3.2 𝚄𝚗 𝚙𝚘' 𝚍𝚒 𝚖𝚎. 𝚄𝚗𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚊

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Ovviamente, dopo essere rientrata mi butto sul letto e chiudo gli occhi.
Questo stato di pace non dura a lungo perché un numero che non ho salvato in rubrica, mi chiama.
<<pronto?>>
Inizio già con aria stanca maledicendo l'attimo in cui ho risposto.

<<ciao>>
La sua voce bassa, un po' rauca e maschile, mi ricorda qualcuno...ma chi vuoi che sia? Avrà sbagliato numero.

<<ciao>>
Saluto a mia volta con stato di confusione

<<chi sei?>>
Chiede come se lo avessi chiamato io, allontano il cellulare per controllare che effettivamente questo numero non lo conosco e ricordo perfettamente che ad aver accettato la richiesta sono stata io...

<<...chi pensi di trovare chiamando questo numero?>>
Chiedo per non dire il mio nome, se questo è un fan sono rovinata...il mio numero andrebbe nelle mani di tutti e sarei costretta a cambiarlo.

<<che numero è questo?>>

<<che numero stai cercando di
contattare?>>
Anche se provo a mantenere la calma mi risulta ogni secondo più difficile.

<<non lo so>>

<<mh! Senti, non ho tempo da perdere. Passa al prossimo>>
Stacco senza dargli la possibilità di aggiungere altro.
Queste bambinate neanche nel 2000 le facevano.

Poso il cellulare ma dopo pochissimo sono costretta a riprenderlo, okay! Al diavolo la buona educazione
<<pronto>>
Inizia lui

<<Ancora? Ma non hai capito che qui c'è gente che prova a dormire? Chiama qualcuno della tua età. BAMBINO>>
Me ne pento poco dopo, non volevo offendere quelle povere creature.

<<volevo rassicurarti>> ride <<sono Johnny>>

Lascio cadere l'aggeggio per qualche secondo. Quando lo rimetto vicino all'orecchio riprendo parola
<<non mi interessa. Sto cercando ancora di dormire. Chi ti ha dato il mio numero?>>

<<tranquilla, mia sorella ha detto solo di dirti che presto avrai un provino>>

<<un provino?>>

<<è quello che ho detto>>

<<ma di cosa?>>
Mi stendo nuovamente e alzo le coperte fino al collo

<<non sono cose che mi riguardano, giusto?>>

<<mi sorprendi>>

<<con così poco?>>

<<la vera domanda è: per quanto ancora ci riuscirai?>>

<<tu mi sottovaluti>>

<<e tu ti sopravvaluti>>

<<sai come mandare giù l'autostima di una persona, eh?!>>

<<non pensavo che ti importasse il mio parere>>
Sorrido emanando un leggero, quasi invisibile suono di divertimento.

<<ridi di nuovo!>>
Esclama con un filo di voce subito dopo, appena cala il silenzio

<<cosa?>>

<<ridi>>

<<tu non stai bene>>
Anche non volendo prima di staccare un piccolo suono riconducibile ad una mini risata divertita ha preso il sopravvento.

Non faccio neanche in tempo a staccare la chiamata per tornare metaforicamente con i piedi a terra che devo farlo davvero: qualcuno bussa alla porta, il mio primo pensiero è "nonna Greta! Le sarà successo qualcosa? Forse il dolce?" corro senza dar peso alla specie di pigiama che indosso - una sottoveste bianca, quasi trasparente -.
Spalanco la porta e faccio un balzo indietro portando la mano sinistra sul torace.
<<Johnny!>>

<<cu-cu>>
Si sbilacia verso me con le mani che si muovono ai lati della testa, come se volesse aggiungere "sorpresaaa"

<<che ci fai qui?>>
Chiedo sbattendo un piede a terra.
Squadra per bene i miei indumenti come se non avesse mai visto una sottoveste...oddio! Forse lo sto sconvolgendo? Ma che! Sarà di sicuro abituato a vedere di peggio...anzi no! Ciò che indosso io è "vedere di peggio".

<<sono qui perché ho esattamente un'ora a disposizione>> dice distratto mentre guarda il suo segnatempo nero: un Corum Bubble "Skull"...direi invidiabile.

<<e quindi?>>
Chiedo facendo roteare le mie pupille appena ottengo la sua attenzione.

<<e quindi cambiati>>

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora