Mi sveglio, prendo il cellulare in mano come per abitudine.
Un nuovo messaggio. Alex.
"Ti fidi a passare tutto il giorno con me?"
Non ci penso molto "mi fido" "ottimo...ti passo a prendere tra poco. Ritieniti rapita" mmm... mi dovrei preoccupare? essere rapita da un Orientis mi dovrebbe far tremare invece sto sorridendo.
"cosa indosso?"
"il tuo peggior nemico ti rapisce e tu ti preoccupi di cosa indossare?"
"non mi faresti del male. Cosa indosso?"
"vestiti per andare a fare shopping ma porta una borsa con la tuta da ginnastica"
"Okay. ti aspetto" vado in bagno e velocemente mi lavo, indosso un jeans, le mie inseparabili converse nere e una maglia larga che nasconde le mie tanto odiate forme, un filo di trucco e sono pronta. Prendo lo zaino della scuola e ci inserisco le scarpe da ginnastica e la tuta.Sono curiosa.
Avviso i miei con un biglietto e mando un messaggio ad Anna "Passo il giorno con Alex, tu hai campo libero e divertiti con Angel. un bacio" scrivo anche ad Angel "per oggi hai un giorno di ferie. Divertiti con Anna." non aspetto le risposte e mi affretto a scendere, trovo Alexander appoggiato alla portiera dell'auto, quando si rende cinto di me sul suo volto si allarga un sorriso.
Si avvicina mi da un bacio sulla guancia e mi toglie il borsone per metterlo nel cofano, mi apre la portiera per farmi entrare, come un vero gentiluomo. "buon giorno principessa, prego si accomodi" "grazie" sorrido ed entro in macchina. "dove mi porti?" "come prima cosa a fare shopping ho bisogno di abiti per la scuola e tu sarai la mia consulente, quindi indicami tu dove andare." "mmm... ci sono un sacco di posti... andiamo in centro, su princess street." "agli ordini" dopo una serie di negozi e di compere per lui in centro decido di portarlo a pranzare al mcdonald's. "Ricordi che ti ho detto che dovevi provarlo?"
"si, andiamo. Cosa devo prendere?" "preferisci hamburger o pollo impanato?" "pollo" wow... anch'io adoro il pollo, ma forse meglio non dirlo "due menù gran crispy mcbacon chicken con coca" dico e quando faccio per mettere mano al portafogli Alex non mi da il tempo di pagare che paga già per entrambi, lo ringrazio, prendiamo i vassoi e ci accomodiamo ad uno dei tavolini vicino alle vetrate. "dimmi se non è il miglior cibo spazzatura che tu abbia mai mangiato?" mi guarda storto. "cibo spazzatura?" "si è un modo per indicare cibo poco salutare. Ma ti assicuro che è buonissimo ed è al top tra gli adolescenti" "okay proviamo" attendo che morde il suo panino e lo osservo con sguardo indagatore per tentare invano di capire cosa ne pensa "allora?" chiedo quando non è posso più "hai ragione è buonissimo" rido e inizio a mangiare anch'io. Mangiamo, ridiamo e mi racconta dei piatti che ha provato girando il mondo, dei luoghi che ha visitato. "mi piacerebbe girare il mondo, non sono mai uscita dalla Scozia" "presto lo farai. Quale il posto che ti mancherà di più di questa città?" "sicuramente Cramond island" "non hai esitato un attimo a rispondere, deduco sia un bel posto. Mi ci porti?" "si, ma è presto per andarci" "in che senso?" "capirai quando saremo li" "ok e quindi continuiamo il giro per i negozi?" "ancoraaaaa... non sei stanco di fare acquisti Alex?" "Emm... manca una cosa che devo assolutamente comprare" "cosa?" "c'è un negozio Valentino qui in zona?" "suppongo di si... qui vicino, su george street ci sono solo negozi di grandi marchi... io non ci sono mai entrata però, ma cosa devi farci?" "shopping?" "è troppo caro!" "per me no" "le commesse ci prenderanno in giro, ti avviso, ed io non entro" "staremo a vedere".Dopo qualche isolato abbiamo raggiunto il negozio, non mi ero mai neanche avvicinata a questo quartiere pur passeggiando spesso per queste strade. Lascio lo shopping ad Anna, di solito, mente io mi concentro sulle vie e i palazzi. Il centro di Edimburgo è bellissimo, sembra di vivere in un'altra epoca e nonostante il caos mi fa sentire a casa. "eccoci" indico, ad Alex, Cruise "vai io ti aspetto qui" lo sbircio da dietro la vetrina, le commesse, come sospettavano non credono che quel negozio sia alla sua portata. Poi cosa mai deve comprare? sono troppo curiosa per aspettarlo qui fuori quindi entro e mi avvicino a lui. Sta avviando una conversazione al cellulare in vivavoce che mi appresto ad ascoltare "Pronto chi mi disturba?" "Ser. Valentino sono Alexander Orientis, sono in una sua boutique nel cuore di Edimburgo, le sue dipendenti, che ci stanno ascoltando in vivavoce, si permettono di trattarmi come l'ultimo scarto della società." "oh Dio, Alexander mi scusi, quelle ragazze non sanno che onore hanno. Posso chiederle, se non sono indiscreto, come mai ha scelto di entrare in uno dei negozi e non mi ha chiamato direttamente? Sarei corso da lei per crearle un abito, come sempre." "Voglio far indossare ad una dama uno dei suoi abiti, uno azzurro che credo sia perfetto. Non posso dirle di chi si tratta ma sono sicuro che prima o poi lo vedrà indossato dalla dama in questione e ne sarà felicissimo." "se lo dice lei sarà cosi, in che negozio siete?" "Cruise, Giorge street" "mi dia un secondo, ci penso io" riattacca. "Alex fammi capire stavi parlando con Valentino per acquistare un abito ad una fantomatica dama?" suona il telefono della boutique e le ragazze si allontanano "devi sapere che il tanto acclamato stilista è un Caeli, che ha scelto di auto-esiliarsi ad una vita da terrestre. Credo perché si sia innamorato di un umana. Nonostante sia di un fonte opposto al mio era lo stilista preferito di mia madre e per questo a volte pretendo i suoi servigi." "ah..." una delle commesse si avvicina cautamente a noi interrompendoci "prego sig. Alexander si accomodi. Mentre lei signorina se vuole seguirci" "io??!" e Alex a rispondere "sei tu la dama" "ma..." "niente ma, vai con loro" obbedisco e mi ritrovo in un camerino senza specchi. La commessa mi aiuta ad indossare dell'intimo adeguato, un abito lungo di un bellissimo color turchese e un tessuto leggero ma incredibilmente resistente. Sono convinta che quest'abito costi una fortuna ed io non sono neanche lontanamente adatta ad indossarlo o il mio corpo a renderli giustizia. La commessa esce e sento Alex lamentarsi "dai Theresa esci, so che sei pronta" "solo se mi prometti di non ridere" "te lo prometto" faccio un respiro profondo ed esco dal camerino.
Il sorriso di Alex si spegne, diventa serio e i suoi occhi si illuminano. Sembra esser rimasto immobile, mi fissa. "Alex allora? come mi sta?" non risponde ma si alza dalla poltrona, si avvicina e mi fa voltare verso uno specchio coperto. Mi raccoglie i capelli con una mano e lascia scivolare via il telo dallo specchio. Non riconosco la ragazza che vedo. L'abito sembra esser stato cucito per me, mi evidenzia le forme che solitamente nascondo. Una donna magra non potrebbe indossarlo. Ha un corpetto con un ampia scollatura che mette in mostra una parte della palle che è sempre nascosta da interminabili strati di tessuto e l'intero busto è ricoperto da ricami di arrampicanti, che terminano sulle spalle. Una cinta di tessuto segna il mio punto vita da cui parte una gonna ampia e leggera. La ragazza che vedo riflessa allo specchio assomiglia alla principessa che dovrò essere. Guardo gli occhi di Alex attraverso lo specchio e all'interno c'è ammirazione, desiderio, adorazione. Il suo sguardo mi fa sentire una Donna come non mi sono mai sentita in vita mia. "sei bellissima principessa, dovresti valorizzarti cosi ogni giorno. Quest'abito ti rende giustizia" non riesco a rispondere alle parole che Alex mi ha sussurrato all'orecchio, riesco solo a guardare i suoi occhi attraverso lo specchio. Sento delle scariche d'energia percorrere il mio corpo, tutto scompare e siamo solo io e lui.
Un colpo di tosse ci riporta alla realtà, Alex lascia cadere sulle spalle i miei capelli e la magia è spezzata. Guardo la targhetta su cui è segnato il prezzo, come immaginavo io non potrò permettermelo neanche con dieci anni di lavoro. "Alex devo immediatamente togliere quest'abito prima che inizi a sudarci dentro" sbruffa e si allontana. Io torno in camerino e porgo l'abito e l'intimo alla commessa. Dopo aver indossato i miei abiti esco dal camerino e mi fermo davanti allo stesso specchio di prima. Chi sono io? La donna che indossava quel meraviglioso abito o la ragazza che vedo adesso? Sono Theresa la principessa di un regno nella dimensione magica o Theresa la ragazza invisibile? Cosa voglio essere? E la voce di Alex a riscuotermi dai miei pensieri, sta conversando con la commessa, ha dei sacchetti tra le mani. Mi avvicino "ciao, tutto apposto?" chiedo "certo, possiamo andare. Grazie miss, buona giornata" "grazie a voi ser Alexander" una volta fuori commento l'atteggiamento delle commesse "la chiamata del loro capo le ha rese mansuete" "sia quello sia i soldi. Funziona sempre così" "a proposito , cosa hai comprato?" mi porge i pacchetti "per te" "Alex ma..." "dai, non potevo permettere che chiunque altra indossasse quell'abito. E poi ti dovevo un regalo di compleanno" "Alex ti sarà costato una fortuna" "ti ho già detto che sono un principe?" ride "Theresa mi posso permettere quello che voglio" "grazie allora" "di niente ma mi devi promettere una cosa affinché il regalo sia tuo" "ti ascolto" "mi devi promettere che lo indosserai per la prima volta il giorno in cui sarai presentata ufficialmente alla società nel tuo regno, sicuramente ci sarà una festa in tuo onore. Io non potrò partecipare per i motivi che conosci, ma se saprò che indossi quest'abito è come esser lì con te." "oh Alex... te lo prometto!" mi avvicino a lui ma interrompe i miei movimenti "bene adesso portami nel posto che ti mancherà di più di questa città" guardo l'ora "si credo sia l'ora giusta andiamo" saliamo in macchina e restiamo per tutto il tragitto in silenzio tranne per le indicazioni stradali che li do.
Perché mi ha bloccato? Volevo solo abbracciarlo per ringraziarlo.
STAI LEGGENDO
La Principessa Dell'Est
FantasyTheresa è una ragazza semplice, di origini umili, ha un unico sogno: riscattarsi da una vita fatta di sacrifici. Per questo passa il suo tempo a studiare. Non ha mai sognato di diventare principessa. Nè il principe azzurro o l'amore delle favole. ...