60. Piano Per Riordinare

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Non so dopo quante ore mi sveglio ancora nella stessa posizione. Apro gli occhi a fatica e appena mi giro sul fianco il dolore mi ricorda del taglio sul braccio... Mi lamento...

"Ben svegliata" salto in piedi "Alexander... che ci fai qui?" "non volevo spaventarti" "bhe... non ci sei riuscito" "volevo solo sapere come stavi dopo ieri" "io bene... devo curare la ferita... per quanto ho dormito... tu invece? La febbre? Stai meglio vedo" "Sei stata con me tutta la notte, vero?" "di certo non potevo lasciarti con la febbre alta" "grazie.. veramente... ora fai vedere qua..." si avvicina e tira il mio braccio verso di se e con cura mi pulisce la ferita, la disinfetta e la richiude... aveva già preparato tutto l'occorrente... lo fa con una delicatezza che non li si addice
"sta guarendo entro domani sarai come nuova, hai mangiato?"
"no, mi sono addormentata"
"vieni con me, ho fame... non mi è bastata la colazione che mi hai lasciato"
"dammi un attimo" corro in bagno a darmi una rinfrescata poi prendo la felpa che indosso con cura sopra la tuta che non ho ancora tolto... mi sono addormentata senza spogliarmi... e raggiungo il principe alla porta. "Dove andiamo esattamente?" "a mangiare... ma non alla mensa... sarebbe strano se ci vedono insieme e poi sono le 16 del pomeriggio" "oh... ho dormito tutta la mattina" "se può consolarti io sono riuscito a svegliarmi solo un ora prima di te" annuisco e continuo a camminare al suo fianco... fidarmi o meno? seguirlo o no? non ci comportiamo da amici, c'è troppa tensione tra noi, ma neanche da estranei. Possiamo dire che ci tolleriamo rispetto a ieri mattina che non riuscivamo a stare nella stessa stanza. È un bene o un male? Mi sono confusa e indolenzita...

Tra un corridoio, una scale e varie porte raggiungiamo le cucine.

 
"è grandissimo qui.. conosci ogni singolo angolo di questo posto, non è vero?" annuisce "ci sono cresciuto in questa scuola" apre alcune mensole tira fuori diversi dolci e snack salati, appoggia tutto su un bancone e si siede ad uno sgabello.
"Favorisci" e cosi inizia a mangiare ed io che posso fare se non imitarlo? ho lo stomaco sotto sopra, non mangio da ieri sera.
Tra un boccone e l'altro decido di fare al ragazzo di fronte a me la domanda che mi tortura da giorni... da mesi probabilmente... 

"Alexander" "mmm" "perchè mi odi?" lo vedo alzare lo sguardo dal cibo prima di rispondere "io non ti odio" "certo come no... fino a ieri mattina non tolleravi la mia presenza, mi hai sfidato all'ultimo sangue ed è anche il motivo per cui siamo in punizione... quindi te lo richiedo: perchè mi odi?" "Theresa, io non ti odio. Non ti ho mai odiato. Tu hai deciso di allontanarmi, mi hai escluso, tu volevi che fossimo Orientis e Caeli. Io ho assecondato il tuo desiderio"
"io non ho mai desiderato una cosa del genere. Tu eri mio amico e non hai alzato un dito contro la tua fidanzata quando mi derideva ed umiliava, non puoi biasimarmi se ero arrabbiata"
"potevamo comportarci come adesso, amici di nascosto, perché non hai voluto?" "cosa cambia da qui ad Edimburgo?" "nulla. Io ti ho chiesto di perdonarmi su quell'aereo ma non hai voluto" "Alexander non puoi biasimarmi se ero arrabbiata con te. Mi hai fatto stare male. Solo per un Orientis che ti girava attorno, capisco che tuo padre la voglia come tua fidanzata e da quello che ho visto è anche tua amica... ed è meglio non aprire parentesi su questo punto, come si fa a definire amica una persona che ti incita alla violenza e con cui si fa sesso... comunque mi hai abbandonata quando dovevamo nasconderci da un solo Orientis e vuoi che siamo amici proprio qui che hai più occhi addosso di quando eravamo in Scozia?" "perché vuoi farmi credere che il tuo regno accetterebbe la nostra amicizia?" "Si.. O meglio non so come reagirebbe il regno ma mio padre sa tutto quello che è successo prima del mio arrivo qui ed è molto dispiaciuto che il nostro rapporto sia rovinato. Anche alcune persone influenti nel regno erano propense ad accettare la nostra amicizia. La nostra amicizia per il mio regno significa la pace, ed è quello che più vogliono. Alexander, i Caeli sotto il comando di mio padre si sono limitati a difendersi mai ad attaccare" lo vedo abbassare il capo e scuoterlo come per cacciare via le parole che ho detto "Puoi crederci o meno... Informati.... Sono sicura troverai un modo per sapere se quello che ti ho detto è la verità. Grazie per lo spuntino. Io vado" mi alzo e lo lascio li, solo... Raggiungo la mia stanza e passo il resto del pomeriggio a studiare, sono rimasta un po indietro con la mia tabella di marcia viste le varie cose che sono successe.
La cena e il resto della serata, invece, la passo con Rosa, che per fortuna non fa domande su quegli occhi di onice che continuano a squadrarmi, mi fissano e sento costantemente la mia schiena in fiamme.

Il lunedì arriva in fretta e con lui le lezioni di pozioni e animali magici, mi tengono impegnata la mente. Non ho raccontato ai miei amici cosa è successo, meglio che ne restino all'oscuro, almeno per ora.... impazzirebbero per due motivi in primis i demoni nell'accademia, poi per lo strano atteggiamento del principe nemico.

Finita la lezione Re Etebaldo viene a prelevarmi e accompagna sia me che il principe nel suo archivio, un giorno dovrò chiederli perché lo tiene a scuola e non nel suo regno. Non assomiglia propriamente all'archivio Caeli... eppure ho letto da qualche parte che ogni regno ha il suo archivio magico...

"ho controllato personalmente non ci sono altri demoni in giro, non sarà più necessario usare la magia. Verrò a prendervi io. Buon lavoro, ah dimenticavo vi consiglio di collaborare se non volete passare tutto l'anno tra queste mura ma solo qualche mese" annuisco e lo saluto ritrovandomi nuovamente in questo caos.

"Cosa proponi?" "Ciao anche a te" "Ciao, come possiamo fare per sistemare questo disastro?" "io avrei un piano" si ho un idea che mi gira in testa da un po... "beh.. Esponilo no?"
"Utilizziamo questa zona senza scaffali, pulendola naturalmente prima" "mmm" "dividiamo tutto il materiale in ordine alfabetico, poi passiamo a pulire gli scaffali che saranno vuoti e solo allora iniziamo a mettere a posto. Possiamo dividere questa zona in sezioni, una per ogni lettera cosi da non dover impazzire" "va bene, proviamo.. io ti porto qui i cartoni che trovo in giro tu metti in ordine alfabetico" annuisco e ci mettiamo a lavoro.
Non ci scambiano nessuna parola per le due ore che seguono, ne riprendiamo il discorso di ieri. Ognuno procede con il suo lavoro senza interferire con quello dell'altro.

Rimaniamo in un silenzio a volte piacevole a volte opprimente finché Re Etebaldo non viene a chiamarci. 

Continuiamo con il nostro silenzio, procedendo con lo svuotamento dell'archivio, e questa strana routine (io che divido le varie cianfrusaglie nei settori che ho creato, lui sposta cartoni, libri e fascicoli) per tutti i giorni a seguire.

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