59. Prendersi Cura

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Il braccio torna a bruciarmi, l'effetto dell'incantesimo è durato troppo poco. 

Istintivamente porto la mano sul taglio che scopro perde molto, troppo sangue. 

"Siete stati fortunati, andate a medicarvi quelle ferite e per oggi avete finito qui, ritornerete domani. Mi assicurerò personalmente che non ci siano altre sorprese"
"Grazie" dico, Alex, invece, si limita ad annuire ed ad avvisarsi alla porta strisciando i piedi. Lo seguo senza dire una parola è troppo orgoglioso per chiedermi aiuto, è sfinito, ha consumato quasi tutta la sua energia e per noi guardiani questo implica problemi anche solo a camminare, inoltre ha molti raschi ma per fortuna nulla di profondo. Anche a volerlo aiutare mi risulta difficile al momento sono mentalmente occupata dal dolore che sento al braccio.
Quando stiamo salendo le scale mi decido a parlare "Scusami Alexander, potresti indicarmi dov'è l'infermeria? Credo di aver bisogno di qualche punto" Si ferma e si gira a guardarmi "fa vedere" li mostro il braccio e l'evidente taglio abbastanza profondo che lo divide a metà. Lo prende tra le mani e lo scruta accuratamente, vorrei veramente sapere cosa li passa per la testa.
"Meglio non farci vedere in giro conciati cosi, siamo i futuri sovrani e coloro che dovrebbero esser invincibili. Ci sono pochi studenti in giro nei week-end ma abbastanza per creare scompiglio. Andiamo al nostro piano cercando di non farci vedere" annuisco, condivido che non dovremmo farci vedere ma io ho veramente bisogno d'aiuto.. continuo a seguirlo, si ferma dietro qualche angolo per far passare qualche studente e mi invita a far silenzio più volte finché finalmente non arriviamo al piano a noi designato. Per una volta sono contenta che il nostro piano è tra i più bassi e solo per i sovrani ed essendo gli unici di famiglia reale al momento siamo gli unici ad abitarlo. 

"Lavati per bene per togliere il veleno, senza strofinare troppo la ferita, e poi vieni nella mia camera, ti aiuterò con quella" dice, che cambio radicale di atteggiamento, sono sorpresa tanto da non riuscire a proferire parola, la sua voce è fredda come al solito, ma almeno mi rivolge la parola "Grazie" farfuglio mentre lui si chiude nella sua camera. Torno in camera e come mi ha consigliato il principe mi faccio una doccia calda, tolgo via polvere, stanchezza e la bava appiccicosa di quegli esseri. Faccio attenzione con la ferita, la lavo accuratamente cercando di togliere via il sangue sporco, ma ad ogni tocco altro sangue fuoriesce.
Mi asciugo in fretta i capelli ed indosso un jeans, le mie converse e un reggiseno da palestra. Prendo un asciugamano con cui tampono la ferita, per evitare di sporcare tutto, e una felpa prima di uscire dalla camera.
Non nego di sentirmi alquanto debole. Sono davanti la porta di Alexander, esattamente di fronte alla mia. Sto facendo la cosa giusta? Non lo so e non credo che stando qui ferma trovero la risposta.
Busso
"Chi è?" "Theresa" "entra, è aperto" entro nella sua stanza, e resto ferma ad osservami attorno. 

E' identica alla mia, ma molto più spoglia, eppure io vivo qui da meno tempo di lui. Lo sento chiudere la porta alla mie spalle e mi volto a guardarlo. "Cazzo Alex copriti!" è nudo coperto solo da un asciugamano in vita. "Ti scandalizzi per cosi poco? vado a mettere un pantalone, accomodati" dove dovrei sedermi? non ci sono sedie in questa stanza. Mi appoggio al bordo del letto e tengo ben premuto l'asciugamano sulla ferita. "Va meglio?" dice rientrando. No che non va meglio è ancora a dorso nudo e con i capelli bagnati che gocciolano sul suo petto, dire che è una vista estremamente sexy non rende l'idea. I suoi muscoli sono scolpiti e deglutisco... non li rispondo "come ti senti? hai esaurito quasi tutta la tua energia, prima" "mi sto riprendendo, fa vedere il braccio" si siede accanto a me e lo muove con cura. Poi si alza e torna con due boccette "Cosa sono?" "questa è acqua di mare, brucerà un po'. Dicono sia un buon disinfettante" "lo dicono anche tra gli umani, quindi suppongo sia vero" annuisce, apre la boccetta e la versa sul mio braccio sento andare tutto in fiamme, il dolore è insostenibile, ma mi costringo a tenere la bocca chiusa e restare immobile. Alex soffia sulla ferita "dicono allievi il bruciore" Dopo poco, tampona la ferita con una garza "questo invece è un cicatrizzante, me lo sono procurato prima del nostro duello nel caso avessi riportato qualche ferita" versa qualche goccia dell'intruglio rosso sul mio braccio e poi lo fascia con diverse garze.
Resto ferma ad osservare ogni suo movimento, ogni suo muscolo che si contrae.
"Finito, devi cambiare le garze tra due ore, entro 24h sarai come nuova" "grazie" annuisce e si alza dandomi le spalle, solo allora noto le sue di cicatrici. Alcune vecchie, altre nuove ed ha un profondo taglio sulla mano "Vieni qui fatti aiutare, hai anche tu delle ferite, sembravano più lievi prima" si avvicina e mi da la schiena eseguo la stessa operazione che lui ha fatto al mio braccio per la schiena e poi per la mano. Lui resta fermo impassibile e mi lascia continuare. " credo tu debba riposare e mangiare qualcosa per recuperare" "non ho le forze di scendere a mensa, mi metterò a dormire" annuisco e mi avvio alla porta mentre lui entra sotto le coperte ancora poco vestito "Theresa..." mi richiama "Sei stata brava" "anche tu" dico prima di uscire definitivamente da quella porta. Non so cosa esattamente sia successo ma sembra che la sua rabbia nei miei confronti sia diminuita e nei suoi occhi, per un solo momento, ho rivisto la scintilla di vita che aveva prima di venire in questa scuola.

Ho cambiato le bende e indossato un maglione di lana per scendere a cena. Ci sono pochi studenti tra cui Rosa mi avvicino "Ciao Rosa" "Ehi, come stai? Com'è andato il primo giorno di punizione? Come ti ha tratto lo scorbutico del principe Orientis?" "sto bene, non ci siamo rivolti la parola" mento ma come posso spiegare l'atteggiamento di Alexander se non riesco a spiegarmelo neanche io? Parliamo del più e del meno, degli insegnati e delle lezioni... "Rosa, cosa succede se uno utilizza tutta la sua energia? lo sai?" "utilizzando tutta la propria energia vitale si muore, invece se ne usi troppa stai male" "male?" "si.. febbre, vomito, stanchezza... si guarisce solo quando si recupera tutta l'energia e ti giuro che ci vuole molto tempo, non è questione di minuti" "l'hai provato?" "non personalmente, ma ho visto mio fratello. E' guarito stando a letto, con me che li facevo scendere la temperatura con degli impacchi freddi e con una buona dose di cibo caldo" "capisco" "perché questa domanda?" "curiosità, non l'abbiamo ancora studiato" "giusto giusto...a volte dimentico che tu non hai vissuto tra noi, questa cosa è risaputa" annuisco a Rosa ma la mia mente viaggia ormai su altri binari. Cerco con lo sguardo Alexander per tutto il tempo, non è sceso per cena. "Theresa che fai ti unisci a noi stasera?" "No Rosa, vai. Non c'è Angel e non posso uscire dal castello, poi vorrei chiedere alcune cose al prof. Etebaldo" "Okay allora ti lascio stare, a domani" "a domani, divertiti" dico abbracciandola ...in realtà non devo chiedere nulla al professore e solo una scusa per rimanere sola. Quando tutti sono andati via mi avvicino al bancone della mensa e prendo un vassoio, una zuppa calda, dei formaggi che ho assaggiato solo qui e qualche dolce al cioccolato... questo muffin andrà sicuramente bene... Evitando tutti e cercando di non farmi beccare raggiungo il mio piano.
Busso alla porta del mio nemico.
Non risponde nessuno.
Provo ad abbassare la maniglia... è aperta...entro ed è tutto buio. Cerco di farmi luce con il cellulare e appoggio il vassoio sulla scrivania. Alexander è ancora nel mondo dei sogni, nella stessa posizione in cui lo lasciato quando sono andata via. Se Rosa ha ragione è probabile che abbia la febbre, mi avvicino cautamente e poggio la mia mano sulla sua fronte. ODDIO SCOTTA! Lascio la stanza e raggiungo la mia di corsa prendo una ciotola, degli asciugamani ed un libro poi torno in stanza da Alexander. Vado nel suo bagno e riempio la ciotola di acqua fredda e come mi hanno insegnato i miei genitori adottivi, li faccio delle frizioni rinfrescanti nel tentativo di abbassare la temperatura. Ha ancora gli occhi chiusi ma sembra gradire. Li poggio un asciugamano sulla fronte e mi siedo sul pavimento ai piedi del letto, cosi posso controllarlo, ed inizio a leggere il libro che ho portato.
Avrei dovuto svegliarlo per farlo mangiare ma mi dispiacerebbe troppo disturbare il suo sonno. Sembra tranquillo.

La zuppa sarà da buttare.

Passo la notte a vegliarlo, a cambiare l'asciugamano ogni volta che diventa troppo bollente e a leggere questo interessante libro sulle fate che ho preso dall'archivio Caeli.
Non so quando esattamente mi sono addormentata sul pavimento, a svegliami sono i raggi che entrano dalla finestra. Controllo Alexander, la temperatura è scesa. Decido di buttare la zuppa, portare gli asciugamani bagnati nella mia stanza e scendere a cercare Re Etebaldo, devo chiederli di esonerare Alex dalla punizione per oggi, e devo procurarmi qualcos'altro per fare colazione.. non credo li basterà un solo muffin.. giro per i corridoi finche non mi trovo davanti alla sua classe, provo ad aprire "Nonno" "ehi piccola, tutto bene?" "si, ho solo un taglio sul braccio mentre Alexander si è addormentato ieri pomeriggio e non si è ancora svegliato, ha avuto la febbre questa notte" "e tu come sai le condizioni del principe? Che io sappia non è andato nessuno dei due in infermeria" "vero, ha provveduto lui ha curare la mia ferita ed io l'ho vegliato questa notte. Posso chiederti di esonerarlo dalla punizione solo per oggi? Ieri ha quasi esaurito la sua energia per combattere quei demoni" "siete esonerati entrambi, ma solo per oggi" "grazieeeee" lo abbraccio di slancio "tesoro tu invece come ti senti?" "sto bene, ho usato parecchia energia ma non ne sento gli effetti" lo vedo grattarsi il mento "è normale, per stare male Alexander ne ha usata troppa, stai tranquilla, guarirà presto. Riposo e cibo questo è il segreto" "secondo te se vado in mensa posso trovare qualcosa per la colazione?" "si, vai su, fammi continuare a studiare" "okay nonno. Grazie ancora" mi sorride mentre io abbandono la sua aula e mi dirigo in mensa.
Nonno aveva ragione, è tutto già pronto per la colazione.
Prendo un succo di frutta in bottiglia, uno yougurt, un po' di frutta, un paio di sneck dolci e corro di sopra prima che qualcuno si accorga della mia presenza.
Entro in stanza di Alex e li lascio la colazione, insieme al muffin di ieri e scrivo un biglietto.

"Per oggi il prof ci ha esonerato dalla punizione.

Buona colazione.

Mangia tutto e riposa"

Torno nella mia stanza esausta dalla notte insonne e mi butto sul mio comodo letto...mi sei mancato!!
Come la mia testa tocca il cuscino crollo immediatamente nel mondo dei sogni, esausta.

La Principessa Dell'EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora