2.3 𝙲𝚘𝚙𝚒𝚊 𝚊𝚕 𝚏𝚎𝚖𝚖𝚒𝚗𝚒𝚕𝚎

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Anche le più forti hanno insicurezze e la mia è proprio il mio corpo, certo, non ho niente di cui lamentarmi, tuttavia, anche avendo belle curve nei punti giusti, odio il mio corpo!

<<Non ci credo>>
dice mentre si siede sul letto, accavalla le gambe e guarda attentamente i miei vestiti da guerra.

<<Devi>>
Dopo aver fatto un bel respiro mi sfilo lentamente la maglia e quando riapro gli occhi, dopo averla buttata sul pavimento, noto che Johnny ha cambiato visuale, ha girato il viso verso sinistra per non mettermi in imbarazzo riuscendo a confondermi, fa tanto il duro e poi sotto sotto...ha il cuore tenero.
Indosso una camicia grande con sopra un gilet marrone, il pantalone dello stesso colore, ugualmente di due taglie più grandi ma presumo che vada proprio così, ben due cinture, una bandana rossa fra i capelli, una spada finta di lato e una fascia per la mano, lasciando nella scatola ancora le perline e tre anelli.
<<puoi girarti>>
Lo richiamo mentre alzo la manica per fare un'ultima piega così da far vedere per bene le mie braccia tatuate.

<<Piratessa>>
Sorride con sguardo malizioso che riesco ad ignorare perfettamente, senza chiedere di più e finalmente dopo aver girato l'intera casa trovo un bagno, se si può definire tale...sembra una casa dentro la casa.

Mi specchio ed ora mi è tutto chiaro, Jack Sparrow...Capitan Jack Sparrow...non vorrei che mi correggesse anche i pensieri.
Probabilmente non si direbbe, ma da piccola amavo Johnny Depp, era solo all'inizio della sua carriera e già ne ero pazza: avevo la stanza tappezzata da disegni dei suoi personaggi e foto infinite, una tazza con il suo viso, dei calendari, delle maglie...be', si, diciamo che c'erano più cose che rappresentano lui che me.

Ricordo ancora tutte le volte che mia nonna veniva a trovarmi e chiedeva "ma è la tua cameretta? Chi è questo ragazzo? È il tuo fidanzatino, eh?"
Ogni qual volta veniva era sempre la sua primissima domanda, col tempo, rendendomi conto dell'assurdità della cosa ho lasciato al passato quello che era del passato.
Mi scappa un sorrisino pensando alla sua strana idea e a tutte le sue strane espressioni che la rendevano nonna, se le dicessi che ora sono davvero con lui non ci crederebbe mai!
Comincio con 4 treccine, infilo le perline e le ultime due le fa lui, che come uno scoiattolo si intrufola qui con me per darmi una mano.
<<Non so a chi somiglio!>>
Esclamo mentre mi guardo allo specchio da ogni angolazione possibile ed immaginabile.

<<Me, semplice>> conferma nello stesso tempo in cui mi mette il cappello da pirata.

<<Tanto me la pagherai, sappilo>>
Punto l'indice al suo riflesso, che è uguale a me... O io a lui...

<<Credete che sia saggio ragazza? Incrociare lo sguardo con un pirata!>>
Chiede mentre porta verso dietro i miei capelli con un movimento lento e deciso nello stesso tempo.

<<Ora lo sono anch'io>>
Esordisco girandomi verso lui mentre sfodero la spada finta.

<<Insomma...che modi ragazza!>>
Chiude gli occhi creando un'espressione fiera ma disgustata e abbastanza femminile.

Non so perché ma le sue espressioni buffe mi fanno sempre ridere e direi che stavo aspettando questo momento da un bel po'. Parlare con qualcuno, gioire e non pensare a nulla, esattamente ciò di cui ho bisogno e non nego che il suo modo di fare mi innervosisce nello stesso modo in cui mi dà pace.

Arriviamo in ospedale e la nostra entrata trionfante viene circondata da applausi, urla di gioia e tanti bimbi che corrono da noi per abbracciarci.
Non so perché ma vengono anche dalla Jack Sparrow falsa e con la stessa emozione di quando vedono il solo ed unico.
Passiamo tutto il tempo con loro, fra foto, abbracci, chiacchierate e battaglie.
Quando sono qui, di tutto il dolore che mi pervade la mente e il corpo quando sono a casa, non sento neanche la semplice presenza. Di tutta quella voglia di azzannare, di mordere, di ferire, non è rimasto altro che la voglia di abbracciare e sorridere.
Come se la mia parte cattiva, ogni volta che attraverso questa porta, scompare, come se venisse lasciata lì, e dopo, quando sono pronta per tornare a casa, lei, tornasse con me.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora