17. PERCHÈ NON RISPONDI?

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Alessandra's pov

"Ma sei sicura che non le ho fatto qualcosa, magari le ho dato fastidio per sbaglio?" Sono due giorni che Simo mi fa domande di questo tipo, riguardo Vanessa. In pratica non abbiamo neanche iniziato la seconda stagione di Sex Education perché lei stava attaccata a me come una piovra.

Molto spesso guardava male Simo, quasi in cagnesco. Era come se stesse marcando il territorio. Il che è molto strano.

Non mi ha lasciata sola manco un secondo, mi ha chiesto addirittura di accompagnarla in bagno, dicendo: "Ho paura, ho sentito un rumore. Vieni con me?" Paura? Quella bambina non ha timore di nulla.

È come Luca.

Io le accendevo una lucina in camera e lei: "Pensi abbia paura del buio Ale?" Io sorridevo, pensando che alla sua età il buio non era la mia unica paura, ma lei era più forte di me, lo avevo capito da tempo.

Comunque due giorni fa ero abbastanza infastidita dalla sua insensata gelosia nei confronti di Simone. Nemmeno Luca era così tanto protettivo e possessivo.

Sono due giorni che mi chiedo pure io il perchè di quell'atteggiamento.

Simo infatti era sorpreso quanto me, ne sembrava quasi sofferente, poiché lei non si è mai comportata così male con lui. Si sentiva di troppo, lo leggevo nei suoi occhi che si sentiva colpevole, di non si sa cosa però.

Cerco di tranquillizzarlo, fingendo un tono pacato: "No fidati, magari aveva voglia di passare un po' di tempo con me e non si aspettava la tua presenza?!" In realtà so che sotto c'è di più.

Anche perché stranamente a fine serata mi ha chiesto se potevo chiamare Luca, poiché aveva voglia di sentirlo.

Sinceramente, me lo chiede spesso, ma mai durante la sera, perché sa che lui sta in studio fino tardi e non vuole disturbarlo.

Fatto sta, che fingo di non avere capito che mi stia nascondendo qualcosa da due giorni perchè già l'ho sgridata una volta questa settimana. Ma se Luca sa qualcosa di questa storia, voglio avere le prove per poi fargli culo.

Simo, con voce ancora un po' indecisa, mi risveglia dal pensiero di quello stronzo: "Sarà, comunque a che punto sei con lo studio?" Domanda del cazzo...

Tenere tutto insieme è un incubo. Il lavoro, l'università, in più è il periodo peggiore che io abbia mai affrontato, manca qualcosa, più precisamente qualcuno, a mantenere la mia vita in equilibrio.

Ed essere conosciuta, rende il tutto ancora più complicato. Fare shooting e lavorare con la propria immagine richiede tanto tempo da dedicare. Ma fare il medico ancora di più. E io sono entrambi, in un certo senso.

Devi studiare sei anni, fare tirocinio. Poi la specializzazione. Gli esami. La pratica in ospedale. I primi pazienti a cui non dovi fare ciò per cui hai studiato e stai lavorando, ma schifosissime lavande gastriche. Nel mentre mangiare bene, allenarmi, mantenermi in tiro per qualche servizio fotografico, alcune sfilate che mi portano anche a dover viaggiare.

Io tutto 'sto tempo dove lo trovo?

Spesso ho pensato di abbandonare il mondo della moda, ma mi ha sempre fatto guadagnare bene ed incontrare persone fantastiche, anche se non è mai stato il lavoro dei miei sogni...

Ma non credo che abbandonarei mai medicina. Mi è passato per la testa anche questo, qualche volta, soprattutto ultimamente, ma io agisco solo se ho certezze. Devo ancora trovare la mia strada, ma nel mentre: "Bene dai, ora scusa ma Alex mi sta chiamando..."

In realtà, sento che sta urlando dal piano di sotto, ma non il mio nome. Scendo, mentre Simo mi saluta: "Okay, baci Occhioni. Saluta anche Vane, mandale tanti abbracci, baci, saluti, tutto..." Rido per il tono tenero che ha usato e rispondo al saluto.

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