54. Battibecchi

206 9 0
                                    

Arriviamo a scuola in serata e raggiungiamo il resto degli studenti nella mensa.

 "Ragazzi che silenzio inquietante qui dentro, non trovate?" "si, c'è tensione tra le due fazioni, succede sempre cosi... vi avevo avvisati" "allora non scherzavi" "no assolutamente, andiamo a metterci in coda" mentre siamo in fila vedo quei spocchiosi della cerchia del principe Orientis sorpassare tutta la fila, spingere un ragazzino di lato e posizionarsi in testa. No cosi non va.

 "Ehi voi" "dici a noi?" "si voi due, i gemelli Edwards, avete bisogno di un paio di occhiali a testa?" "cosa?!" "questa è una fila se non l'avete vista e nessuno vi da il diritto di sorpassarla" "senti, senti cosa vuole questa ragazzina?" "ragazzina a chi scusa? portate rispetto e mettevi in coda come facciam' tutti" tutti gli sguardi sono su di noi, cavoli non devo mettermi al centro dell'attenzione, uno su tutti si fa largo tra gli altri "cosa succede ragazzi?" "questa ragazzina qui vuole impedirci di sorpassare la fila e pretende rispetto" "io non sono una ragazzina e vi ho detto di portare rispetto a tutte le persone in coda non solo a me. Principe Orientis faccia rispettare le regole ai suoi sudditi o non è in grado di farlo?" "Principessa Caeli loro sono autorizzati a fare quel che vogliono che le piaccia o no, e portano rispetto solo per il sottoscritto" "Che faccia tosta, in questa fila ci sono anche altri suoi sudditi e loro sono privilegiati? Che razza di sovrano vuole essere?" "chi sei tu per giudicarmi?" un passo lui un passo io "Chi sono loro per avere il diritto di mancare di rispetto a me e al resto della gente?" ci avviciniamo "non giocare col fuoco " "non giocarci tu" siamo a pochi centimetri uno dall'altro, occhi negli occhi, la tensione è alle stelle si percepisce sotto pelle. Alla tristezza per la partenza di Amir si aggiunge una rabbia senza paragoni che si impossessa completamente di me, vedo riflesso negli occhi del principe il mio sguardo mutare, il blu lasciare lo spazio al nero "Theresa" "Alexander" "RAGAZZI!" Nonno, la sua voce mi riporta indietro, mi stacco da Alexander e mi giro verso la sua voce "CHE STATE COMBINANDO QUI?" "Re Etel, nulla di cui preoccuparsi, discutevamo sul modo di gestire una fila" "bene, disperdetevi allora... Theresa, Alexander evitate di litigare in pubblico" "lo terremo presente" mi allontano in fretta, non ho più fame, voglio solo sfogare la rabbia che non mi lascia, continua a scorrere forte nelle mie vene. Corro in palestra che per mia fortuna è aperta, prendo un sacco ed inizio a colpirlo sempre più forte, sempre più veloce. Un pugno, i gemelli e la loro sfacciataggine, un calcio, questa guerra inutile, un pugno, Alexander e le sue stupide maschere, un calcio, Alexander e la sua arroganza, un pugno, Alexander...

Continuo cosi finché la rabbia non è diminuita, finché il mio corpo è esausto, finché il respiro è pesante, finché il sacco da box non è completamente distrutto.

Esco dalla palestra. Ma quante ore ho trascorso li dentro? La scuola è deserta, non ci sono suoni, voci o rumori. Mi avvio ai dormitori e raggiungo, cercando di far meno rumore possibile, la mia stanza. Angel è sulla porta.

"Che succede?" chiedo "dove sei finita?" "palestra" "giusto, che sbadato, non ci ho pensato" "perché sei qui?" "sei sparita" "entra dai che non risvegliamo la scuola" lo sorpasso e spalanco la porta "accomodati fa come fossi a casa tua io devo farmi una doccia" "dobbiamo parlare di cosa è successo in mensa" "cosa è successo?" "hai perso il controllo dei tuoi poteri, di nuovo, avevi il bracciale e nessuno ci ha fatto caso ma i tuoi occhi sono mutati" "e quando mutano faccio danni... lo so... è il motivo per cui sono sparita dalla circolazione, dovevo calmarmi" "non ho ben chiaro cosa ti ha fatto scattare cosi" "ora non lo ricordo bene neanch'io, la sfacciataggine, l'arroganza, la mancanza di rispetto forse... forse tutte le emozioni accumulate" "sei cambiata molto da quando siamo qui, prima sopportavi in silenzio, e anche di peggio, ora ti ribelli... mi piace ma Theresa devi tenere sotto controllo la tua rabbia" "ci provo ma Alexander..." "il problema secondo me è proprio li, proprio in quel nome: Alexander. Stai alla larga da lui" annuisco e mi avvio nella doccia, consapevole che la conversazione con il mio amico è finita. Avrei potuto replicare, dire che non è vero, ma a cosa servirebbe? Angel mi conosce meglio di quanto mi conosca io. 

Quando esco dalla doccia Angel è andato via, come immaginavo, è venuto solo per farmi la ramanzina, perché non si mette un minimo nei miei panni? Alexander mi ha deluso molto, mi ha fatto sentire usata, eravamo amici, anche molto più che amici, poi si è trasformato nel mio incubo personale. Io lo odio e ancor di più odio quando si rivolge a me con disprezzo, con sufficienza, preferisco di gran lunga la sua indifferenza al suo disprezzo ingiustificato. Mi butto di peso sul letto, chiudo gli occhi, sono troppo stanca anche solo per pensare, e sprofondo in un incubo fatto di demoni, guerre, sangue e Alex a guidare l'armata della morte.

"Che faccia!" "Grazie Rosa, molto gentile, non ho chiuso occhio e alla mensa manca il caffè" "Theresa si vocifera che hanno visto Angel uscire dalla tua camera in tarda notte, cosa stavate facendo? è per questo che non hai dormito?" "frena... non ho dormito perché ho avuto un incubo. Angel è andato via in tarda notte è anch'esso vero ma perché si diverte a rimproverarmi" "di cosa?" "della lite con Alexander, che sono sparita, in realtà ero rimasta semplicemente in palestra fino a che tutta la scuola non era addormentata, e altre 200 cose che questa mattina non ricordo" "capisco" "ehi... fidati... tra me ed Angel non c'è e non c'è mai stato nulla... ho distrutto un sacco da box al professore" "sarà meglio che glie lo vai a riferire il prima possibile, altrimenti scoppia un finimondo. Ricordo che è successo già una volta, le sue grida si sentivano in tutti i due regni" "sarà fatto" le lezioni sia della mattina che del pomeriggio passano cosi lentamente, sono stanca, ho solo voglia del mio letto. 

A fine lezioni raggiungo il professor Vitious in palestra, sono sicura sia qui... 

La luce è accesa, qualcuno si sta allenando, entro senza prestare attenzione a chi sia.. sarà sicuramente il professore a quest'ora tutti gli studenti si stanno preparando per la cena... 

"profe...." mi blocco a metà, un corpo perfettamente scolpito chiaro come la neve d'inverno sui monti scozzesi, quelle gocce di sudore che percorrono i pettorali mi hanno mozzato il fiato, alzo lo sguardo e non posso che perdermi in quei maledettissimi occhi che conosco fin'troppo bene ma allo stesso tempo cosi estranei, neri come l'onice, posso notare il mio riflesso nei suoi occhi ma non posso vedere oltre perché si ostinano ad essere privi di emozioni, spenti, vuoti. Mi guarda dall'alto in basso come se fossi una formica da schiacciare, riprendo il controllo di me "cercavo il professore" "non credo tornerà presto" "potresti riferirli che lo cercavo?" "non sono il tuo messaggero!" "non c'è nessuno qui attorno perché ti ostini a trattarmi con sufficienza e arroganza?" "pensi che mi lasci influenzare da chi mi sta attorno?" "si ne sono sicura, usi delle maschere Alexander, l'hai sempre fatto" "quanto ti sbagli, in questo momento non sto indossando nessuna maschera" "siamo soli smettila di trattarmi come se non mi conoscesti, come se io non ti conoscesti" "non ti conosco e non mi conosci infatti" "allora sentiamo perché saresti arrabbiato con me? non dovrei esserlo io per come mi hai trattato? Per l'atteggiamento tuo e dei tuoi amici?" "tu non sai nulla, sei solo una stupida ragazzina a cui è stata messa una corona in testa, non credere che potrai mai battermi, i tuoi poteri sono insufficienti, sei un insignificante, un inutile formica" "PERCHE' MI DICI QUESTE COSE!? COSA TI CREDI DI ESSERE, NON SEI MIGLIORE DI ME ANZI SEI MOLTO PEGGIO" "fai tanto la santarellina ma sei solo una PUTTANA!" "COME MI HAI CHIAMATA?!" le urla attirano gli studenti di passaggio "A QUANTI L'HAI DATA?" "A TE COSA IMPORTA? PENSA A QUANTE TE L'HANNO SUCCHIATO O QUANTI SI FOTTONO LA TUA FIDANZATA" "SEI SOLO UNA SPORCA ARRAMPICATRICE" "SONO GIA' ALLA VETTA DELLA SOCIETA', STRONZO, DOVE DOVREI ARRAMPICARMI?" "SEI UN INUTILE OGGETTO DELLA SOCETA', UNO SCARTO, SOLO PRONTA AD APRIRE LE GAMBE AL PRIMO CHE PASSA" "RIPETILO E NON TI RITROVERAI LA TESTA!" "il tuo regno finirà ancora prima di cominciare" "anche il tuo odioso principe" ci siamo avvicinati tra i vari insulti, c'è rabbia, odio e soprattutto dolore tra noi che abbiamo tenuto nascosti da troppo tempo ed ora riempiono la stanza più delle nostre voci. 

La voce del prof. Vitious si fa largo tra le altre "che succede nella mia palestra?" Alexander si avvicina al mio orecchio "domani al tramonto all'inizio del bosco di confine, combattimento all'ultimo sangue, ci stai?" "accetto" ci dividiamo ancor prima che il professore ci raggiunga e mi rendo conto del grande casino in cui mi sono cacciata.

📚📚📚📚📚

Pronti alla sfida? Sarà quella decisiva?

Cosa spinge questi due ad odiarsi così tanto? Che fine hanno fatto i sentimenti che provavano l'uno per l'altra?

Chi vincerà?

Attendo i vostri commenti e le vostre stelline.

Seguitami su instragram mi trovate come terry.stories

Baci

La Principessa Dell'EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora