CAPITOLO SESSANTAQUATTRO

2.2K 150 67
                                    

Forse - per la prima volta - le cose stavano realmente andando per il verso giusto per Taehyung e per Jungkook. Quel pomeriggio al mare e quelle promesse fatte a fior di labbra erano servite a rafforzare il loro rapporto; a renderlo più solido e unico più di quanto già non fosse stato in passato.

Entrambi avevano capito che il dialogo e la pura verità erano la chiave per una sana relazione e forse - sotto questo punto di vista - erano maturati e migliorati entrambi; avevano imparato a rispettarsi e a parlarsi ogni qualvolta vi fosse un problema.

In quell'arco di tempo non solo era cambiato il loro modo per affrontare le cose, ma era cambiato anche il loro modo di vivere assieme. A seguito di quei chiarimenti, infatti, i due avevano valutato assieme il discorso della convivenza e - dopo diverse ore passate a parlare davanti ad una tazza di caffè fumante - i due ragazzi erano arrivati alla conclusione che entrambi non potevano stare l'uno senza l'altro.

La stessa cosa valeva anche per Minho che - vedendo una sorta di riavvicinamento da parte del suo papà e del suo maestro preferito - aveva iniziato a domandare a Jungkook quando Taehyung sarebbe tornato a vivere da loro.

E così avevano iniziato il trasloco, spostando tutti gli scatoloni contenenti gli averi di Taehyung a casa del moro: inutile descrivere la contentezza del piccolo Minho quando venne a conoscenza che da quel momento a seguire Taehyung sarebbe andato a vivere con loro e che sarebbe stato sempre con lui.

Stavano ricostruendo la loro vita da dove si erano entrambi fermati, aggiungendo pezzetto dopo pezzetto a quell'enorme mosaico che costituiva la loro vita.

***

«Ciao Tae e ciao anche a te ometto!» esclamò con un dolce sorriso in volto Jimin quando andò ad accogliere i due alla porta.

«Ciao zio Chimmy» parlò contento Minho andando poi ad abbracciare le gambe magre del biondo che, in tutta risposta, gli riservò un'amorevole carezza sulla testolina tonda.

«Dov'è zio Yoo?»

«Lo zio Yoo è in sala: mi ha detto che ti aspetta per giocare ai poliziotti» nell'udire quelle parole il pargolo si staccò di colpo dalle gambe del ragazzo e si rifugiò dentro casa, andando alla ricerca del poliziotto.

Subito quando lo vide gli corse incontro, abbracciandolo stretto per quanto le sue esili braccine gli consentivano «Zio Yoo!» il maggiore ricambiò di buon grado il gesto, prendendo Minho in braccio e iniziando a girare su sé stesso. Yoongi stravedeva per Minho, ma in generale per i bimbi, ed era per questo motivo che non vedeva l'ora di poter diventare padre.

«Zio Yoo giochiamo ai poliziotti?» gli domandò il pargolo una volta tornato con i propri piedini per terra.

«Tutto quello che vuoi mostriciattolo»

«Okay allora tu sei il ladro e io il poliziotto!» esclamò Minho prima di iniziare a correre per tutta la casa mentre che con le ditina faceva finta di avere una pistola tra le mani e dalla boccuccia creava versi simili al colpo di un'arma da fuoco «Bawn Bawn...al ladro! Ladro!»

Continuava a rincorrere il maggiore per tutto il salotto, girando intorno al divano, dove - in quel momento - erano seduti Taehyung, Jimin e Lisa, la cui pancia aveva iniziato ad assumere una forma un po' più tonda.

«Come stai Lisa? Anzi, come state?» domandò dolce il giovane insegnante posando delicatamente una mano sul ventre della ragazza.

«Stiamo più che bene...a parte qualche nausea mattutina, ma è più che normale» rispose tranquilla la ragazza mentre andava a sistemarsi la bretellina del vestito che indossava.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora