70. Ritornare in pubblico

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Sono passati mesi da quando sono stata liberata dalle grinfie del Re Orientis.

Sono guarita? Non completamente. Ho recuperato le forze e qualche chilo, i medici si sono concentrati su far sparire le bruciature più visibili, e si, le avevo anche sul volto.
Pare che per le ventose il caro Gaspare abbia usato lingue di demone che sono notoriamente nocive per i guardiani ed è quasi impossibile guarire. Sono ventose rivestite dalla palle di demone e si intingono nel loro veloce che corrode i tessuti e la pelle. Sono nocive per tutti ma per i guardiani, che solitamente guariscono da qualsiasi taglio, bruciatura o osso rotto, sono una gran rottura.

Cosa comporta questo? Che avrò cicatrici sul corpo a vita ma almeno coprendomi per bene potrò uscire della mia stanza.
Ho passato i primi mesi a letto a studiare, a poco a poco e con un immane sforzo sono tornata a camminare.
Sono stata dai miei genitori adottivi per una settimana, soltanto per rassicurati, non mi avevano sentito per tre mesi ed erano eccessivamente preoccupati.
Ora sono mesi che studio e mi alleno, per essere al pari con i miei coetanei, nel castello sotto la supervisione dei miei genitori, Viola, nonno ed anche Angel.
Angel, credevo mi avesse tradito, non riuscivo più a fidarmi, non riuscivo ad averlo nella stessa stanza, a guardarlo in faccia. Mi tornavano in mente quelle scene e mi sono chiusa nel mio guscio per evitare di continuare a stare male. Ci ho messo molto a capire quanto mi sbagliassi, sono stata terribile con lui, ma per fortuna la nostra amicizia è più forte di tutto. Siamo tornati amici si ma il problema resto io. Non riesco a fidarmi di nessuno, neanche della mia ombra. Sono terrorizzata dall'idea di essere rapita ancora o di sentire il cuore rompersi in mille pezzi per un tradimento.Ho ancora bisogno di tempo, e per fortuna Angel non ha fatto storie quando glie l'ho chiesto.

La scuola è ricominciata ma io ci tornerò solo dopo la festa d'autunno con la quale sarà ufficiale il mio ritorno nel regno, anche se non sono andata via, ma i nostri sudditi non dovranno mai saperlo.

Ho combattuto con mio padre ogni giorno per impedirli di attaccare gli Orientis, grazie a questo mistero sulle mie condizioni sono riuscita a tenerlo a bada... ed è stato incredibilmente difficile... è testardo quasi quanto me. Ma in tutti questi mesi ho imparato a conoscerlo e posso affermare di adorare il mio padre biologico, l'ho amo di quell'amore che una figlia nutre per suo padre, il suo eroe. Ed è stato proprio il mio eroe, l'esempio da seguire, per tutti questi mesi chiusa in queste mura.

Mentre sono persa nei miei pensieri Valentino mi sta finendo di sistemare un abito che ha cucito appositamente per quest'occasione: che non permetta di vedere le cicatrici e che mi dia libertà di movimento, o almeno mi agevoli. Ho voluto lui perché mi fido della sua discrezione, in fondo ha già mantenuto un segreto per me.
Non si può descrivere la sua faccia quando ha visto il mio corpo deturpato dalle cicatrici, era un misto tra la sorpresa, il disgusto e la compassione. Per fortuna è durato solo un momento per poi tornare ad essere lo stilista professionale che ho conosciuto.
L'abito questa volta non sarà blu ma rosso, così da mascherare il rossore delle cicatrici. Sarà a maniche lunghe, lungo ed accollato ma di un tessuto molto leggero e semi trasparente sulle braccia e sul collo. La gonna sarà di un solo strato di tulle e sotto si vedranno i pantaloncini rossi che arrivano al ginocchio. Con i sandali gioiello argento abbinati al mio serpente starò benissimo, o almeno ne sembrano tutti convinti.

La festa è oggi, ed oggi è il mio ventesimo compleanno. 

Stiamo ultimando i preparativi. Ci sarà anche Rosa che non vedo dall'ultima lezione all'accademia, e sono non poco agitata. Che reazione avrò? Spero non la stessa che ho avuto con Angel, altrimenti non saprei come giustificarmi.

Chissà se Alex userà il suo metodo per entrare ed incontrarmi, anche se è molto rischioso per lui, in questo momento poi mio padre ha messo una taglia su ogni Orientis che varca il nostro regno. Alexander mi manca e avrei bisogno di parlare con lui su tutto quello che è successo nel suo castello con suo padre. Non ho del tutto convinto gli altri della sua innocenza anche se io non ho alcun dubbio a riguardo. Non mi avrebbe fatto mai deliberatamente del male.

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