CAPITOLO VENTICINQUE

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«Grazie per la bella serata, spero di rivedervi presto!» con un lieve inchino ed un grosso sorriso, Taehyung salutò i due ragazzi per poi volgere tutta la sua attenzione a Jungkook che, in quel momento, reggeva il corpo addormentato del piccolo Minho.

«È proprio crollato eh?»

«Sta dormendo come un sasso» ridacchiò Jungkook mentre rafforzava maggiormente la presa sulle gambine del piccolo per tirarlo su «Mi dai una mano a metterlo in macchina?» domandò poi. Il maggiore annuì prima di prendere le chiavi dalla tasca interna della giacca di Jungkook e aprire la vettura.

«Ti sei divertito?» gli domandò Jungkook una volta che furono entrambi in auto.

«Sì, un sacco, i tuoi amici sono fantastici»

«Sono contento che ti siano piaciuti e che tu piaccia a loro» continuò il minore accendendo poi la macchina.

Il tragitto dal ristorante a casa Jeon fu molto tranquillo e silenzioso – e ai ragazzi piacque – soprattutto a Taehyung che ebbe modo di rischiarirsi le idee. La sua mente era andata in subbuglio quando Lisa aveva pronunciato la frase "Quand'è che te lo sposi?" , causando in lui un sacco di emozioni più che positive. L'idea di lui e Jungkook con entrambi la fede al dito gli aveva fatto imporporare le guance e spuntare un sorriso a trentadue denti, però non lo aveva dato a vedere a nessuno dato che non aveva ben capito la reazione del minore a quella domanda: sapeva solo che avevano iniziato a battibeccare lui e la sua amica fino al suo intervento.

Una mano sulla sua coscia lo fece destare dai suoi pensieri accorgendosi di essere fermi al semaforo «Hey, tutto a posto?»

Il maggiore voltò il capo verso Jungkook e incastonò il suo sguardo negli occhi dell'altro. Taehyung si perse in quegli occhi grandi e profondi, così profondi da poterci annegare dentro. Erano così belli gli occhi di Jungkook che, ogni volta che li ammirava, si innamorava un po' di più «Sì tranquillo, ero solo un po' sovrappensiero»

Jungkook si avvicinò cautamente al volto dell'altro  e subito le guance di Taehyung assunsero un colorito rossastro «Posso baciarti Tae? È tutta la sera che aspetto»

«Ma c'è Minho, se dovesse vederci?»

«Stai tranquillo» gli sorrise il minore avvicinandosi maggiormente al volto dell'altro «Sta dormendo come un sasso. Non ci scoprirà»

Il minore allungò una mano verso il volto etereo di Taehyung accarezzandolo appena. Il maggiore si sciolse a tale tocco, accorciando maggiormente la distanza tra di loro e, in poco tempo, Jungkook attaccò le proprie labbra alle gemelle: subito nel suo petto si espanse quel piacevole calore che tanto amava quando era in compagnia del maggiore. Tutte le bellissime emozioni che aveva provato nella sua vita, con Taehyung le sentiva dieci volte meglio: era come se stesse scoprendo veramente, per la prima volta, tutte queste nuove esperienze ed emozioni; il che in parte era vero.

Jungkook non aveva mai avuto esperienze in fatto di uomini – neanche durante gli anni del liceo – dove solitamente i ragazzi, ma anche le ragazze, si divertivano a fare nuove esperienze nel campo sessuale. Nonostante la sua grande apertura mentale in fatto di rapporti, era sempre e solo rimasto fedele al gentil sesso: belle, formose e sensuali; fino a quando il suo castello di carte non era caduto appena incontrò Taehyung per la prima volta. Bello, sensuale e carismatico: Taehyung aveva tutte le caratteristiche che Jungkook cercava nelle donne. Era anche bello formoso sotto un certo punto di vista se si contava il sedere tondo e morbido che il maggiore possedeva e per la quale Jungkook ne era dipendente.

Il suono del clacson di un'auto dietro di loro, però, li fece staccare velocemente causando un verso infastidito da parte del minore.

«Riuscirò mai a baciarti in tranquillità!?» borbottò poi esasperato mentre ingranava la prima e ripartiva verso casa con il sottofondo della risata di Taehyung. Proprio quest'ultimo si sporse verso Jungkook schioccandogli un grosso bacio sulla guancia destra.

«Stai tranquillo Kookie, se vuoi mi fermo un po' da te così potrai baciarmi in tutta tranquillità» affermò innocentemente Taehyung anche se il minore aveva percepito una nota di malizia in quella frase.

Così con un grosso sorriso in volto, premette il piede sull'acceleratore sperando il prima possibile di tornare a casa.

***

Appena entrarono in casa, Jungkook sparì su per le scale per andare a mettere il più velocemente possibile il pigiamino a Minho – che era ancora nel mondo dei sogni – per poi metterlo a letto: voleva passare del tempo in tranquillità con Taehyung e forse, ci sarebbe riuscito. Così quando finì di mettere il proprio bimbo sotto le coperte, scese velocemente le scale e andò in salotto sperando di trovare la figura del maggiore seduta sul divano ad aspettarlo, ma non fu così.

Ma c'è qualcosa che va dalla mia parte? – pensò esasperato.

Il minore mosse il suo sguardo per tutta la stanza finché non trovò una chioma argentea davanti alla libreria vicino alla televisione; stava sfogliando qualcosa che Jungkook non riuscì a capire finché non fu abbastanza vicino al maggiore. Stava guardando un vecchio album di foto.

Si avvicinò maggiormente alla figura del maggiore per poi stringergli i fianchi in una presa leggera, quasi impercettibile «Che guardi di bello?» gli chiese poi appoggiando il mento sulla sua spalla e stringendo appena la stretta. Era un gesto che gli veniva quasi naturale, come se quel corpicino fosse da proteggere e lui ne fosse il guardiano.

«Ho trovato un tuo vecchio album di foto e volevo vedere il te da piccolo, ma vedo che non sei cambiato di molto. Eri solo un po' cicciottello» rispose tranquillamente il maggiore continuando a sfogliare le pagine dell'album.

«Sai che questo è invadere la mia privacy?» chiese il minore – evitando spudoratamente il lieve insulto fatto sulla sua forma – ricevendo però solo una risatina da parte di Taehyung «Ti ricordo che tu mi avevi promesso altro, sai?» domandò ancora il minore, questa volta però con voce roca al suo orecchio.

«Cosa ti avevo promesso scusa? Penso di essermene dimenticato» parlottò in maniera infantile il giovane insegnante prima di rimettere l'album di foto al suo posto e girarsi completamente verso Jungkook sbattendo in maniera languida gli occhi. Con un gesto svelto della mano poi, il maggiore prese il cravattino dell'altro per poterlo avvicinare maggiormente a sé «Penso di dovermi meritare una punizione Guk, non ho rispettato la tua promessa» gli sussurrò all'orecchio.

A Jungkook gli si mozzò il fiato quando sentì pronunciare quelle parole da Taehyung, lo stesso Taehyung che neanche due ore fa sembrava essere la persona più innocente di questa terra. Ma a quanto pare si sbagliava.

«Lo penso anche io»




Angolo autrice:

Oggi ho fatto il primo giorno di università in presenza e già voglio ammazzarmi, ma ora passiamo al capitolo.

Anche il nostro Taehyung ha pensato ad un possibile matrimonio tra lui e Jungkook. Ma caro, prima dovresti sapere cosa ti nasconde il tuo amore e poi magari possiamo pensarci al matrimonio.

Inoltre penso di averlo preso come un vizio quello di dividere le smut, ma ehi, meglio in questo modo così c'è un capitolo solo per quello.

Per il resto non penso ci sia molto altro da dire. Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con un commento o con una stellina, vi voglio bene

A venerdì.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora