CAPITOLO TRENTA

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Sei un deficiente Yoongi, ecco cosa sei – pensò Taehyung dopo aver letto il messaggio da parte del maggiore alla quale non rispose, troppo incazzato con lui per poter portare avanti una conversazione umana e diplomatica. Il suo unico pensiero ora era Jimin. Il suo dolce Jimin che adesso, con le lacrime agli occhi, si stava dirigendo verso casa di Jungkook.

Prima che il suo amico arrivasse, Taehyung decise di dirigersi al piano superiore per poter avvertire il minore dell'arrivo imminente di Jimin. Sperava solo che comprendesse la situazione e che gli desse il consenso di far entrare un "estraneo" a casa sua: anche se estraneo non era.

Stava per varcare la porta della camera da letto di Jungkook, quando una scena tanto dolce quanto commovente lo colpì in pieno. Il minore si trovava con la schiena appoggiata alla testiera del letto mentre il piccolo Minho si trovava in grembo a lui con il capo appoggiato al suo petto mentre con le sue manine stringeva appena la maglia del pigiama del padre. Stavano parlottando di qualcosa che Taehyung con comprendeva, ma vedendo come Jungkook coccolava la testolina tonda di Minho, capì che era qualcosa di dolce e che solo loro due potevano capire.

Erano nella loro bolla e nessuno li avrebbe interrotti.

Dopo pochi attimi Taehyung captò nel discorso il proprio nome e curioso, troppo curioso, si sporse un pochino per origliare la conversazione.

«Dimmi un po' Minho, ti piace stare con TaeTae?» gli domandò Jungkook mentre gli accarezzava quella ciotolina di capelli castani che tanto amava.

«Sì appa, io mi diverto un sacco con TaeTae. E a te appa piace TaeTae?» rispose il piccolo Minho con gli occhioni grandi, pieni d'amore per quello che era il suo insegnante.

«Oh amore...piace tanto anche a me TaeTae, forse anche più di quanto piaccia a te»

Taehyung sentendo quella risposta sentì il sangue affluire sulle guance e il proprio cuore perse un battito. Questa era l'ennesima prova che anche Jungkook ricambiava i suoi stessi sentimenti. L'ennesima prova che anche Jungkook avrebbe potuto dirgli – in futuro – quelle due paroline che tanto sperava di sentire nei suoi confronti.

Dio...Taehyung avrebbe voluto dirgli a gran voce quelle due paroline che tanto gli premevano sulle labbra quando stava in compagnia con Jungkook. Ormai ne era sicuro, era sicuro di amare quel giovane padre che gli aveva conquistato il cuore anche se in poco tempo. Se una volta vedeva in Baekhyun il futuro, ora lo vedeva in Jungkook.

Avrebbe voluto ascoltare ancora quella conversazione tra il minore e Minho, ma il fatto che Jimin sarebbe arrivato a breve gli premeva maggiormente, così con delicatezza adagiò le proprie nocche sulla porta di legno scuro e bussò due volte «È permesso? Disturbo?»

Minho nel sentire la voce calda del proprio insegnante si girò di scatto, mollando la presa dal pigiama di Jungkook per poi alzarsi dal letto e dirigersi verso Taehyung, il quale lo stava guardando con grosso e tenero sorriso.

«TaeTae, vieni anche tu nel lettone che appa ci fa le coccole?» il modo genuino e innocente con cui Minho gli fece la domanda portarono Taehyung ad accettare senza ripensamenti. Infondo non avrebbe mai rifiutato delle coccole da parte di Jungkook.

Si andò quindi a sdraiare in parte al moro, il quale gli circondò le spalle con un braccio. Subito Taehyung si accoccolò al petto caldo e tonico del minore e, ancora una volta, si sentì protetto e a casa.

Minho non fu da meno dato che decise di sdraiarsi in mezzo ai due, stringendo il busto del suo papà e seppellendoci il viso «Ora appa Kookie fa le coccole a me e TaeTae» bofonchiò poi mentre faceva gli occhioni dolci a Jungkook nel pretesto di corromperlo; ormai il piccolo aveva capito che se voleva ottenere qualcosa dal suo papà o dal suo TaeTae bastava fare gli occhi dolci e tutto gli sarebbe stato dato.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora