11. Cramond Island

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"Eccoci arrivati" lascio che Alex mi proceda per ammirare la sua reazione. 

Davanti a noi si apre la strada lastricata che conduce all'isola con le colonne altissime ben in vista. Alex è rimasto immobile "strano posto eh? Vieni andiamo" lo prendo per mano e lo guido sul sentiero circondato dall'acqua "queste colonne sono state costruite nella seconda guerra mondiale per fermare i sottomarini tedeschi, se te lo chiedi questo è il fondale del mare" "e come mai ci stiamo camminando sopra?" "la bassa marea scopre questo pezzo di terra che ci permette di raggiungere a piedi Cramond Island, mentre quando la marea è alta queste colonne non sono visibili. Il cambio di marea è un momento bellissimo ma a quell'ora dobbiamo esser dall'altra parte se non vogliamo restare sull'isola fino a domani" "cosa c'è sull'isola?" "non ci vive nessuno, ci sono alcune costruzioni che sono state usate durante la guerra ma poi abbandonate a sé stesse e la natura ne ha preso possesso, ma la descrizione non può rendere giustizia allo spettacolo che vedrai" arrivati sulla spiaggia i suoi occhi brillano e mi rallegro, come immaginavo anche lui è rimasto incantato da questo posto dimenticato dal mondo umano ma non dalla natura. Il mare si infrange contro gli scogli, la spiaggia è coperta di conchiglie, l'edera a ricoperto i resti dei vecchi insediamenti, in questo periodo dell'anno tutta l'isola assume i colori del marrone e delle sue sfumature con qualche macchia verde. "vieni Alex" li prendo la mano e lo conduco su per il sentiero roccioso fino a raggiungere i resti della vecchia torre di controllo, ci entriamo e percorro con lui i corridoi che io conosco alla perfezione fino a raggiungere la finestra, lascio che sia Alex ad affacciarsi per primo alla balconata restando indietro. Il balcone di roccia ormai ricoperto dagli arrampicanti affaccia sul punto più alto dell'isola, da qui si può ammira tutta la sua bellezza, si può ammirare l'immensità del mare e l'orizzonte, il sole che fa brillare l'acqua del mare e le sue onde. Mi avvicino ad Alex senza parlare, non c'è bisogno di parole, sento sotto pelle le sue emozioni. "questo posto è meraviglioso Theresa. la bellezza, la tranquillità, l'energia che trasmette. La natura è indomata, selvaggia. Sembra di essere in una realtà diversa" "io vengo qui per allontanarmi dal mondo, per ritrovare la tranquillità. Sono felice che ti piaccia." Mi volto verso di lui, il vento scompiglia i miei capelli. Le sue labbra carnose mi attirano, sono attratta da lui, sarà la magia del luogo o della giornata trascorsa insieme ma credo di essermi innamorata di Alex, spero fortemente di sbagliarmi.

Torno dentro e scendo in spiaggia lasciando Alex solo, devo staccarmi un attimo da lui, non sentire il suo profumo per trovare la lucidità. Rischierei di saltarli addosso da un momento all'altro. Mi siedo sullo scoglio che mi accoglie tutte le volte che la mia mente ed il mio cuore sono inquieti, da quando mi hanno raccontato delle mie origini passo moltissimo tempo qui, un po' perché non ci viene mai nessuno un po' perché in questo luogo mi sento al sicuro. Cos'è per me Alex? Credevo un amico ma da un amico non si può esser attratti, giusto? Non posso aver voglia di baciarlo. È dannatamente sexy, la parola bellissimo non li rende giustizia, è misterioso, indossa la corazza da cattivo ma dietro si nasconde un ragazzo gentile, premuroso e amabile. Non dovrei pensare a lui, sono consapevole che per lui sono solo una conoscente a cui presto dichiarerà guerra "a che pensi?" "Alex, mi hai spaventata" "scusami, dovrei insegnarti a distinguere le aure energetiche così potrai sentirmi arrivare" "si, insegnami" "concentrati a fondo, chiudi gli occhi se ti aiuta, senti l'energia attorno a te?" "credo di si" "concentrati di più e cerca di individuare a cosa appartiene l'energia che senti" "non ci riesco" "concentrati" "forse ad un albero, credo" "dai per oggi basta, questa pratica richiede tanto tempo e pazienza" dice sedendosi al mio fianco "immagina che io riuscivo a sentire la tua energia prima che arrivassi a 18 anni invece ora non più, come se tu non fossi qui. Forse sono un po' fuori allenamento. Che dici di usare questa spiaggia per l'allenamento di oggi?" "ci sto" "sai ballare?" "cosa c'entra, scusa? Comunque si ma non ballo in pubblico" "uno alla tua corte si fanno moltissime feste ogni motivo è buono per organizzare un ballo, quindi devi saper ballare, due perché quando lotti utilizzando la tua energia fai con essa una danza solo tua." "mmm... non credo di capire" si alza. "stai a guardare" veloce ed elegante si muove, sembra combattere col vento, ballarci un valzer ma senza passi tradizionali, gioca con l'aria che ci circonda. "che te ne pare?" "non sono in grado di descriverlo. Come fai?" "talento naturale ed allenamento. Sono il migliore in accademia. Ora provaci tu?" "io?" "si... Ti faranno fare delle lezioni di danza per le celebrazioni ma questo non te lo insegnano. Quindi ci sono io" "cosa dovrei fare?" mi alzo "sentire la tua energia, muoverti al suo ritmo e lasciarla sfogare" "come faccio a sentire la mia energia?" "concentrati" ci provo ma senza riuscirci, cerco di svuotare la mente ma non sento nulla. Mi sforzo ma non succede nulla. "Alex non riesco a sentirla" "concentrati" "Alex, non ci riesco! Sei sicuro che io sia un guardiano? sicuro che io posso farlo?" quasi urlo "Si. Tu sei la principessa Theresa Caeli. Io ti assicuro di aver sentito più volte la tua energia ben distinta e tra l'altro molto forte, quindi si sei un guardiano! concentrati!" "non la sento, prima di avere diciott'anni ci sono stati momenti in cui la sentivo, in cui la percepivo scorrere dentro di me. Anche ieri mi sentivo strana, la sentivo costantemente scorrere in me, invece da ieri sera non riesco più a percepirla e come svanita. Alex io non so più chi sono, cosa sono. Mi sento un estranea in questo mondo ma ancor di più nel tuo mondo. E se non avessi i poteri cosa ne sarà di me? " mi dispero e parlo così veloce che non sono sicura che mi abbia ascoltato "anch'io effettivamente non riesco a sentire la tua energia" si avvicina a me e appoggia le sue mani sulle mie spalle "calmati! non ti preoccupare, devo solo rievocarla. Ci sono io" tutti i dubbi, la frustrazione e l'ansia accumulate vengono sfogate dalle mie lacrime e annullate dall'abbraccio di Alex. Quando i miei singhiozzi sono ormai spenti Alex intona una semplice melodia e mi dondola al suo ritmo.

"Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favorite song
I have faith in what I see
Now I know I have met an angel in person
And she looks perfect
I don't deserve this"

Inspiegabilmente iniziamo a muoverci ad un ritmo solo nostro, balliamo al ritmo dalle onde del mare che si infrangono sugli scogli e dal canto di Alex. Le lacrime sono ormai un lontano ricordo. Io mi lascio guidare da lui e mi perdo nei suoi occhi mentre il mio corpo inaspettatamente sa cosa fare, sa come muoversi tanto da diventare tutt'uno con i movimenti del mio partner in questa danza. Sono incantata dal suo sguardo, mi ci perdo dentro quelle pozze nere, cosi nere che sembrano specchi, non esiste il tempo, ne passato, ne futuro, ci siamo solo noi qui, ora. Per quanto possa negarlo a me stessa, per quanto possa far finta di non esserne consapevole, per quanto può sembrare sbagliato io mi sono innamorata del ragazzo bellissimo che adesso è fermo davanti a me.
Un rumore interrompe il flusso dei miei pensieri, mi giro verso esso. La marea si sta alzando, guardo l'orologio. "Cavoli, Alex muoviamoci, la marea si sta alzando e se non ci muoviamo adesso rischiamo di restare qui o esser travolti durante il tragitto" "ci vorrà ancora un po' di tempo, tranquilla" "Ah no, ti meraviglierai di come si innalza velocemente, corri invece. Fidati di me" inizio a correre per raggiungere il percorso e come sospettavo il livello del mare si è innalzato e per esperienza so che continuerà ad alzarsi sempre più velocemente. Trascino Alex con me e correndo raggiungiamo la riva. "Ho tutti i pantaloni bagnati!!" "Anch'io" dice Alex ridendo. Mi butto sulla spiaggia e Alex mi segue a ruota. Restiamo in silenzio a guardare il mare che copre la lastra che funge da percorso, raggiunge i pilastri e sempre più velocemente li ricopre. Il sole inizia a nascondersi dietro l'isola colorando il cielo e il mare di infinite sfaccettature dall'arancio, al giallo, al rosso, al viola al Blu. Restiamo ad ammirare quello che ci circonda finchè Alex non interrompe il silenzio "ho sempre adorato fermarmi a guardare il tramonto, ma Theresa in questo luogo è uno dei più belli che abbia mai visto. Grazie di aver condiviso con me questo posto" "sono felice che ti sia piaciuto. Ma credo che sia ora di andare, la sera le temperature si abbassano notevolmente e siamo ancora fradici, non vorrei che ci prendessimo un malanno" "ok. Pensavo ci saremmo allenati nel pomeriggio ma è stato più bello venire qui" sorrido. Alex mi porge la mano per aiutarmi ad alzami e come ogni volta che la nostra pelle entra in contatto sento quella piacevole sensazione di adrenalina che mi percorre. Restiamo in silenzio per tutto il tragitto finché non giungiamo sotto il portone di quella che per 18 anni è stata casa mia. "grazie del regalo e grazie per la giornata trascorsa insieme. Ci vediamo lunedì a scuola?" "ti dispiace se faccio un salto a lavoro da te domani? Mi annoio da solo" "certo puoi venire, solitamente vengono anche Angel ed Anna." "ok a domani allora." "a domani principe" mi sporgo verso di lui dandogli un bacio sulla guancia e mi dileguo prima che possa aver il tempo di elaborare qualsiasi cosa.
Questa è stata una delle giornate più belle della mia vita, fin ora. 

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Ed ora cosa succederà? Theresa si è innamorata del suo peggior nemico ed è riuscita ad ammetterlo a sé stessa.

Riuscirà a dirlo ad Alex?

Alex ricambia i suoi sentimenti?

Aspetto le vostre opinioni sulla storia, e se non l'avete ancora fatto aggiungetela alla biblioteca...

Vi chiedo troppo se vi sta piacendo di lasciarmi qualche stellina? ⭐

Al prossimo capitolo 😘

P.s. mi trovate su instragram come terry.stories.. vi aspetto

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