CAPITOLO QUARANTOTTO

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«Okay, qua ha tutta la sua robina, il pigiamino, lo spazzolino, il cambio e lui ha già il suo peluche preferito in mano...penso ci sia tutto» era già la quarta volta che il moro elencava, come un disco rotto, tutto quello che c'era contenuto nello zainetto di Iron-man di suo figlio: stava per lasciare Minho da solo per due giorni, ma non lo avrebbe lasciato dalla nonna bensì da Jimin e Yoongi.

Nell'ultimo periodo il moro aveva, infatti, stretto un ottimo rapporto con i due sposini, e lo stesso valeva per Minho, che aveva iniziato a chiamarli zio Chimmy e zio Yoo: inutile dire le lacrime che aveva versato Yoongi a quel nomignolo la prima volta e le altre a seguire.

«Jungkook? Stai tranquillo, io e Yoon sapremo tenerlo d'occhio» Jimin aveva pronunciato quelle parole con un dolce sorriso di rassicurazione «E poi scommetto che Minho non veda l'ora di giocare ai poliziotti con lo zio Yoo e di mangiare la pizza con i würstel questa sera. Non è vero ometto?»

«Lo zio Chimmy ha ragione appa» il pargoletto aveva abbracciato le gambe del suo papà e aveva alzato il capo - in alto - verso quello di Jungkook, guardandolo con i suoi grandi occhioni verdi pieni d'amore.

Jungkook a quella vista non resistette più di tanto e lo prese in braccio, facendo allacciare le gambe del piccolo alla sua vita «Mi prometti che farai il bravo e che se c'è qualcosa mi fai subito chiamare da Jimin?»

«Certo appa!» esclamò Minho prima di acciuffare il volto del suo papà e far scontrare la punta del proprio nasino con quella del moro, sfiorandola poi appena. Il bacino degli eschimesi: Minho aveva scoperto l'esistenza di quel tipo di bacio da un documentario visto con Taehyung e subito aveva voluto ricreare quel gesto prima con il giovane insegnante e poi con il suo papà, facendolo poi diventare un gesto abitudinale tra di loro.

«Ora me lo dai un bacino che devo andare?» a quella domanda il piccolo premette delicatamente le proprie labbra su quelle del suo papà, staccandosi poco dopo con un rumoroso schiocco.

«Quando arrivi mi chiami appa?»

«Certo amore, ti faccio parlare anche con TaeTae se vuoi» a quella risposta il pargoletto urlacchiò entusiasta all'idea di poter parlare di nuovo con il suo TaeTae: lo aveva salutato da poco, ma gli mancava di già.

«Un'ultima cosa, Minho deve andare a letto non più tardi delle nove e mezza e niente bevande dolci o gassate alla sera, solo acqua, sennò poi non dorme e sono cavoli vostri e poi-»

«Jungkook? Ti ho detto di stare tranquillo. Tu ora pensa al lungo viaggio che dovrai fare e a come passare questi due giorni con Taehyung» Jimin lo aveva interrotto ancora una volta, stanco di sentire le inutili raccomandazioni su come accudire un bambino, e forse di questa cosa se ne era accorto anche Jungkook che con un sospiro aveva lasciato scendere Minho dalle sue braccia per poi salutare entrambi un'ultima volta.

«Ciao ragazzi ci vediamo tra due giorni» si era poi subito voltato di spalle, consapevole che se avesse guardato una sola volta dietro di sé avrebbe fatto saltare il suo weekend romantico con il maggiore.

Una volta entrato in auto, trovò ad attenderlo il giovane insegnate con un dolce sorriso in volto «Jungkook tutto okay? Guarda che possiamo anche rimandare» Taehyung aveva assistito alla scena da lontano, vedendo con i propri occhi quanto dispiacesse a Jungkook lasciare il proprio figlio da solo per due lunghi giorni.

«No no, te l'ho promesso che avremmo passato il giorno del tuo compleanno alle terme e tra la neve e così sarà. Solo...Solo ho bisogno di metabolizzare l'assenza di Minho per due giorni lontano da me» si era passato poi le mani sugli occhi in un mero tentativo di scacciare quelle piccole lacrime infime che si erano formate agli angoli degli occhi.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora