6.1 𝙸𝚖𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚕𝚎×𝔡𝔦𝔬𝔯

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Amerò i tuoi sbalzi d'umore,
Le notti passate a litigare,
Quelle passate a far l'amore.
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Questa mattina mi sono svegliata più fresca e rilassata. Dopo essermi stiracchiata per bene e aver sentito tutte le parti del mio corpo, compresa la bocca asciutta, apro più volte gli occhi costretta a richiuderli nuovamente per via del forte sole accecante che mi ritrovo a dover sopportare, probabilmente anche per via dell'ora.
Mi siedo, gratto la testa cercando di ricordare ciò che il giorno prima mi ha portato a fare una mossa così azzardata, ormai i miei risvegli sono diventati "indovina cos'hai fatto ieri" e non ci metto molto prima di riportare alla mente la lite con Johnny, quella dove non ha voluto ascoltarmi e viceversa, stringo la coperta che stranamente mi sono ritrovata addosso, la studio meglio, la sniffo come fosse droga e subito la scena di ieri rimbalza fra i miei pensieri, non è una coperta ma il telo blu e il profumo non è altro che quello della scorsa notte, non è altro che quello di Johnny!
Scatto in piedi, mi guardo attorno e decido di fare qualche passo senza sapere dove mi trovo né dove sono diretta. Ogni lato sembra uguale: a destra alberi, palme, a sinistra acqua, acqua e barche in lontanzana, così lontane che se volessi farmi vedere dovrei solo accende il fuoco e fare una lampa così grande che con la fortuna che mi ritrovo, incendierebbe pure l'acqua.
Per strana buona sorte, i miei occhi, prima di farmi fare qualsiasi altra mossa stupida, incrociano il corpo di un uomo che credo di non aver mai visto, dando per certo che possa essermi d'aiuto, corro verso lui urlando di fermarsi e di aspettarmi, nonostante non sia stata molto gentile, si volta e sorride, come se mi conoscesse da una vita e stesse aspettando solo me.
Mi fermo quando a dividerci ci sono alcuni passi, in più deve attendere che mi riprendi dal fiatone e per parlare, dopo comunque un bel po', prendo un gran respiro così da riempire per bene il petto e i polmoni.

<< Ciao... >> porto le mani sulle ginocchia prendendo tanta aria, non è stata una buona idea correre di prima mattina, senza neanche fare colazione tra l'altro << Devo andare a casa e... >>
Mi blocca riuscendo con poco ad alterarmi.

<< Dove si trova? >>
Se non ti fossi intromesso te l'avrei già detto!
Quanto odio quando si intromettono e mi fanno perdere il filo del discorso. Ora, dove si trova la mia casa?
Lo guardo arrossendo di colpo e sperando che me lo sappia dire lui, invece, adesso che potrebbe, che dovrebbe, che lo accetterei volentieri, non parla.

<< È...si...be', ecco è bianca...ed...è grande, molto grande >> mi aiuto con gesti a caso ma che sono di grande importanza, salvano sempre la vita, soprattutto quando non si parla la stessa lingua, certo, non è questo il caso ma...salva lo stesso << si affaccia sul mare, tipo così >> porto le mani sulle spalle per poi distenderle verso il mare << e...e...e non so dov'è >> accetto la realtà con disappunto. Ci ho passato una sola notte trovandomi già lì, non sono mai stata davvero concentrata sui passi fatti, suppongo sia accettabile la mia ignoranza.

Sorride ad ogni parola che pronuncio, anche se credo che lo faccia più per le mie espressioni che altro, dopo aver aggiunto un versetto scarso, continua
<< tu sei Selvaggia? >>
lo guardo come se lui, invece, potesse essere il mio salvatore mandato sullo Terra da qualcuno di più grande.
Bello, alto, snello, troppo snello, ma biondo, capelli scombinati con alcune ciocche che ricadono sulla fronte, occhi azzurri, labbra scure, barba definita e naso un po' aquilino che gli conferisce forza e personalità.

<< Già >> abbasso lo sguardo e dopo lo ripunto su di lui << ecco, se non vuoi aiutarmi non fa niente, lo capisco. O forse no. Ma sai? Ci sono tante persone qui >> con una mano indico la vastità delle persone, quelle trasparenti. << ovviamente sono dentro! Con "qui" intendo dentro le loro case. Ma non sono cose che devo dire a te. Addio! >>
Mi giro per andarmene, sparire, dissolvermi nell'aria e sperare di non rivederlo mai più.
Ci sono persone che mi conoscono come la donna più dolce del mondo, altre come una strega ed altre ancora come una stupida che non riesce a mettere vicino tre parole di seguito.
Ed io che invece, mi conosco come tutte e tre insieme, almeno questo!

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora