CAPITOLO CINQUANTATRÉ

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«Sapevo che mio figlio fosse un'idiota, ma non immaginavo fino a questi punti»

Furono queste le parole che uscirono dalle labbra della signora Jeon dopo attimi di silenzio, ispezionando con sguardo minuzioso la prossima mossa da fare in quella partita di mahjong intrapresa da lei e Taehyung pochi attimi prima.

I due - insieme al piccolo Minho - si trovavano a casa della signora che, dopo diverse proteste, era riuscita a convincere Taehyung a fermarsi da lei per pranzo, avvisandolo inoltre che non ci sarebbe stata la presenza di suo figlio e che - non solo lo faceva per scambiare due chiacchiere - ma anche per dare un po' di felicità e sollievo al pargoletto dato che quelle emozioni non erano presenti nell'animo del piccolo da giorni se non quasi da settimane ormai.

Taehyung aveva notato con i propri occhi questo cambiamento da parte del pargoletto il giorno dopo della sua lite con Jungkook, all'asilo, quando Minho - accompagnato dalla nonna - gli era corso incontro, precipitandosi in seguito tra le sue braccia piangendo e ripetendogli come un mantra "Voglio stare con te TaeTae, mi manchi. Appa è cattivo con te" e per Taehyung fu difficile trattenere ancora una volta le lacrime e non scoppiare nell'ennesimo pianto, ma si convinse che doveva essere forte per entrambi, per lui e per Minho. Era lui ora a dover prendere tutto il dolore del piccolo e farlo suo, perché era impensabile che un bimbo di quattro anni soffrisse già così tanto.

Da quel giorno non ci fu un attimo in cui il corpicino di Minho non rimanesse attaccato a quello del suo insegnante preferito durante le ore di scuola, arrivando al punto da sembrare un koala. Ogni spostamento che Taehyung faceva, il pargoletto era dietro o accanto a lui che gli stringeva la maglia o la gamba del pantalone, spaventato all'idea che se si fosse distratto o allontanato un attimo lo avrebbe perso per sempre.

Da quando Taehyung e il moro avevano litigato, portando così al termine la loro relazione, erano prima passati giorni, poi settimane e ora quasi un mese; febbraio era ormai alle porte e di Jungkook neanche l'ombra. Quest'ultimo non si era fatto né sentire né vedere, neanche a scuola per portare e prendere il piccolo Minho. In quel lasso di tempo si erano presentati infatti i nonni, Lisa - che aveva avuto modo di comunicargli che la fecondazione artificiale era andata a buon fine - e persino Yugyeom, che ebbe modo di mostrare all'insegnante la sua bimba: si chiamava Hyejin, e Taehyung non poté fare a meno di complimentarsi con il ragazzo per la splendida creaturina che era nata dal frutto dell'amore tra lui e la sua compagna.

«Seoyun non mi è mai piaciuta, neanche a mio marito andava per il verso giusto» l'ennesima frase da parte della signora Jeon lo fece ridestare da quel turbinio di pensieri che non facevano altro che invadergli la mente ormai giorno e notte «Sembrava che manipolasse Jungkook in qualche modo e fu per questo che all'epoca io e mio marito rendemmo presente il nostro totale disappunto su quella relazione»

«Però non siete riusciti a impedire un matrimonio e quello che ne è venuto a seguito» parlò il ragazzo con voce malinconica prima di abbassare lo sguardo e incontrare il visino addormentato del piccolo Minho: voleva stare in braccio a Taehyung, ma era finito per addormentarsi su quest'ultimo con il volto sul suo petto e le labbra dischiuse.

Dalle labbra dell'anziana ne uscì un piccolo sospiro «Sai Taehyung, quando vedi tuo figlio con gli occhi lucidi dirti che quella sarà la donna della sua vita e che con lei costruirà la famiglia che ha tanto sognato, è difficile poi per un genitore distruggere i suoi sogni»

«Come l'avete presa lei e suo marito ora tutta questa faccenda?»

«Oltre che fargli una lavata di capo che non si scorderà più e fargli capire lo sbaglio, non potevamo fare più di tanto» la signora Jeon poi con astuzia andò a compiere l'ultima mossa per vincere quella lunga partita, giocata per lo più in solitaria visto che il giovane insegnante si trovava con la testa altrove «Siamo rimasti abbastanza delusi, non lo nego, soprattutto per il fatto di averci mentito per tutto questo tempo sul divorzio»

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora