CAPITOLO SESSANTASETTE

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[SMUT]

Tutto sommato il compleanno si era svolto nel migliore dei modi: non soltanto per i festeggiamenti e la torta, ma anche per i regali, i quali non solo aveva sorpreso il piccolo Minho, ma anche il resto degli invitati. Il regalo che fece sicuramente più scalpore degli altri fu quello da parte di Yoongi e Jimin: una fedele riproduzione della divisa da poliziotto di Yoongi, con tanto di medesime spille e medagliette, con l'unica differenza che al posto di "agente Min Yoongi" c'era scritto "agente Jeon Minho".

Minho se ne era innamorato a primo impatto di quel completino, così tanto che preso dalla foga del momento aveva iniziato a spogliarsi davanti a tutti pur indossarlo.

«Voglio essere uguale allo zio Yoo» e davanti a quelle parole, accompagnate dal visino imbronciato del piccolo e dalla maglietta che veniva stropicciata e tirata lungo i bordi, fu per Jungkook e Taehyung abbastanza per farsi convincere. E così, scusandosi brevemente con gli invitati entrambi i ragazzi portarono il festeggiato in cameretta per svestirlo e cambiarlo, ritornando poco dopo sotto gli applausi e gli occhi ludici di Yoongi.

«Zio Yoo ora sono uguale a te!» aveva trillato contento il pargoletto una volta tornato in sala.

«Sei un me in miniatura e non posso che esserne felice»

La serata aveva continuato poi il suo corso nel migliore dei modi, e ora che tutti gli invitati erano andati via, i festeggiamenti si potevano ritenere conclusi.

«Non pensavo che stare dietro a tutti quei bimbetti fosse così faticoso» mormorò con un leggerlo sbuffo Jungkook mentre si lasciava cadere di peso sul divano.

Poco dopo lo raggiunse anche Taehyung, andandosi a sedere in parte al moro e accavallando le proprie gambe a quelle dell'altro «È perché tu amore non ci lavori cinque volte a settimana» parlò dolcemente accarezzandogli il capo «Ma ti posso assicurare che quei bimbetti sono la cosa più dolce e bella che mi sia mai capitata fino ad ora»

Jungkook nell'udire quelle parole si era alzato di scatto con il busto e aveva punto i proprio occhi in quelli del maggiore «E io scusami?»

Ora ho capito da chi ha preso tutta quella gelosia Minho - pensò Taehyung mentre ammirava il volto del suo compagno ridacchiando: vedere Jungkook geloso era forse una delle cose che amava di più in lui; adorava vedere la sua fronte riempirsi di piccole rughette e le labbra incresparsi in un adorabile broncio.

«Amore ma tu hai un posto più che speciale nel mio cuore» mormorò poi prima di avvolgere con entrambe le mani il volto del moro e unire le proprie labbra alle gemelle in un tenero bacio che sapeva di amore e di casa.

Si staccarono poco dopo a seguito di una notifica da parte del telefono di Jungkook: gli era arrivato un messaggio. Con un timido sguardo di scuse si era quindi allontanato dal corpo del giovane insegnante e aveva controllato di che tipo di messaggio si trattasse «Oh è mia madre. Ha detto che Minho si è addormentato ora»

Il piccolo di casa Jeon, infatti, aveva espresso di voler passare la notte del suo compleanno a casa dei nonni, un po' perché gli mancavano e un po' perché quest'ultimi gli avevano promesso che il giorno dopo sarebbero andati allo zoo, e davanti a quella richiesta Jungkook non poté che dirgli di sì: avrebbe approfittato di quella breve assenza da parte di Minho per dedicarsi con anima e corpo a Taehyung.

«Ci conviene alzarci e iniziare a mettere in ordine tutto questo casino» la voce grave di Taehyung fu in grado di far ridestare Jungkook dai propri pensieri e portarlo ad annuire con vigore. Se si guardava in torno a sé poteva notare con i propri occhi come nella casa fosse scoppiata una bomba: festoni e palloncini ovunque, regali e giocattoli di Minho sparsi su tutto il pavimento e il giardino forse era meglio non commentarlo. Jungkook detestava il disordine e al sol pensiero di avere la casa sottosopra gli veniva il mal di stomaco.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora