42. SCONOSCIUTI

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Luca's pov

E ora?

Cosa c'è dopo la sua "dichiarazione d'amore" e le mie rivelazioni?

Nella mia testa mi sono fatto tantissimi film mentali su questo momento, sapendo benissimo non sarebbe mai arrivato, e invece eccoci qui. Io consapevole del suo amore, lei consapevole del motivo per cui l'ho lasciata. Noi che non saremo mai come mi ero immaginato.

Noi che, anche se ci ho sperato tanto, non abbiamo poi così tante speranze.

Tolgo le mani da dietro la testa e mi gratto scocciato il gomito. Mi scoccia quello che sto per dire, perché quello che vorrei fare è l'esatto opposto: "Bè...anche se mi hai perdonato..." Subito mi ferma e con tono deciso afferma: "Non ti ho perdonato." Sorrido perché è estremamente orgogliosa, anche dopo tutto quello che ci siamo raccontati. Mi siedo anch'io a gambe incrociate, posizionandomi di fronte a lei, per guardarla dritto in faccia e sbeffeggiarla: "Devo ricordarti di nuovo cosa mi hai detto prima?" Scuote la testa immediatamente, facendomi sorride, e mi avvisa: "Taci."

Poi mi spiega: "Ti ho solo ascoltato." Annuisco, smettendo di sorridere, perché so che una parte di lei non mi perdonerà mai. Infatti conferma il mio pensiero: "Dovevi dirmelo. Dici che lo hai fatto per il mio bene, per proteggermi, per evitare che loro mi facessero del male. Ma tu, lasciandomi, mi hai fatto più male di tutti." Capisco il suo discorso, ma io comunque dovevo proteggerla, perciò le sue parole non entravano nei miei piani. Nemmeno ferirla però entrava nei miei piani.

Comunque penso che dirglielo non avrebbe cambiato nulla, avrebbe peggiorato soltanto. L'avrei solo fatto vivere nel timore. Il pensiero che adesso avrà paura anche solo di uscire da un locale troppo tardi, mi fa del male. Fa male sapere che è tutta colpa mia.

Però, stupendomi, prosegue: "Però so che tutto questo lo hai fatto per me. E sai che, in realtà, ti ho già perdonato." Alza gli occhi al cielo, come se le costasse ammettere ciò, e dopodiché mi sorride genuinamente. Mi sorride come non mi sorrideva da tempo. Sospiro sconfitto perché vorrei tanto ricambiare il suo sorriso, ma invece sussuro: "Non possiamo tornare insieme ufficialmente. È ancora troppo pericoloso."

E il mio cuore, sentendo queste parole uscire dalla mia bocca, si spezza letteralmente. Sto ancora peggio, quando la vedo in difficoltà per la mia affermazione. Se lo aspettava, ma credo che sentirselo dire faccia comunque un pessimo effetto. Soprattutto perchè so quanto le è costato ammettere di amarmi e questa risposta non è una risposta adatta, non è quella che lei voleva ricevere e nemmeno quella che io volevo dare.

Annuisce lievemente e rimane in silenzio, probabilmente sta pensando a come diavolo siamo arrivati a tanto.

Sghignazza: "Pensavo che, un giorno, ti avrei detto io che non possiamo tornare insieme. E invece..." Ironizza sulla situazione di merda nella quale la vita ci ha fatti trovare, tirando un sorriso. Non è un sorriso vero, è uno che mi supplica "Sorridi anche tu come se fosse tutto normale e non fare domande." Acconsento la richiesta, anche se non l'ha fatta a voce, ricambiando il sorriso. In realtà, vedo che ha più voglia di piangere che di ridere in questo momento e il mio stomaco si contorce al solo pensiero.

"Senti ma..." Inizio, avvicinandomi di più a lei e facendole assumere un espressione dubbiosa. Allargo le gambe, per poi posare le mani sui suoi fianchi e la trascino nello spazio del letto vuoto, in mezzo alle mie gambe aperte. Immediatamente si insospettisce: "Che fai?" Sorrido per la sua espressione buffa e la prendo in giro: "Ma se tipo... scopiamo?" Ovviamente sto scherzando, cioè oddio... certamente non esiterei a fare ciò che ho appena chiesto, ma sono dell'idea che certe cose si fanno e basta, senza chiedere. Glielo sto domandando solo per farla ridere. La sua faccia precedente mi dava tremendamente fastidio.

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