CAPITOLO SEI

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«Ma allora non ci sei andato a letto?» chiese Jimin prima di prendere una fetta di pizza per poi portarsela alla bocca. Nel sentire quella domanda Taehyung si strozzò con la sua stessa saliva.

«Ma no, ma che cavolo vai blaterando Jimin!»

I due amici stavano passando una delle loro solite serate fatte di film e pizza, organizzate soprattutto quando Yoongi aveva il turno alla centrale di polizia. Essere un ufficiale di polizia non era facile, soprattutto quando il marito tornava a casa ad orari improponibili con alle spalle ore e ore di lavoro che lo sfinivano, ma i novelli sposini avevano trovato il loro equilibrio, facendo viaggiare la loro vita alla grande. Certo, c'erano stati molti litigi tra i due – alcuni talmente gravi che avevano fatto presagire l'idea di separazione – ma con calma, pazienza e soprattutto amore avevano sempre risolto tutto.

«Perché non lo fai venire con noi venerdì sera? Yoongi ha ottenuto recentemente una promozione, ma a causa dei vari impegni non siamo ancora riusciti a festeggiare come si deve»

«Non so Jimin, mi sembra una cosa solo vostra. Poi non so se Jungkook se la senta, infondo siamo usciti solo una volta»

Con un sorrisetto furbo sulle labbra Jaemin si apprestò a rispondere «Oh ma stai tranquillo Tae, io e Yoongi abbiamo già festeggiato alla grande la sua promozione se capisci cosa intendo. E poi, ad essere sincero, voglio proprio conoscerlo Jungkook e vedere se può o meno essere adatto a te. Non voglio vederti soffrire di nuovo» Taehyung annuì a quelle parole regalandogli un debole sorriso.

A volte il ricordo della tradimento e della rottura con Baekhyun risultava una ferita fresca ancora aperta; ricordava infatti i pomeriggi passati a piangere mentre Jimin e Yoongi lo consolavano.

«Va bene Jimin, proverò a chiedere»

I due ragazzi passarono così il resto della serata per poi salutarsi augurandosi un buon riposo.

***

Il lunedì mattina era arrivato e con esso, anche uno stanchissimo quanto nervoso Taehyung. Se c'era una cosa che aveva sempre detestato era proprio il lunedì: fin da quando andava a scuola odiava quel giorno, ma da quando aveva conosciuto le sue bestioline, questo odio era andato ad affievolirsi.

Dopo aver fatto una colazione abbondante andò in camera sua a vestirsi: aveva deciso di indossare un paio di pantaloni color crema abbinati ad un dolcevita color caffè e, una volta preso il necessario uscì di casa.

La fortuna quella mattina non era però dalla sua parte dato che – dieci minuti dopo la sua uscita – un forte temporale si abbatté sulla città.

Perché non ho preso l'auto – pensò, il ragazzo, che era sprovvisto di ombrello. Andò allora alla ricerca di un riparo per non bagnarsi ulteriormente e, quando gli sembrava di averne trovato uno e di essersi bagnato il meno possibile, ecco che una macchina – precisamente un Mercedes nero – gli sfrecciò davanti a tutta velocità prendendo una pozzanghera e bagnandolo dalla testa ai piedi.

Era fradicio.

Taehyung era sempre stato un ragazzo educato, calmo, con un enorme pazienza, ma quella mattina era proprio un'altra persona. Era così infuriato con il guidatore dell'auto che gli stava urlando le peggiori maledizioni e sfortune presenti su questa terra.

Eppure – quando vide il conducente dell'auto – tutta questa rabbia si placò: al posto del conducente c'era Jungkook. Era stato lui a bagnarlo, ma era lo stesso che ora stava correndo nella sua direzione con un ombrello per ripararsi dalla pioggia che non aveva intenzione di cessare.

«Mio Dio Taehyung scusami tanto! Non volevo! Stavo portando di corsa Minho all'asilo perché eravamo in ritardo. Ti prego perdonami»

Il giovane insegnante – che al momento si trovava insieme a Jungkook sotto l'ombrello – non rispose, ma starnutì. Taehyung, fin da bambino infatti, era sempre stato cagionevole di salute e gli bastava un po' di freddo o che si bagnasse con la pioggia che subito si ammalava.

A quel semplice gesto Jungkook si allarmò; solo ora si rendeva conto in che condizioni versava il giovane insegnante per colpa sua «Taehyung sei fradicio. Vieni in macchina con me che ti porto a casa»

«Ma devo andare a lav– » non riuscì a finire in tempo la frase che subito starnutì nuovamente.

«No Tae non se ne parla. Ora chiami a scuola e gli dici che non stai bene e che ti prendi una giornata di riposo» Taehyung – dopo aver riflettuto a lungo su cosa fosse meglio fare – chiamò la scuola per poi incamminarsi, insieme a Jungkook, dentro l'auto di quest'ultimo.

***

Quando arrivarono a casa del minore Taehyung era ancora tutto zuppo e tremava per il freddo, le labbra erano quasi di un violaceo acceso e i capelli tutti arruffati. Jungkook si accorse del tremolio che emetteva il giovane accanto a lui e subito si allarmò «Mio Dio Taehyung, tu stai tremando. Vieni entriamo dentro che ti preparo qualcosa di caldo»

«Perché mi hai portato a casa tua? T-Tu hai il lavoro e Minho l'asilo...»

Sentendo l'ennesima protesta da parte di Taehyung, Jungkook, lo prese per le spalle e puntò il suo sguardo in quello del maggiore «Taehyung ascoltami, non ti preoccupare. Posso anche assentarmi per un giorno da lavoro e, per quanto riguarda Minho, penso che sarebbe contento di stare un giorno a casa in compagnia del suo insegnante preferito» come conferma, sia Jungkook che Taehyung, ottennero un gridolino di contentezza da parte del bimbo che stava seduto sul suo seggiolino nella parte posteriore dell'auto.

«La mia priorità in questo momento sei tu Taehyung e la tua salute. Nient'altro» il cuore di Taehyung, sentendo quelle parole, vibrò appena riscaldandogli l'anima.

Attesero che la pioggia cessasse prima di entrare in casa.

Minho corse subito nella sua cameretta per poi tornare poco dopo in salotto con le braccine piene di giocattoli e pupazzi mentre, i due ragazzi, si diressero al piano superiore, precisamente nella camera del minore.

«Tieni Taehyung questi sono dei miei vestiti: indossa questi» il giovane insegnante – con le guance rosse per l'imbarazzo – si apprestò ad afferrare gli indumenti dati da Jungkook.

«D-Dove lo trovo il bagno?» stava balbettando di nuovo e mentalmente si diede dello stupido per averlo fatto. Jungkook d'altro canto sorrise a quel comportamento tanto tenero di Taehyung e, gli accarezzò una guancia prima di suggerirgli di utilizzare il suo bagno privato.

«Ti aspetto di sotto»




Angolo autrice:

Oggi vi lascio con questo capitolo che potrebbe essere considerato di passaggio, nel prossimo però potrebbe accadere qualcosa di bello che potrebbe portare la storia dei nostri taekook su un gradino più in alto 🙈👀

Comunque se siete arrivati fino a qui, vi ringrazio di cuore. Se vi va lasciate una stellina o un commento ti supporto⭐

A lunedì

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora