CAPITOLO TRENTATRÈ

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Quella mattina Jimin si era svegliato a causa di una manina dispettosa che continuava a toccargli la punta del naso. Forse aveva capito di chi si trattasse, ed era per questo che aveva deciso di ignorare quel disturbo e di girarsi dall'altra parte del letto per riprendere sonno, cosa ovviamente invana.

«Appa, TaeTae...perché Chimmy non si sveglia?» sussurrò Minho con un piccolo broncio ad incorniciargli il viso paffutello.

«Non saprei amore, magari è tanto stanco e preferisce dormire ancora un po'» gli suggerì Jungkook, visto che in parte aveva probabilmente ragione. Aveva, infatti, sentito più volte Jimin piangere nel cuore della notte e questa cosa poi si era andata a ripercuotere anche sulla salute del biondino, rendendolo stanco e facilmente irritabile.

«Sai però qual è un ottimo modo per svegliare Jimin?» il ghigno che si era formato sul volto di Taehyung la diceva lunga, e se Jimin si fosse svegliato subito, si sarebbe risparmiato la bravata che il giovane insegnante aveva in mente per lui.

Un'occasione del genere col cavolo che mi sfugge.

Il piccolo negò con la testa «Il solletico. Jimin soffre un sacco il solletico, soprattutto nei suoi piedoni puzzolenti» affermò Taehyung mentre scostava di poco le coperte dal letto di Jimin mostrando così il piede destro dell'amico.

«Sai Tae...non penso che sia una buona idea questa. E se si ehm...incazzasse?» domandò Jungkook sussurrando l'ultima parola per evitare che Minho la sentisse e la replicasse a pappagallo.

«Nah, tranquillo»

D'altra parte, c'era chi aveva ascoltato tutta la conversazione perché sveglio: sperava solo che Minho non prendesse alla lettera quello che Taehyung gli aveva detto di fare. Jimin non sopportava il solletico e poi cavolo, i suoi piedi non puzzavano!

«Se lo dice TaeTae allora funziona» parlottò ingenuamente il piccolo mentre si avvicinava al piede del biondo. Subito le ditina del pargolo iniziarono a correre veloci lungo la pianta del piede di Jimin, causando a quest'ultimo una scossa di fastidio e una grande risata.

Il biondo con un balzo uscì dalle coperte e iniziò a contorcersi sotto il solletico che Minho gli procurava.

«AHAHAHA...Minho ti prego basta...sono sveglio, ti prego!»

Il pargoletto sentendo le suppliche da parte di Jimin si fermò e con un grosso sorriso gli urlò vicino all'orecchio sinistro «Buon compleanno Chimmy!»

Compleanno? Ah sì, oggi è il mio compleanno...

Il festeggiato era abbastanza sconvolto, non pensava che Minho – preso così a grandi dosi – potesse essere peggio di una trottola impazzita. Più volte aveva domandato a Jungkook come facesse a stare dietro a quell'uragano di Minho, e lui tutte le volte gli aveva risposto: "Se sopportando lui ricevo in cambio la sua felicità e gioia nei suoi occhi sono pronto a fare tutto quello che più desidera. Minho è la mia felicità e per essere felice ho bisogno che anche lui sia felice".

Inutile dire che dopo quel discorso Jimin era scoppiato a piangere seguito a ruota da Jungkook: quando si parlava di Minho, il moro diventava debole.

«Buon compleanno Jimin, spegni le candeline ed esprimi un desiderio» lo ridestò dai suoi pensieri il moro che, con una grossa torta ricoperta di panna, gli mostrava due candeline che rappresentavano il numero ventisei.

Jimin gli sorrise di rimando prima di chiudere gli occhi in due mezze lune e di esprimere il suo desiderio.

Vorrei tanto che le cose tra me e Yoongi possano tornare come prima, se non meglio.

Rainbow Teacher || KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora