5.3 𝙸𝚕 𝚙𝚊𝚛𝚊𝚍𝚒𝚜𝚘

125 11 2
                                    

Dallo specchio incontro gli occhi di Johnny, che sarà per l'articolo letto, sarà perché non ero pronta a vederlo, o perché non me lo aspettavo proprio, ma lo stomaco mi si stringe procurandomi scosse. Posa una mano sulla mia spalla e massaggia mentre rivolgo lo sguardo alle mie cosce che da seduta sono enormi, davvero enormi e morbide.
<<Pronta?>> passa velocemente una mano sotto i miei capelli per farli rimbalzare.

<<È pronta, per oggi>> ringhia aggiustandomi nuovamente i capelli. Johnny vedendo il viso di Federica nervoso ridacchia e passa il suo sguardo a me, così gli faccio stranamente compagnia

<<Smettetela, o vi farò vedere io>>
Si allontana per avvicinarsi all'uscita, mi do un'ultima occhiata e faccio un passo fermandomi prima di toccare il corpo del mio "amico". Il suo sguardo mi rende rossa, sento le mani sudate, alza l'angolo destro della bocca e mi dona le spalle, lo seguo in silenzio ripetendomi di non dover lasciare il potere in mano agli altri, lo ripeto così tante volte che quando alzo la testa siamo già in una stanza per conoscere la stilista.

La guardo negli occhi come se volessi sfidarla e nessuna delle tue osa spezzare questo istante <<Ciao cara! Ti vuoi accomodare?>> muove la sua mano piena di anelli per poi fermarla sulla coscia scoperta <<Su! Accomodatevi tutti. Sebastiano? Un bicchiere d'acqua, veloce.>> vedo questo ragazzo arrivare vestito di tutto punto come un cameriere e segue ciò che gli è stato ordinato senza discutere. <<Allora? Cosa mi dici di te?>> mi sento sotto esame: sono al centro fra Johnny e Christi, di fronte a noi ci sono Federica, Maria Grazia e Jean-Baptiste.

<<Non parlo mai di me, dovrebbero essere gli altri a farlo. Sono pronta per vedere lo scenario e i vestiti>> Sono qui per questo, sono qui, esattamente dinanzi alla stilista italiana più famosa e "simpatica" di tutte ed è normale che voglio vedere i vestiti.

<<Oh! Ne sono sicura.>> prende il bicchiere dal vassoio e fa un sorso con tutta la calma del mondo, come se con lei ci fosse solo l'aria. Toglie i suoi occhialoni da sole e continua <<Mi è giunta voce di star avendo a che fare con una ragazza non molto semplice>> È solo ciò che pensano tutti.
In realtà sono stanca di sentire il mio nome associato a qualcosa di impossibile...certo, sono complicata, iniziando dai ragazzi...molto esigente, non mi accontento del primo che capita e quando lo faccio arrivo a cose serie, sono capricciosa, arrogante, testarda, ma non parlano mai della mia infinita bontà, della mia fragilità, del fatto che basta veramente poco per avermi come amica...

<<Semplicemente dico ciò che mi passa per la testa>> rispondo accennando un sorriso per mostrare che le sue parole su di me, non hanno alcun tipo di potere.

<<Sai? Non sempre porta cose positive>>

<<Se non sai cosa dire è peggio>>
Mi guarda con sguardo fiero e abbozzando un mezzo sorrisino

<<Ovviamente il tuo vestito deve scomparire>> a questa frase, uscita dalla sua bocca con superiorità, guardo Johnny che con uno sguardo d'intesa prova a farmi restare calma

<<Ha qualcosa che non va?>>
Chiedo con nonchalance abbassando lo sguardo al vestito e scacciando la polvere che in realtà non c'è.

<<Selvaggia, non va. Semplicemente non va bene. Sebastianooo>> e nuovamente arriva da noi come un cagnolino. Probabilmente anche i cani ci mettono più tempo. <<prendi l'abito dal manichino e portamelo. Non stropicciarlo, non farlo toccare a terra!>>

<<Be', se non sbaglio è simile a quello che ha il manichino>>
Si gira per guardarlo e io invece guardo lei che sembra stia per cedere.
"se non sbaglio" cit.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora