7.3 𝙻𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝚙𝚊𝚞𝚛𝚊 𝚑𝚊 𝚒𝚕 𝚝𝚞𝚘 𝚗𝚘𝚖𝚎

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Osservo dallo specchio ogni movimento di Federica: dalla crema, all'ultima passata di mascara.

<<Sei davvero arrabbiata con Johnny?>>
Chiede con un filo di voce talmente basso, che vorrei far finta di non averla neanche sentita, tuttavia, i suoi occhi puntati nei miei grazie allo specchio, hanno capito che ho sentito e fin troppo bene per ignorarla.

<<Non lo so>>
Rispondo facendo un sospiro per cercare di riordinare le idee <<in realtà non ho nulla per cui essere arrabbiata, capisci? Lui...ed io, ecco...noi...>> unisco le mani che fino ad ora erano solo due gocce, la goccia creata con la destra è Johnny e quella creata con la sinistra sono io, che messe vicine, formano noi, dopo esserci concentrate su questo movimento, sfascio tutto per rendere meglio l'idea <<...noi non siamo nulla, non ho motivo di prendermela così tanto per ogni gesto che fa, eppure...>> guardo il mio viso colorato solo per il fard <<non lo sopporto e non riesco a farmi scivolare le sue mosse come se fossero acqua>> Anzi, tendo ad ingigantire tutto fino a farne quasi un dramma.

<<Selvaggia, voglio dirti una cosa...e forse Johnny non vorrebbe che te la dicessi>> si ferma, un po' per creare mistero, un po' per farmi forse preparare alla botta finale e un altro po' perché mi si sono annodati i capelli per la rabbia e prova delicatamente a scioglierli <<quando non c'eri, lui era tremendamente giù, non puoi neanche capire che sforzo ho dovuto fare per farlo parlare un po'>>
Non sembrava così! Stava parlando e se lei non lo avesse bloccato avrebbe continuato all'infinito.
Ecco! "Selvaggia, la salvatrice di Johnny Depp."
Già immagino un articolo del genere.

<<ti prego Fede! Lo sai anche tu che è così semplicemente perché è lontano da casa sua, perché i suoi problemi sono tanti, e tutti riguardo quel divorzio in cui ancora spera. Vedendo me...forse ci pensa di meno, ma dai! La mia vita sentimentale è decisamente peggio della sua, è impossibile non gioire>>
Ridacchio mentre parlo, quando in realtà sono così vere le mie parole che quasi mi verrebbe da piangere.
Sfortunatamente sono sfortunata in amore, nel gioco e pure nella semplice vita in sé. Come si fa a non apprezzare la propria quando si è a contatto con me?! Insomma! Eh!

<<io credo che...>>
Per non ascoltarla, anche perché non ho voglia di farmi mettere altre idee sbagliate in testa, punto lo sguardo all'orologio.
Idee sbagliate...Johnny non mi conosce, e se pure mi conoscesse come dice, conosce una parte di me che tutti odiano, e quindi anche lui. Ma chi vuole accanto una donna che se ride un secondo è pure tanto? Johnny si rovinerebbe solo la vita, ed io non voglio.

<<Facciamo presto, sono le 12.27 alle due dobbiamo girare>>
Mi agito sulla sedia per farle dimenticare il discorso intrapreso, non che così non se ne ricorderà più tardi, ma almeno per ora posso stare tranquilla.

<<Si, non preoccuparti, ti aggiusto i capelli e dopo ti accompagnerò da Maria Grazia>>
Sono arrivata a non poter neanche sentire questo nome, mi irrita.
Se la mia giornata inziasse bene,(cosa improbabile) e un pacco di biscotti avesse questo nome...ecco! Non per qualcosa, assolutamente un bel nome, ma ne conosco una e mi sta altamente sulle ovaie...prima butterei loro dalla finestra, poi me.

<<Santo cielo! Ancora?>>
Inizio a mordermi le unghie ma dopo aver ricevuto uno schiaffetto mi fermo per sorridere con disprezzo.
Osservo le sue mani veloci, che mi gonfiano i capelli e aggiunge una fiorellino bianco nel lato, fermato da una forcina.

<<Dai! Non sembra che le stai antipatica>>

<<Ha detto che sono come lei>>
Affermo ricordando nuovamente tutto ciò che mi ha detto e quanto vorrei avere il tasto "reset"

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora