4.4 𝙸𝚕 𝚋𝚊𝚜𝚝𝚘𝚗𝚎

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<<Le buone maniere>>

<<Ah...>> prepara la voce così da averla più teatrale e scherzosa <<mi scusi contessa, sua maestà, nostra grandiiiissima imperatrice... potrei...per questa volta, per una volta, per una semplicissima volta, onorarmi, godere (muove le dita come se stesse suonando un pianoforte) e sentire le vostre piccole e uniche mani su di me?>> si ferma giusto un secondo e ricomincia gesticolando più di prima - quando lo fa non riesco a concentrarmi su altro, se non le sue mani <<Un corpo normale, così piccolo e povero per voi.
Scusate...ma non ho oro nel mio interno, nè l'esterno è tanto grande...quanto la vostra magnificenza>> alza le sopracciglia e mi guarda soddisfatto <<eh?>>

<<Idiota>>
Gli do una leggera spinta alla quale  involontariamente o meccanicamente indietreggia un po' col suo solito sorriso beffardo.
Si rigira a pancia in giù e anche andando scomoda, non oso salire su di lui per spalmargli della crema.
Con movimenti circolari, immergo i pollici per quanto è possibile e faccio attenzione a non infilzarlo con le unghie lunghe che mi ritrovo, continuo con un bel massaggino che apprezza esplicitamente.

Per riempire quel vuoto snervante decido di chiedere la cosa che mi sta circolando dentro da tanto.
<<Ma Christi? Non la sento da un bel po'>>
In realtà da quando ho conosciuto Johnny, lei si è smaterializzata nell'aria, non risponde neanche ai miei messaggi, per avere una risposta da lui ci vuole un po' e la sua voce che fatica ad uscire è elettrizzante, significa che sto facendo un bel lavoro.

<<È in viaggio...>> sospira <<quando tornerà la farò correre da te>>

<<Ecco, bravo>>
Porta una mano indietro e stringe il mio polso, così da portarmi a stendere sulla mia tovaglia. Sento il rumore della sua schiena e dopo poco il peso sul mio sedere.
<<no! Scendi! Scendi che sei pesante!>>
Provo a dimenarmi ma stando a pancia in giù non è semplice e neanche i leggeri schiaffetti che gli do sul fianco non sono abbastanza per allontanarlo.

<<Eeeh! Che esagerata>>
Passa le sue mani dalla bassa schiena alle spalle ed è con questo semplice inizio che il mio corpo si ferma, si calma, si squaglia.
Le sue dita che circolano, stringono, grattano e spingono, sono meglio di qualsiasi altre mani.
<<ti stai rilassando?>>
Chiede con la sua voce bassa e sexy che in questo momento ci sta da Dio. Si, anche in qualsiasi altro momento.

<<Se scendessi dal mio didietro, si>>
In sintesi? Si! È la cosa più eccitante che abbia mai provato, tra l'altro scaccia via ogni pensiero, non riesco ad elaborare frasi sensate se non piccoli sospiri tenuti dentro e nascosti per non dargliela vinta.

Sento le nocche delle sue mani aderire sulla muscolatura e fare pressione dal dorso per poi salire sempre di più.
Chiude il massaggio lavorando sulla parte bassa, fa scivolare le sue mani calde verso l'alto e il basso, evitando di premere sulla colonna e prima di allontanare definitivamente le mani da me, massaggia con i polpastrelli in modo lieve e con ritmi lenti. Sembra sia passato un secondo invece è stato una mezz'oretta, se non di più.
Si butta in avanti facendo scivolare le mani fino alla mia nuca, così da far arrivare la sua testa al mio orecchio sinistro
<<questo è solo un assaggio>>
Spalanco gli occhi senza sapere che dire.
E se questo è l'inizio com'è la fine?
<<ma ora...>> si ributta sulla sua tovaglia <<ho qualcuno che vuole vederti>>

<<Cosa?>>
Mi volto verso lui sentendo le sue mani ancora dietro, il suo corpo sul mio, il suo peso e la sua fragranza ancora con me.

<<Dai! Vestiti>>
Posa la sua crema e mette gli occhiali.

<<Ma sono appena arrivata>>
Saranno due tre ore, poco più.

<<Iiiih! Se vuoi, dopo ti riporto qui>> ride e mi scombina i capelli. Mi butto su di lui e gli stringo i polsi sulla sabbia. Ormai è tardi per allontanarmi con vergogna e i suoi occhi visti da qui sono decisamente meglio.

<<Ti piace il pericolo, eh?>>
Chiedo con malizia avvicinando il mio naso al suo.
Scombinare i capelli ad una donna è davvero una mossa azzardata e poco pensata.

<<Lo hai capito da sola?>>
Chiede abbozzando una risatina di sfida.

<<Certo che sarai stronzo, tu!>> Sorrido avvicinando le mie labbra alle sue ma sentendo qualcosa sotto di me, mi fermo, abbasso lo sguardo sul suo petto anche perché è fin dove posso arrivare data la posizione e decido di alzarmi per lasciarlo con un po' di desiderio, ammesso che sia legato a ciò che penso quello che forse ha pensato che probabilmente pensava che sarebbe successo se anch'io pensavo ciò che pensava lui.
Indosso frettolosamente il vestitino rosso che avevo portato per ritornare a casa con stile, in questo caso non posso far altro che complimentarmi per la scelta saggia presa qualche ora prima.

Afferro la sua mano per alzarlo.
<<Oooh-issaa>> dopo il suo strano verso, ovvero, la sua strana incitazione, alza leggermente la schiena ma riprende peso e mi ributta nuovamente su di lui, lo guardo mentre ridiamo divertiti e gli sposto un capello ribelle che occupava la sua fronte. Smettiamo di ridacchiare solo per guardarci l'anima e mi sembra così strano, una cosa così intima e personale, talmente personale che non va fatta con chiunque eppure è ciò che sta succedendo.
Sposta le sue mani dai miei fianchi al centro della schiena, mi stringe come se mi stesse abbracciando e non so con che forza si alza per mettermi giù dopo aver fatto un semigiro.

Gli do una pacca sul petto nudo e non so neanche perché, forse per complimentarmi della sua forza inaspettata.
<<Dove andiamo?>> prendo la borsa e indosso i suoi occhiali, che ho preso in un suo momento di distrazione, scappo verso la sua auto senza aspettare risposte.
Quando mi rigiro lui cammina a passi lunghi ma non corre ed io scoppio a ridere per la sua espressione abbastanza stanca.
<<non sforzarti troppo>>
Cammino all'indietro senza fretta, anche perché non sembra in forma.

<<Che fai? Ti preoccupi?>>
Chiede come se fosse la cosa più brutta del mondo ma senza far mancare il suo sorriso.

<<Neanche nei tuoi sogni>>
Rispondo a tono.

<<Tu credi?>>

<<Lo so. Ed anche perché se fosse così non sarei io>> puntualizzo ricordando di avere un carattere bruttino e senza cuore.

<<Inutile che fai la dura con me>>

<<Dovresti andare anche tu in palestra>>
Sorrido per aver avuto l'opportunità di rinfacciare ciò che questa mattina, non ho potuto neanche evitare.

<<Io non ho 20 anni, tesoro>> alla sue parole rispondo con una smorfia da mocciosa, e così comincia a ridere - la sua risata è una delle più belle e calde in assoluto, mi piace ascoltarlo mentre ride, lo farei per ore.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora