14. UNICA SOLUZIONE

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Luca's pov

Verde.

Anche post-sbornia mi cambia la giornata quel verde.

L'unica cosa che vedo ora, infatti, è il verde dei suoi occhi, costituito anche da piccolissime pagliuzze giallo ocra, che donano ancora più luminosità al suo splendido viso. Nel suo sguardo leggo tanta irritazione, ma non c'è traccia di confusione, come se si aspettasse una situazione del genere. Ma non si aspetterebbe mai il motivo.

Mentre si avvicina, butto la canna per terra, so quanto odia il fumo. Non ha mai messo in bocca una sigaretta, manco mezza, manco per sbaglio. Figuriamoci una canna.

Mi ripeteva sempre: "E secondo te io sono mi metto a danneggiare la mia salute per cosa? Un roba che va di moda? Guarda che non devi dimostrare nulla a nessuno, non avevo bisogno di quello per farmi accettare." E poi sorrideva. Candidamente, come a dire che se io ho iniziato per quel motivo era okay, non mi stava giudicando.

Non ho mai conosciuto persona più intelligente e in gamba di lei.

Sorrido al pensiero che sono andato da lei ubriaco mentre invece lei è anche astemia. L'unica volta che si è "ubricata" è stato con due vodka lemon, mi ha raccontanto di essersi sentita malissimo.
Io ancora non la conoscevo. Ma da quello che so non solo le fa altamente schifo, ma non riesce neanche a reggerlo.

In poche parole: è il mio opposto.

Mi scruta per poco e, a debita distanza, mi fa un cenno con il capo: "Ti sposti? Devo entrare." La guardo storto e cambio discorso, se così possiamo definire il suo continuo scappare: "Dove sei stata oggi?" Se prima leggevo irritazione, ora quello che leggo nei suoi occhi è rabbia pura: "Mi prendi in giro?"

Magari...purtruppo no, sono serio. Tremendamente serio.

È un'attimo. Il mio sguardo si posa su un particolare che prima non avevo notato: la felpa. È mia. So per certo che non si è neanche accorta di indossarla, altrimenti avrebbre cercato di coprirla con la giaccia. O molto più probabile, se l'avesse davvero vista non l'avrebbe mai indossata.

Probabilmente è la prima cosa che ha trovato. Ma nonostante questa consapevolezza, non riesco a trattenere un sorrisino di scherno.

Lei segue la traiettoria del mio guardo e spalanca gli occhi di scatto.
Proprio come immaginavo...

Tenta subito di giustificarsi: "Oh no, ma proprio no. Sei fuori strada completamente. È del tutto casuale, io... neanche sapevo di averla addosso."

Continuo a sorridere come un idiota, consapevole di infastidirla ancora di più così facendo: "Facciamo così." Mi avvicino di più e continuo con voce più bassa: "Se tu ora mi dici dove sei stata, forse io non ti prendo in braccio come un sacco di patate, costringo ad entrare nella mia macchina per portarti via con me... e forse forse evito di prenderti in giro per i prossini quattro anni perchè indossi qualcosa di mio."

Odia i ricatti, lo so perfettamente. Detesta essere controllata, manovrata. Ma ho buone ragioni per farlo. Un po' per stuzzicarla, un po' perchè ho urgente bisogno di sapere dove è stata tutto il giorno.

Assottiglia gli occhi con fare di sfida e ribatte decisa: "Facciamo così." E si avvicina ancora di più, imitando il mio gesto precedente, ma lei si avvicina talmente tanto che sento il suo caldo respiro sulle labbra. Sa di ciliegia e vaniglia. E sono talmente preso da lei che fatico a capire se sia qualcosa a causa di qualcosa che ha mangiato o un nuovo bagno schiuma.

La osservo, mentre con la lingua giocherello sul mio interno guancia. Mi accorgo che non la sto manipolando io, ma è il contrario. Le è bastato un passo nella mia direzione per avermi in pugno, per farmi perdere la testa: "Se tu ora te ne vai a 'fanculo, forse io evito di mandartici a calci."

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