CAPITOLO VENTIQUATTRO

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La serata stava procedendo meglio di quanto avesse previsto; Taehyung era riuscito ad interagire e conversare con gli amici di Jungkook e adorava la loro presenza. Aveva capito anche perché il minore li considerasse come dei fratelli: tutti e tre avevano la stessa età ed erano cresciuti insieme,  frequentando anche le stesse scuole. I loro genitori li chiamavano "i tre dell'apocalisse" perché quando si trovavano insieme ne combinavano di tutti i colori.

Lisa gli aveva raccontato che una volta si erano chiusi dentro l'armadio della madre di Jungkook per abbrustolire i marshmallow con l'accendino rubato dal padre Yugyeom, ma i loro piani andarono tutti a farsi benedire nell'esatto momento in cui Jungkook scontrò con l'accendino acceso un maglione di sua madre e questo prese fuoco. Taehyung era scioccato da quello che le sue orecchie avevano appena sentito, ma il colpevole gli confermò tutto raccontandogli anche dei mesi di punizione che tutti e tre si erano beccati.

«Mio Dio, ma eravate dei delinquenti voi tre!» affermò sconvolto il giovane insegnante appena sentì terminare il racconto dell'ennesima bravata compiuta dai tre.

«Sai ora che ci penso e vedo la situazione con occhi diversi, posso darti pienamente ragione. Eravamo dei delinquenti» ridacchiò Yugyeom mentre si versava da bere.

«Ma no dai...non eravamo dei delinquenti, forse dei ragazzi vivaci» disse Jungkook con l'aria innocente.

«Tu sei proprio l'ultimo che può parlare dato che eri quello che le combinava più di tutti!» ribatté Lisa battendo una mano sul tavolo.

«Della serie?» Taehyung era curioso e allo stesso tempo interessato a sapere il più possibile sul passato del minore.

Yugyeom sbuffò una risata per poi voltarsi verso l'argenteo «Una volta il caro Jungkook aveva preso i pidocchi a scuola e, dato che eravamo sempre insieme, li ha attaccati anche a noi due. Mi ricordo ancora che avevamo passato l'ultimo mese di scuola e l'estate con i capelli rasati a zero perché i pidocchi non volevano saperne di sparire»

Jungkook cercò di giustificarsi ottenendo però solo una grande strigliata dalla ragazza «Scusarti un corno! Sai cosa voleva dire andare al mare con i capelli rasati a zero e con la consapevolezza che tutti i bimbi in spiaggia mi avrebbero chiesto perché un maschietto portava il bikini? No ecco, non la sai»

Una grossa risata spezzò la conversazione «Hey! Tu dovresti essere dalla mia parte» brontolò Jungkook al maggiore. Quest'ultimo stava ridendo come un matto: gli doleva la pancia per le troppe risate e aveva le lacrime agli occhi

«Scusa Kookie è troppo divertente»

Il minore nel sentire quel nomignolo diventò tutto rosso: non era ancora abituato a sentirsi chiamare in quel modo. La cosa non passò inosservata ai due amici che subito presero a sfotterlo in tutti i modi possibili.

Le risate vennero interrotte però dall'arrivo del cameriere portando la carta dei dolci, e fu in quel momento di attesa che Taehyung decise di lasciare da solo Jungkook con i suoi amici. Sapeva che avevano molto di cui raccontarsi e voleva lasciar loro la propria privacy. Così con lentezza si avvicinò all'orecchio del minore «Porto Minho a vedere i pesci nell'acquario così vi lasciò un po' da soli» Jungkook annuì soltanto mentre ammirava la figura elegante di Taehyung che prendeva in braccio suo figlio e lo portava davanti al centro della sala ad ammirare l'immenso acquario.

Nell'esatto momento che i due abbandonarono il tavolo, sia Lisa che Yugyeom assunsero un'espressione più seria e rigida del previsto, e lì Jungkook capì di essere spacciato.

«Vi prego ragazzi, non iniziate con l'interrogatorio» ormai li conosceva i suoi amici, in fondo ci era cresciuto assieme. Appena qualcosa di nuovo – come poteva essere il lavoro o, come in questo caso, la vita sentimentale – entrava a far parte della vita di Jungkook, quest'ultimi volevano tutti i minimi dettagli.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora