14. 𝖕𝖍𝖔𝖊𝖓𝖎𝖝

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C'è una cosa che non so ancora se far restare tale o cambiarla, infatti ho solo accennato l'accaduto.
Se deciderò di modificarla troverò il modo di avvertirvi, se la farò restare tale ne parlerò di più.
Buona letturaaa
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Vorrei perdere la memoria e ricominciare da zero!
Gli incubi sono sempre più frequenti, dormire da sola è la cosa peggiore che io possa fare.
Ogni volta che pensavo di andare da Johnny mi ributtavo fra le lenzuola per nascondermi da ogni minimo rumore che rimbombava dentro e fuori la stanza.
"È andato via" mi ripetevo per non disturbarlo...non avevo certezze ma la paura di averne era peggiore, così ho passato la notte svegliandomi in continuazione!
La voglia di cercare riparo, braccia in cui buttarmi e occhi per perdermi non è stata abbastanza forte da farmi alzare!
Non posso dare la colpa a Johnny per la sua assenza, non sa nulla, ho voluto così ed ora devo accettare, semplicemente devo andare avanti da sola.

Finalmente si sono fatte le 10 e posso uscire da questa stanza senza far pensare ai fantasmi di non aver chiuso occhio anche perché la tensione che si è creata è alle stelle e la stessa stanza è ormai piena di preoccupazioni.
La prima cosa che faccio è camminare scalza nella disperata ricerca di Johnny, la casa è grande ed ogni volta è una caccia senza premio, a meno che non contiamo come tale, lui.

Lo trovo con una gamba penzoloni, è steso sul divano in pelle del secondo piano, esattamente nel suo studio, fra libri aperti, bottiglia di birra finita buttata sul pavimento e camicia sbottonata.
Mi affretto a raggiungerlo, lo scuoto piano per non fargli prendere un colpo.
<<Johnny! Johnny!>> lentamente apre gli occhi, facendoli sbattere più volte, quando mi mette a fuoco, si siede per bene eseguendo movimenti lenti e guarda attentamente con aria da sognatore ciò che ha sul tavolo, a terra e al fianco.
<<hai bevuto?>>
Chiedo con tono preoccupato prendendo in mano la sua bottiglia ormai vuota.

<<Selvaggia, mi dispiace. Ho alzato la voce contro di te. Sono solo preoccupato>>
Mi allontano leggermente, e penso che allora io dovrei chiedergli scusa ogni secondo che passiamo assieme, per tutte le pene che gli faccio passare.

<<Johnny...sei uscito?>>
Chiedo con un filo di voce osservando il suo petto nudo.
In queste situazioni è decisamente meglio questo, che gli occhi tristi che si ritrova, forse non sono sicura di volerlo sapere...se fosse uscito senza dirmi dove, credo che impazzirei, se mi dicesse che non fosse uscito impazzirei ugualmente perché non riuscirei a crederlo.

<<cosa hai fatto al polso?>>
Chiede prendendolo con forza per poi girarlo come se volesse svitarlo.
Sembra più lucido di quanto pensassi. Riguardo la bottiglia e poi la bevanda a terra, probabilmente l'avrà solo guardata cadere sul pavimento.
Lo spero...quando io bevo la sera, la mattina non riesco a reggermi neanche in piedi, non ricordo un cavolo e la testa mi esplode. Lui sembra stare bene a parte la sua espressione enigmatica che non c'entra assolutamente nulla con la sbronza, perché è sempre così, capirlo è un'impresa!

<<Un bracciale>>
Lo ritiro per nasconderlo dietro la schiena.
<<ti pace leggere poesie?>>
Chiedo prendendo in mano il libro ancora aperto che è al suo fianco.

<<ho visto molti dei tuoi libri>>

<<me ne sono accorta.>>
Ricordo quando quella mattina ritrovai la mia casa sottosopra con libri sparsi ovunque e la disperata voglia di rimetterli a posto senza sforzi, dove sembrava tutto sbagliato tranne che la sua presenza.

<<Selvaggia, non so cosa tu creda ma ti giuro! Ti giuro che n->>
Bussano, mi giro d'istinto come se la volessi aprire con lo sguardo, anche se mi trovo in una stanza che non apre subito al giardino...mi riconcentro su di lui e le sue parole.
<<ti giuro che non so->>
Ribussano, annuisco mentre in sottofondo c'è solo uno dei suoi tanti sbuffi.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora