39.𝓣𝓸𝓻𝓻𝓮 𝓔𝓲𝓯𝓯𝓮𝓵

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3 anni dopo...

<<Allora non voglio sapere nulla>> incrocia le braccia al petto sfidandomi con lo sguardo <<dobbiamo assolutamente andare a fare shopping. A me non interessa nulla che il tuo armadio è pieno di cose che non usi mai. Okay?>> mi scuote con prepotenza <<sbrighiamoci non abbiamo tempo.>> sbuffo già stanca ma non dura a lungo, dato che la sua espressione scandalizzata mi fa ridere contro la mia stessa voglia.

<<e va bene. Uffa. Andiamo.>> lascio che le mani mi cadano ai fianchi così da far espandere il rumore in tutta la stanza.

<<aspetti signorina Hanson>> mi giro con aria altezzosa abbassando gli occhiali da sole sulla punta del naso e mantenendo una mano moscia all'altezza della spalla <<siete davvero pronta a tutti quei paparazzi? Non vorreste rispondere prima alle mie domande?>> sorride per poi concludere con un colpetto di tosse per riprendere l'aria fiera e da snob.

<<oh...fatemi riguardare la mia ageeenda>> dico passando un dito all'aria che scende fino a giù <<d'accordo. Iniziamo pure dalle domande>> Esclamo con nonchalance e indifferenza che tanto richiamano quelle donne d'altri livelli mentre simulo lo spostamento della sciarpa dal centro a destra.

<<come vi sembra questa nuova vita?>>
Porta un microfono fatto dalle sue mani dinanzi alla mia bocca rossa.

<<una vita che ha sempre fatto parte di me, come vuole che mi sembri? Bella...bellissima direi>> chiudo gli occhi portando una mano davanti a me per rotearla <<tuttavia, bisogna migliorare sempre>> porto con grazia i capelli indietro così da farli svolazzare

<<ci sono giunte voci, un segreto dicono, quando sarete pronta a dirlo al mondo?>> si avvicina come un falco <<un segreto>> ripete cupamente facendomi perdere l'aria da snob.

<<dai! Stavamo andando così bene>> e rido forte spingendola così da farla trabballare.

<<ma devi essere pronta a tutto. Che ne sai che a uno di loro non gli venga in mente di parlarti così? O peggio, magari userà una torcia che parte dal basso>> esterna seria incrociando ancora le braccia al petto, sorrido felice posandole una mano sulla spalla.

<<Berta ascoltami>> stringo le labbra <<non sono tutti pazzi come te, capisci?>> e rido mentre le accarezzo il viso

<<pazza? Tu sei pazza!>> brontola irritata <<dov'è che vuoi andare? Eh? A me non sta bene che tu vada via senza di me.>> abbassa lo sguardo deluso e blocca il battito del mio cuore.
In effetti da quando ci siamo conosciute in carcere non ci siamo più divise. Lei c'era per me, come io per lei. E nonostante i litigi che in questi anni ci sono stati per via di questioni esterne non abbiamo mai perso il nostro ottimo rapporto, che via via si è ingigantito sempre di più, questo è innegabile.
Lasciare lei qui è come perdere tutto, non avrebbe senso spostarmi e andare lontano.

<<Berta->>

<<lascia perdere.>> Sbuffa alzando le mani <<ora dobbiamo comprare il vestito perfettooo>> ed è così, che strattonandomi, riesce a fermare le mie mani che si stavano graffiando a vicenda.
La seguo nonostante i suoi estremi cambi d'umore improvvisi ai quali non mi ci sono ancora abituata e sfrecciamo fra le strade con la mia Maserati, che arrivati a questo punto non cambierò mai.
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Sbuco dal bagno con un turbante in testa e un asciugamano che mi circonda il corpo, cammino scalza senza dar peso a tutta l'acqua che sto portando in giro, perché ora, tutto ciò che mi sta divorando è esattamente l'ansia! Ansia legata al semplicissimo fatto di dover prendere un aereo per catapultarmi a Parigi. La baguette, la Torre Eiffel, l'escargot, il basco da pittore...la città più affascinante per la mia mente e il posto esatto in cui passerò il resto della mia vita. Lontana dal mondo, lontana dai pensieri e lontana dal brutto passato che ora, che andrò definitivamente via da qui, non sarà altro che un lontano ricordo nel quale ancora potrò perdermi.
Sono ancora le 15 e come prima cosa devo partecipare ad un incontro con i miei colleghi, nonché amici da una vita! Gli unici.
Sanno di questa scelta pensata a fondo, devo dire che a nessuno è andata giù ma sono sicura che riusciranno a comprenderla, prima o poi.
Allontanare un po' la terra per rifugiarsi nei pensieri fa bene. Ti aiuta a pensare, a capire, quindi a schiarirti le idee e continuare a vivere.
Figurati cambiare direttamente aria che benefici potrebbe portare.
Do un'ultima occhiata in giro, in questa casa che mai è stata così vuota, ordinata soprattutto pulita dove le uniche ombre presenti sono quelle dell'ormai passato, due anime che danzano insieme, stringendosi e amandosi a dismisura.
Chiudo gli occhi già pieni di lacrime <<non sarà semplice>>

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora