CAPITOLO SESSANTACINQUE

2.4K 168 155
                                    

Piccola premessa: le prime due parti del capitolo racconteranno una sorta di "passato" ovvero gli avvenimenti che sono accaduti per far si che Jungkook non tornasse - come previsto - a casa. La terza parte sarà invece il "presente"

Buona lettura♡




«Okay qua noi abbiamo concluso, direi che possiamo andare» e con un gesto rapido della mano l'avvocato del moro chiuse la sua valigetta ventiquattr'ore e si alzò dal tavolo «È stato un piacere avere a che fare con voi» continuò in seguito, allungando la mano verso il suo collega.

I rispettivi avvocati avevano deciso di incontrarsi in un piccolo bar in centro per far firmare sia a Jungkook che a Seoyun tutte le poche carte rimaste per decretare così il divorzio; erano per lo più pratiche burocratiche, dove la maggior parte delle udienze in tribunale potevano essere tranquillamente svolte anche solo dai rispettivi legali.

Per tutta la lettura dei documenti entrambi i coniugi non avevano spiccicato parola, soprattutto Jungkook, il quale aveva passato tutto il tempo della lettura con la testa china a mordersi l'interno della guancia; alternando quel gesto di tanto in tanto con la lingua che spingeva sulla propria guancia.

Si stava alzando anche lui dal tavolo quando la voce di Seoyun non lo fermò «A-Aspetta Jungkook» il moro si era girato nella sua direzione, dandole così il tacito consenso per continuare «Possiamo parlare?»

«E di cosa dovremmo parlare mh?» glielo domandò con freddezza e distacco, sedendosi nuovamente sulla sedia ed incrociando le braccia con fare scocciatto. Da quando lui e Seoyun avevano avuto quella sorta di discussione al telefono, l'aggeggiamento di Jungkook nei confronti della ragazza era drasticamente cambiato, provando solo della grandissima rabbia ogni qualvolta la si nominava o la vedeva.

«Vorrei che mi raccontassi qualcosa di Minho» mormorò lei con la testa china, troppo codarda per guardare Jungkook negli occhi.

«Stai scherzando spero» Seoyun non rispose «E sentiamo...che cosa dovrei dirti?» domandò ancora con fare scocciato; con quale faccia tosta Seoyun poteva chiedergli - dopo quattro anni - di parlargli di suo figlio?

«Hai una sua foto?» Seoyun questa volta alzò lo sguardo in direzione del moro, e quest'ultimo a quella domanda annuì impercettibilmente con il capo.

Si sporse quindi da un lato ed estrasse dalla tasca anteriore dei pantaloni il suo portafoglio, estraendo poco dopo da esso una polaroid di suo figlio e Taehyung. Quella foto era stata scattata in uno dei tanti momenti che Jungkook adorava chiamare "coccole di famiglia", dove Minho si intrufolava nel loro letto e pretendeva le coccole sia dal suo papà che dal suo TaeTae.

Sorrise impercettibilmente prima di far scivolare la polaroid sul tavolo e passarla alla ragazza. Seoyun prese la foto con entrambe le mani, passando in seguito il dito su di essa «E-E lui chi è?» domandò poi insicura, indicando con il dito il volto dell'insegnante.

Jungkook si sistemò meglio sulla sedia prima di parlare «È la persona che finalmente rende felice sia me che Minho» parlò il moro con leggero tono di sfida perché - anche se la sua parte razionale gli diceva di non farlo - in qualche modo voleva ferirla: voleva restituirle anche solo una briciola di tutto il dolore che Seouyun aveva causato a lui «Pensa che a Natale nella letterina ha scritto di volerlo come padre»

«Fa bene...» la ragazza annuì convinta con il capo «Fa bene a cercare quell'affetto che da me non ha saputo ottenere»

«Senti Seoyun, cosa vuoi di preciso?» chiese sospettoso il ragazzo allungandosi leggermente sul piano del tavolo. Il fatto che Seoyun si stesse comportando da vittima non faceva presagire nulla di buono in Jungkook.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora