56. VULNERABILE

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Luca's pov

Mi giro verso destra con gli occhi ancora chiusi. Mi meraviglio nel non sentire le sue gambe sempre fredde aggrovigliate alle mie sempre calde, infatti la cerco con il braccio destro. Lo allungo nella sua direzione, ma non sento la presenza del suo corpo. Sospiro e mugugno qualcosa di incomprensibile, sicuramente un lamento, e continuo a tastare il letto alla ricerca della sua pelle soffice.

Ma niente. Non c'è.

E ne ho la totale certezza, quando apro gli occhi. Il letto è vuoto. Ci sono solo io. Sono circondato da lenzuola bianche e cuscini morbidi, ma non dalle sue gambe longilinee e dalle sua esili braccia.

Mi sento vuoto.

Ieri alla fine abbiamo continuato la nostra attività, se così vogliamo definirla, in camera da letto, finché non ci siamo addormentati. Mi ricordo solo che lei era letteralmente stravaccata su di me, quando sono caduto in un sonno profondo. E speravo di ritrovarla qui, sopra di me, nuda, anche al mio risveglio.

Purtroppo mi sbagliavo.

Mi strofino gli occhi e quando li riapro, controllo nuovamente che non sia nel letto. E, riconfermando la sua assenza, mi alzo sconfitto.

Cerco i boxer per terra, poi però mi ricordo di averli tolti in cucina. Sbuffo: "Ogni volta..."

Scendo al piano di sotto, urlando il suo nome, per controllare almeno che sia in casa. Ma nessuno mi risponde. Sbadiglio, mentre scendo le scale ancora nudo: "Dove sei? Dai, non è divertente." Mi lamento senza alcun risultato.

Inizio ad agitarmi, non sentendo la sua voce e perciò mi dirigo velocemente in cucina, dove trovo per terra i boxer e il cellulare sul tavolo. Prendo il telefono e controllo le notifiche.

Amore mio❤
Sono uscita a prendere la colazione

Faccio un respiro di sollievo, soprattutto quando noto che il messaggio è di venti minuti fa.

Sono le 8.12, per questo mi sono spaventato tanto. Lei raramente si sveglia così presto di sua spontanea volontà. Mi sembrava assurdo anche solo per le energie sprecate precedentemente che si svegliasse a un orario simile.

Sorrido al pensiero e poso il cellulare nuovamente sul tavolo.

Mi mordo il labbro, ricordando quanto ci siamo dati da fare questa notte in questo preciso luogo. Poi mi volto verso destra e mentre sto per piegarmi per raccogliere i boxer, una voce mi fa sobbalzare: "Il buon giorno si deve proprio dal mattino." Sorride beffarda, indicando con lo sguardo il mio pacco.

Raccolgo i boxer e li indosso, contraddicendola: "Non posso dire lo stesso." Aggrotta le sopracciglia, posando un sacchetto, probabilmente contenente delle brioche, sul tavolo e io aggiungo con un broncio: "Mi sono svegliato e non c'eri."

Sorride: "Pensavi fossi scappata eh. Peccato che siamo a casa mia, se no lo avrei fatto." Ironizza piccata, incentivandomi a rivolgerle un dito medio.

Si posiziona proprio di fronte a me, dall'altro lato del tavolo. Entrambi poggiamo le mani sul mobile, ma io sono il primo a punzecchiare: "Io credo che saresti tornata." Fa un mezzo sorriso furbo: "Io credo che tu mi avresti cercata."

Ed entrambe le affermazioni sono vere, ma entrambi siamo troppo orgogliosi per darla vinta all'altro.

"Ne sei sicura?" Domando, facendo il giro del tavolo per arrivare vicino a lei. Sorride in modo astuto: "Purtroppo sì." Fingo una smorfia offesa e la prendo per i fianchi.

Mi è mancato tutto questo e la costante paura che possa finire da un momento all'altro mi perseguita, ma decido di non pensarci.

Le lascio un bacio a stampo e lei si volta, dandomi la schiena, per fare il caffè. Così decido di posizionarmi dietro di lei, mettendo le mani ai lati dei suoi fianchi, sul marmo, e attaccando il mio petto alla sua schiena.

Solo tu lo sai [Capoplaza]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora