindi entro. Non la vedo in camera, perciò vado verso il suo bagno e busso di nuovo. Questa volta ottengo una risposta: "Un attimo." Sento che sta spegnendo il getto della doccia e la avviso: "Sono io." Silenzio. Ha spento oramai il getto e non sento più nessun rumore. Manco un sospiro.
"Ah." Sento improvvisamente. Mi trattengo dallo scoppiare a ridere.
Entro perchè con lei non c'è imbarazzo e non ci siamo mai nascoste l'una dall'altra. Infatti, quando sono dentro, non si compre subito, ma fa con calma. Si strizza di capelli e poi si mette le ciabatte, io intanto abbasso la tavoletta del wc e mi siedo su di essa. Lei va verso l'accappatoio e lo indossa. A spezzare il silenzio è lei: "Come mai qui?"
Lei è, come ho sempre detto, molto pacata e tranquilla. Di conseguenza non ama litigare. Cerca sempre di essere gentile e infatti non dice mai alle persone se qualcosa non le piace. Se tu mi stai antipatico o se qualcosa che fai non mi va, io te lo dico, Sofia no. Lei fa finta di niente. Per questo spesso le persone approfittano del suo essere sempre buona e accondiscendente. Poche sono le volte in cui l'ho vista ribellarsi. Credo si vergogni persino di farlo.
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Solo tu lo sai [Capoplaza]
RomanceDAL CAPITOLO 30 ~ "Vostri? Perchè, secondo te, esiste un noi? Cioè esiste un me e Leila?" Quasi le scoppio a ridere in faccia per la sua affermazione. Mentre lei mi fissa insistentemente, si inumidisce nuovamente le labbra e deglutisce. Okay, è in...