Jimin: Tae ti prego vieni da me appena puoi
Jimin: È urgenteEcco come si era svegliato Taehyung quella domenica mattina e, preoccupato che a Jimin potesse essere successo qualcosa, si dovette alzare abbandonando il suo dolce e caro letto. Fece colazione, si cambiò e poi prese la giacca e uscì: era da poco incominciato ottobre e i primi freddi avevano iniziato a farsi sentire.
Una volta che fu davanti alla porta di casa dell'amico bussò tre volte ma non ricevette risposta e, preoccupato che Jimin si trovasse in situazioni ben peggiori di quelle che avesse immaginato, Taehyung iniziò a chiamare il nome dell'amico urlando. Solo poco tempo dopo la porta si aprì rivelando la piccola figura di Jimin che - avvolto da un plaid verde menta - si trovava in condizioni pessime: il naso e le guance rosse, le labbra screpolate e gli occhi lucidi. Taehyung a tale vista si preoccupò, ma non fece in tempo di dire niente perché Jimin era rientrato in casa chiedendogli – in maniera indiretta – di entrare anche lui.
Una volta che entrambi furono seduti sul divano, Taehyung parlò «Jimin, cosa ti è successo?»
«Penso che Yoongi mi tradisca»
Secco.
Lapidario.Ecco come aveva pronunciato quella frase prima di scoppiare in un pianto isterico e buttarsi tra le braccia di Taehyung che – a tale gesto – lo strinse forte a sé.
«Jimin sei sicuro di quello che dici? Yoongi non mi sembra quel tipo di persona» domandò incredulo Taehyung dato che gli sembrava impossibile che Yoongi potesse compiere un atto del genere. Aveva visto più volte come quest'ultimo teneva a Jimin sia dai gesti che dalle parole che gli riservava.
«S-Sì, n-ne sono convinto» sussurrò con voce rotta dal pianto il biondo prima di asciugarsi gli occhi e le guance bagnate dalle lacrime con una manica del pigiama.
«Jimin non credi di saltare ad una conclusione affrettata? Hai prove che ti fanno sospettare che ti stia tradendo?» chiese Taehyung con voce calma proprio per far ragionare il biondo.
«Lo vedi in casa?»
«No Jimin, ma questo comunque cosa c'entra?»
«C'entra eccome Tae. Lui oggi non aveva il turno in centrale, cazzo! Ogni settimana quando in centrale stabiliscono i turni della settimana, lui me li riferisce tutti così me li segno in modo da sapere quando starò a casa da solo o no. Lui oggi doveva stare a casa, stare con me!» urlò in maniera isterica riferendo tutto all'amico.
«Non è che c'è stata un emergenza e quindi è dovuto andare anche lui?»
«Mi ha detto la stessa cosa anche lui, ma so che mi ha mentito: lo vedevo. Quando mente Yoongi ha il vizio di guardare tutto tranne la persona a cui mente»
«Magari è solo una coincidenza questa»
«No Tae non è solo questo c'è altro» sussurrò con il capo chino Jimin sentendo di nuovo gli occhi luci. A Taehyung quella scena lo colpì nel profondo: non era nella sua indole lasciare che le persone a lui care soffrissero. Prese allora con delicatezza le mani piccole dell'amico e con un caldo sorriso gli chiese «Ti va se ora ti preparo un thè caldo e poi andiamo in camera tua per parlarne così ti sfoghi e troviamo una soluzione a tutto questo?» il biondo si limitò ad annuire per poi incamminarsi verso la sua camera da letto.
***
Una volta che il thè fu pronto Taehyung raggiunse Jimin in camera trovandolo seduto al centro del letto. Tra le mani teneva una foto incorniciata di lui e Yoongi che si baciavano sotto un albero di ciliegio, uno dei tanti che avevano visto durante la loro luna di miele fatta in Giappone.
STAI LEGGENDO
Rainbow Teacher || KookV
Fanfiction[COMPLETA E CARTACEO DISPONIBILE SU AMAZON] A volte si pensa che il primo amore possa essere quello giusto, quella persona con la quale vorresti passare il resto della tua vita. La pensava in questo modo anche Jungkook fino a quando non incontrò Tae...